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Brevi riflessioni di fisica quantistica: Da riforme a rivoluzioni

Da riforme a rivoluzioni

“[…] Una ricerca che segue le linee della scienza applicata porterebbe senza dubbio al miglioramento e allo sviluppo dei vecchi metodi; la ricerca nel campo della scienza pura ci ha dato un metodo completamente nuovo e molto più potente. In realtà, la ricerca nella scienza applicata porta alle riforme, la ricerca nel campo della scienza pura conduce alle rivoluzioni […]”

Questo pensiero – estratto da un più ampio ragionamento attribuito a Sir Joseph John Thomson da un altro famoso fisico, John William Strutt, Lord Rayleigh – conferisce alla ricerca teorica “nel campo della scienza pura” la capacità di condurre a vere e proprie rivoluzioni. Anche politiche e industriali. Thomson, come descritto nel volume “Il mondo secondo la Fisica Quantistica” fu egli stesso artefice di una fondamentale riforma scientifica perché propose nel 1904 – lo stesso anno in cui vinse il Nobel grazie alla scoperta del gas Argon – la prima rappresentazione teorica dell’atomo nella quale l’elettrone veniva descritto come una particella subatomica.

Quello che Thomson all’epoca non poteva immaginare era che sarebbe stato proprio suo figlio, 33 anni dopo, che avrebbe trasformato, grazie all’applicazione delle logiche quantistiche, la riforma in rivoluzione. George Paget Thomson, assieme a Clinton Joseph Davisson, vinse infatti a propria volta il Premio Nobel nel 1937 per aver dimostrato il dualismo onda/particella proprio studiando il comportamento degli elettroni.

Fabio Fracas

Il mondo secondo la fisica quantistica

Il mondo secondo la fisica quantistica

Fabio Fracas

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