Cuori neri è il romanzo criminale degli anni di piombo: un racconto che lega tra loro in un unico fi lo rosso ventuno morti, giovani di destra, o comunque considerati tali, tutti caduti nella guerra spietata che insanguinò quell'epoca. Ventuno ragazzi mitizzati dai loro camerati, demonizzati dai loro nemici, dimenticati da tutti gli altri. Le loro storie, dal rogo di Primavalle alla morte di Ramelli, all'omicidio di Paolo Di Nella (che nel 1983 chiude la stagione del piombo), vengono sottratte per la prima volta alla memoria di una parte politica per essere restituite alla memoria condivisa di un intero Paese, spiegando molto anche del nostro presente attraverso documenti spesso inediti, fotografi e, atti processuali, interviste vecchie e nuove a famigliari, amici e sopravvissuti di quella stagione di odio e violenza.
Comparso nelle librerie nel 2006 e ristampato per un intero decennio, il volume ha suscitato polemiche quando – nell'edizione del 2015, integrata con gli accadimenti degli ultimi anni – viene pubblicato con una nuova copertina che riporta la foto di Massimo Carminati, ex militante dei Nar al fi anco di Valerio Fioravanti: in un nuovo capitolo l'autore rifl etteva sul rapporto tra passato e presente, e ripercorreva (anche) la sua vicenda e il suo passaggio, negli anni Ottanta, dal terrorismo al sodalizio con la banda della Magliana. Più di vent'anni dopo, uscito dal carcere, Carminati diventa capo di una gang che controlla gli appalti a Roma e viene di nuovo inquisito: le intercettazioni che lo riguardano rivelano quanto sia ancora stretto il suo legame con la memoria di quella stagione. Ma la foto di Carminati, come un detonatore, fa anche esplodere un acceso dibattito sul rapporto tra la storia delle vittime e quella dei carnefi ci, tra chi vorrebbe ridurre questo racconto a una rappresentazione di soli angeli, e chi a un tripudio in cui tutti diventano demoni.
L'autore e l'editore decidono così di mandare in stampa una nuova edizione aggiornata (questa) che, rispondendo alle richieste di alcuni lettori, modifi ca l'immagine di copertina e soprattutto dà conto di questo dibattito sull'identità. Luca Telese torna a rifl ettere sul periodo della lotta armata, sul modo in cui la storia italiana continui a svilupparsi nel perimetro della sua lunga ombra, spiegando perché questo libro è più attuale oggi di quando è uscito per la prima volta. Ma anche perché Cuori neri non può diventare una nuova apocalisse o un compendio di vite dei santi: deve restare un libro di storia.
Luca Telese
Luca Telese (1970) è giornalista, scrittore,
autore e conduttore del talk show di Canale
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Matrix. Per Sperling & Kupfer ha diretto
la collana «Le radici del presente» e pubblicato
La lunga marcia di Sergio Cofferati
(2003),
Qualcuno era comunista (2009),
Giusva (con Andrea Colombo, Nicola Rao,
Francesco Patierno, 2011) e
Gioventù amore
e rabbia (2011).
Il suo sito è
www.lucatelese.it