Immaginate che il produttore del vostro primo film preferisca rivendervi i diritti anziché distribuirlo. Immaginate di aver scritto un testo teatrale e di non trovare nessuno disposto a metterlo in scena. Immaginate che la vostra ragazza vi abbia lasciato senza neppure aspettare il settimo anno. Cosa vi resta da fare? Un ingresso trionfale nel mondo dell'arte contemporanea, per scoprire che dentro di voi si annida una star internazionale. A Max Papeschi, uno dei digital-artist italiani più noti nel mondo, è andata proprio così: una gallerista ha visto quella che doveva essere la locandina di un futuro spettacolo e gli ha proposto una mostra. Un mese dopo tutte le opere erano vendute, e da allora è stato un crescendo: vernissage, copertine, interviste, mostre in tutto il mondo, critiche, contestazioni, dibattiti, e le immancabili minacce di morte (la misura più attendibile della fama). Perché Max, della provocazione, ha davvero fatto un'arte – guardate la selezione delle sue opere all'interno del libro – e oggi racconta le tappe esilaranti (ma verissime!) della sua folgorante carriera, come quando ha fatto cadere il governo Berlusconi con una semplice performance, ha messo sua madre all'asta (non è dato sapere la cifra battuta), ha girato un video porno con Minnie e ha dovuto sposarla per riparare. Tra un'inaugurazione con la Milano-bene-che-ama-l'arte, e colpi di genio nati da sbornie colossali, una storia così imprevedibile che neppure Dave Eggers avrebbe potuto inventarsela.
Max Papeschi
Max Papeschi approda nel mondo dell'arte contemporanea verso la fine del 2008, dopo l'esperienza da autore e regista in ambito teatrale, televisivo e cinematografico. Il clamore mediatico sollevato da una sua opera gigante affissa sulla facciata di un palazzo nel centro di Poznań, in Polonia, lo proietta sulla scena internazionale, rendendolo in pochissimo tempo uno dei giovani artisti italiani più apprezzati e conosciuti all'estero. In soli cinque anni di attività ha realizzato più di un centinaio di mostre in giro per tutto il mondo.