L'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì. Così esordiva la storia, sette libri fa. Ora la caccia è finita: Roland di Gilead, il pistolero, con i compagni che ha raccolto attorno a sé durante il viaggio, è di fronte al suo destino. Il gruppetto è sano e salvo, sebbene sparso per ogni dove (e ogni quando). Susannah-Mia è stata trasportata dal Dixie Pig di New York in una stanza degli orrori di Fedic, dove vedrà la luce suo «figlio». Jake, Oy e Père Callahan sono entrati nel locale ad armi spianate per salvare la ragazza, ignorando il pericolo in agguato. Roland e Eddie sono nel Maine del 1977, e incominciano a capire che il mondo da cui stanno cercando di fuggire è l'unico reale.
Per i lettori che con fedeltà e passione li hanno seguiti fin qui, vale la pena di ricordare che il meglio arriva sempre per ultimo. A patto che si abbia il coraggio di andare fino in fondo, naturalmente.
STEPHEN KING vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha. Le sue storie sono clamorosi bestseller che hanno venduto centinaia di milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato registi famosi come Brian De Palma, Stanley Kubrick, Rob Reiner e Frank Darabont. Accanto ai grandi film, come Shining, Stand by me, Le ali della libertà, Il miglio verde e la trasposizione di It per la regia di Andy Muschietti, innumerevoli gli adattamenti televisivi tratti dalle sue opere. King, oggi seguitissimo anche sui social, è stato insignito della National Medal of Arts dal presidente Barack Obama e nel 2018 ha ricevuto il PEN America Literary Service Award.