Figlio di attori di teatro di origini aristocratiche, giornalista fazioso apprezzato durante il Ventennio, fascista convinto e mai pentito, repubblichino e poi capo di Gabinetto del ministro della Cultura popolare nella Repubblica Sociale Italiana, Giorgio Almirante fu per vent'anni segretario nazionale del Movimento Sociale Italiano, e per quaranta parlamentare. Un bilancio preciso ed equilibrato della sua lunghissima esperienza politica non è mai stato fatto davvero, eppure la sua biografia, che attraversa i momenti più significativi della nostra storia recente, merita di essere esplorata e liberata dai pregiudizi di segno opposto che hanno pesato nelle considerazioni di chi ha scritto di lui. Nell'anno in cui ricorre il centesimo anniversario della nascita, Aldo Grandi ha voluto dedicare ad Almirante un lavoro completo e meticoloso, che ne ricostruisce passo a passo la vita, le scelte e le idee, soffermandosi sui punti più controversi, quali il contributo dato alla campagna razzista del 1938 o l'oscillazione fra la «politica del doppiopetto» e il sostegno offerto agli estremisti responsabili delle stragi nere. Un libro che restituisce alla storia e alla cronaca una figura sfaccettata, studiata – attraverso una documentazione ingente – in tutta la sua complessità.
Aldo Grandi
Aldo Grandi (Livorno, 1961) vive e lavora a Lucca. Giornalista professionista, ha collaborato con
La Nazione e
il Corriere della Sera. Attualmente è editore e direttore responsabile di quattro testate on line: lagazzettadilucca.it, lagazzettadiviareggio.it, lagazzettadelserchio.it e lagazzettadimassaecarrara.it. È autore di diversi saggi, tra i quali
La generazione degli anni perduti. Storie di Potere Operaio (2003),
Gli eroi di Mussolini. Niccolò Giani e la Scuola di mistica fascista (2004),
Insurrezione armata(2005),
L'ultimo brigatista (2007).
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