È il 28 ottobre 1921. Siamo nella basilica di Aquileia. Gli occhi di tutti sono rivolti alle undici bare al centro della navata, e alla donna che le fronteggia: Maria Bergamas. Maria deve scegliere, tra gli undici feretri, quello che verrà tumulato a Roma, nel monumento al Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati italiani caduti durante la Grande Guerra. Maria passa davanti a ogni bara, e ognuna le racconta una storia. Sono vicende di giovani uomini, strappati alle loro famiglie, ai loro amori, ai loro lavori, finiti a morire in una guerra durissima e feroce: contadini e cittadini, borghesi e proletari, braccianti e maestri elementari, fornai, minatori, falegnami, muratori, veterinari e seminaristi che parlano in latino con il nemico ferito sul campo di battaglia. Attraverso le voci di questi soldati senza nome non solo riviviamo i momenti cruciali della Grande Guerra, non solo ci caliamo, in una vera trance empatica, nelle vite dei protagonisti, ma riscopriamo un'Italia che oggi si può dire definitivamente scomparsa. Massimo Bubola, in questa «ballata», fonde le sue eccezionali doti di musicista con una sensibilità linguistica davvero rara: fa rinascere parole dimenticate, le armonizza e le «mette in musica», e dà alla luce un'opera destinata a rimanere nel tempo, sia per il suo valore storico e culturale, sia per la sua qualità lirico-letteraria. A cento anni dalla battaglia di Caporetto, uno dei più importanti scrittori di canzoni italiani dà voce ai soldati caduti nella Grande Guerra. Un'opera di ampio respiro letterario, storico e culturale, che racconta un momento cruciale della nostra storia, e nello stesso tempo, grazie alla prosa musicale e raffinata di Bubola, ci restituisce le voci, i sentimenti e le passioni di un'Italia oggi scomparsa.
Massimo Bubola
MASSIMO BUBOLA, nome di culto e figura centrale
della musica d'autore italiana, poeta, musicista,
scrittore. Ha al suo attivo venti album che tracciano
un percorso unico nella letteratura musicale del nostro
Paese. Già alla fine degli anni Settanta, Bubola
crea una poetica che si abbevera alla tradizione della
musica popolare e alla poesia contemporanea, arrivando
a maturare una formula musicale ricca di
suggestioni letterarie, che influenzerà la scena italiana
a cominciare da Fabrizio De André, con cui scrive e
compone due storici album come Rimini e L'Indiano,
contenenti brani come Fiume Sand Creek, Rimini,
Sally, Andrea, Volta la carta, Franziska, Canto del
servo pastore, Hotel Supramonte, oltre a Don Raffaè,
e firmerà altre grandi canzoni popolari come Il cielo
d'Irlanda.
Nel 2006 ha pubblicato una raccolta di poesie dal
titolo Neve sugli aranci, e nel 2009 il suo primo romanzo,
Rapsodia delle terre basse.
Negli ultimi anni si è dedicato alla riscoperta del
patrimonio artistico, musicale e storico legato alle
vicende della Prima guerra mondiale in Italia. Da
questo lavoro hanno avuto origine due album: Nel
2005 Quel lungo treno e nel 2014 Il Testamento del
Capitano, seguito dall'album antologico Da Caporetto
al Piave e da questo libro Ballata senza nome.