Quando la quindicenne Caitlin pensava al suo futuro lavorativo vedeva davanti a sé tre possibili strade: prostituta, cassiera del supermercato Gateway vicino a casa o scrittrice. Scartata la prima opzione grazie all'inoppugnabile argomentazione della sorella Caz («Non voglio che nella foga i tuoi amici rischino di rovesciare l'abat-jour dell'Orsetto Paddington »), abbandonata la seconda a causa del colore della divisa - una sfumatura di verde che mal si intonava alla sua carnagione -, non rimaneva che una scelta. Doveva solo trovare gli argomenti di cui scrivere. Così Moran cominciò a fare quello che l'avrebbe portata a diventare una delle croniste più brillanti e precoci del Regno Unito: osservare i milioni di spunti intorno a lei e guardare da un'altra prospettiva la realtà che ci circonda con l'unico scopo di dimostrare che il nostro è, in fondo, «il migliore dei mondi possibili». In questo libro, il suo "Greatest Hit", Caitlin parla di musica fumandosi una sigaretta con Keith Richards ed entrando in un sex club con Lady Gaga; di televisione e cinema, da "Downton Abbey" al Miglior Film di Tutti i Tempi (cioè "Ghostbusters"); di welfare state e di altre cose molto serie con la stessa verve con cui riferisce del matrimonio di William e Kate (o di quella volta che ha intrappolato una vespa sotto un bicchiere per stordirla con il fumo). Lo stile e l'ironia che l'hanno resa un personaggio di culto e hanno fatto del suo precedente libro "Ci vogliono le palle per essere una donna" un bestseller internazionale, uniti alla capacità unica di vedere il grottesco e l'assurdo in qualsiasi situazione, fanno di Caitlin Moran una delle voci più speciali del giornalismo contemporaneo. E di questa lettura il più divertente prodotto di esportazione inglese dai tempi del Nick Hornby di Alta fedeltà.
Caitlin Moran
Caitlin Moran, primogenita di otto figli, è nata nel 1975 a Brighton ed è cresciuta a Wolverhampton, in Inghilterra. Ha scritto il suo primo libro all'età di quindici anni, a sedici scriveva per il mensile musicale Melody Maker e a diciassette ha cominciato a lavorare come columnist per il Times. Nel 2010 riceve i premi Columnist of the Year, Critic of the Year e Interviewer of the Year. Twitterer fenomenale, nel Regno Unito è il personaggio del momento, al punto che la Lego le ha dedicato un pezzo da collezione (con il suo inconfondibile ciuffo bianco). Nonostante il suo nome di battesimo sia "Catherine", a tredici anni sceglie di farsi chiamare "Caitlin" dopo aver letto un romanzo di Jilly Cooper. Lei stessa però pronuncia in modo scorretto ("Catlin") il suo nome. E ciò causa problemi a tutti.