1799: Jacob de Zoet è un povero apprendista di bottega, perdutamente innamorato della figlia del padrone. Per ottenere la mano della bella Anna, non resta che partire con la Compagnia delle Indie Olandesi per l'isola di Dejima. Cinque anni deve durare il mandato, poi potrà tornare, con la sua dote, per sposare la fidanzata. Quando arriva a destinazione, si trova in un mondo nuovo che lo affascina da subito: la piccola isola artificiale è superbamente selvaggia e dolcemente fiorita, ma d'altro canto deve subito scontrarsi con i maneggi dell'amministrazione che lo ha preceduto. Funzionario serio e onesto, comincia a lavorare sui libri contabili, affronta trattative commerciali con le autorità locali, conosce le personalità del luogo. E in particolare si lega al dottor Marinus, medico e scienziato autoesiliatosi nell'isola. Tra gli allievi della sua scuola di medicina, spicca per talento e vocazione Aibagawa Orito, una giovane levatrice. L'imbattersi in questa delicata creatura, segnata da una misteriosa cicatrice sul volto, e innamorarsene perdutamente è per de Zoet un tutt'uno. Ma è anche il primo, fatale passo verso l'oscuro destino che lo attende in un'intricata vicenda d'amore e morte, incontri fatali, tradimenti, delitti, amicizie, sullo sfondo di un Oriente dai contorni sfuggenti e inaccessibili.
Ancora una volta, David Mitchell ci stupisce con la sua sfrenata immaginazione, regalandoci un romanzo sontuoso e riccamente dettagliato come un arazzo nipponico.
David Mitchell
David Mitchellè nato nel 1969 a Southport,
nel Lancashire, è laureato in Letteratura inglese e
americana e ha conseguito un ulteriore diploma
in Letteratura comparata mentre lavorava in una
libreria di Canterbury. Ha vissuto in Giappone,
insegnando inglese, dal 1994 al 2003, quando
si è trasferito in Irlanda con la moglie e i fi gli,
e ora si dedica a tempo pieno alla scrittura. Per
Frassinelli ha già pubblicato
Nove gradi di libertà,
vincitore del Mail on Sunday/John Llewellyn
Rhys Prize e finalista del Booker Prize,
Sogno
numero 9,
A casa di Dio,
I mille autunni di Jacob de
Zoet. Da
L'atlante delle nuvole, anch'esso finalista
del Booker Prize, è tratto il kolossal dei fratelli
Wachowski,
Cloud Atlas.
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