Brevi riflessioni di fisica quantistica: Einstein aveva ragione

“Per i decisivi contributi al rivelatore LIGO e l’osservazione delle onde gravitazionali” il Premio Nobel per la Fisica 2017 è stato appena conferito – lo scorso 3 ottobre – a Rainer Weiss, Barry Clark Barish e Kip Stephen Thorne. I tre scienziati che vedete, nell’ordine, nella foto.

All’interno del volume “Il mondo secondo la fisica quantistica” uno dei temi trattati è proprio il rapporto fra la fisica quantistica e la relatività ristretta, sia prima che successivamente al rilevamento delle onde gravitazionali. Rilevamento avvenuto alle ore 10:50 e 45 secondi del 14 settembre 2015 dai ricercatori del California Institute of Technology, il Caltech; del Massachusetts Institute of Technology, il MIT; del LIGO, il Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory, e del Virgo, il rivelatore che si trova nel comune di Cascina in provincia di Pisa. E per capire esattamente cosa siano le onde gravitazionali, ecco come le descrive nel libro Marco Drago, primo uomo al mondo al mondo a osservarle: “perturbazioni dello spazio-tempo che si propagano come delle onde alla velocità della luce.”

Dietro questa definizione, precisa e diretta, si nasconde un universo di considerazioni, di informazioni e di possibilità. E anche una “speciale” rappresentazione della realtà ipotizzata esattamente cento anni prima, nel 1915, da un uomo – Albert Einstein – che con le proprie idee e le proprie teorie è riuscito nell’impresa di superare i limiti dello spazio e del tempo.

Fabio Fracas

Le novità di fine anno

Ci sembra di avere appena cominciato, invece il 2017 è già quasi finito. Ma abbiamo ancora qualcosa da proporre ai nostri lettori…

 

Non tutti i libri di Markus Zusak, autore di “Storia di una ladra di libri”, sono stati pubblicati in Italia. Mancava la trilogia “The Wolfe Brothers”, e abbiamo pensato di rimediare: il 10 ottobre pubblicheremo il primo romanzo, “A 15 anni sei troppo vecchio”. La trilogia verrà completata entro l’anno, con la pubblicazione del secondo romanzo (“Vorrei essere mio fratello”) il 31 ottobre, e del terzo (“Il cielo è fatto di lei e di me”) il 21 di novembre.

#MarkusZusak #TheWolfeBrothers #A15AnniSeiTroppoVecchio #VorreiEssereMioFratello #IlCieloÈFattoDiLeiEDiMe

 

Il 24 ottobre 2017 saranno passati esattamente 100 anni dall’inizio della battaglia di Caporetto, momento cruciale della Prima guerra mondiale. E proprio il 24 ottobre pubblicheremo “Ballata senza nome” di Massimo Bubola, uno dei massimi protagonisti della scena musicale italiana degli ultimi decenni, che da anni si è dedicato alla riscoperta del patrimonio culturale, e umano, della Grande guerra. Patrimonio che ritroverete in questo libro, davvero sorprendente per la qualità letteraria e la passione umana e civile che lo caratterizzano.

#MassimoBubola #BallaSenzaNome

 

Non è finita. Cercate in rete l’incredibile storia di Rodrigo Rosenberg Marzano: troverete un video in cui questo avvocato guatemalteco annuncia la sua morte per omicidio, per meno del presidente del Guatemala. Tutto vero: l’avvocato Rosenberg registrò questo video prima di essere ucciso, e la pubblicazione del video portò successivamente alla caduta del governo guatemalteco.

David Unger si ispira a questa straordinaria storia e ne trae un romanzo che ha ricosso grande successo in tutto il mondo, “Io sono già morto”, che noi pubblicheremo il 7 novembre.

#DavidUnger #IoSonoGià Morto

 

Infine, per chiudere in bellezza, il 21 novembre uscirà a grande richiesta “Trilogia di una Repubblica”, la raccolta in un solo volume dei tre romanzi che Valerio Varesi ha dedicato alla storia dell’Italia Repubblicana: “La sentenza”, “Il rivoluzionario” e “Lo stato di ebbrezza”, tre romanzi che, anche alla luce dei tempi che stiamo vivendo, invece di invecchiare diventano sempre più attuali col passare del tempo.

#ValerioVaresi #TrilogiaDiUnaRepubblica #LaSentenza #IlRivoluzionario #LoStatoDiEbbrezza

Nicholas Sparks in Italia

Tenetevi liberi perché dal 15 ottobre 2017 Nicholas Sparks sarà in Italia.

Ecco gli appuntamenti da non perdere:

Domenica 15 ottobre 2017 – ore 18.00 

Intervista di Giorgio Mulè
Teatro San Babila
Corso Venezia 2/A – Milano lngresso libero

si richiede gentilmente la registrazione a http://eventi.panoramaditalia.it/

Lunedì 16 ottobre 2017 – ore 17:30

Nicholas Sparks incontra i lettori e frima le copie del romanzo La vita in due.

Mondadori Megastore – Milano Duomo

Piazza Duomo 1 – Milano 

http://eventi.mondadoristore.it/it/event/2017/10/16/nicholas-sparks-incontra-i-lettori-e-firma-le-copie-del-libro-la-vita-/2099/

Martedì 17 ottobre – ore 18

Gallarate (Varese). Incontro con Nicholas Sparks  e presentazione dei suoi libri presso il Museo Ma*ga, Museo Arte Gallarate,  Via Egidio  de Magri 1 nell’ambito della rassegna letteraria “Duemilalibri”

Brevi riflessioni di fisica quantistica: C’è un qualcosa che sfugge

C’è un qualcosa che sfugge

Lo scienziato in particolare, riconosce fondamentalmente l’esistenza di una legge che trascende, qualcosa che è al di fuori, e che è immanente al meccanismo naturale. Riconosce che questo ‘qualcosa’ ne è la causa, che tira le fila del sistema. È un ‘qualcosa’ che ci sfugge.”

Questa dichiarazione di Carlo Rubbia – Premio Nobel nel 1984, assieme a Simon van der Meer, “per il contributo decisivo al grande progetto che ha portato alla scoperta delle particelle W e Z, comunicatori di interazione debole” – affronta due temi fondamentali: l’esistenza di una legge immanente, interna, al meccanismo naturale e il fatto che, contemporaneamente, questa legge trascende, qualcosa che è “al di fuori”. Un qualcosa che “ne è la causa che tira le fila del sistema”.

Com’è possibile? E si tratta realmente di due temi separati? Non solo, a quale sistema si riferisce esattamente Carlo Rubbia dato che lo distingue nettamente dal meccanismo naturale?

Lo studio dell’infinitamente piccolo, della fisica quantistica e delle componenti fondamentali della materia, paradossalmente, non porta con sé solo evidenze sperimentali ma anche dubbi profondi sull’essenza stessa di ciò con cui ci stiamo confrontando.

Indeterminatezze che mettono in discussione i principi alla base delle certezze a cui siamo soliti aggrapparci e che quando riusciamo a osservare con il giusto distacco evidenziano – propriamente e naturalmente – come esista “un ‘qualcosa’ che ci sfugge”.

Fabio Fracas

La dieta dei muscoli

La filosofia nutrizionale che ho elaborato deriva dai miei trascorsi militari come addestratore delle Forze Speciali. Per undici anni, infatti, sono stato responsabile della preparazione fisica di centinaia di reclute, chiamate a resistere in condizioni estreme all’interno delle Forze Operative Speciali degli Stati Uniti. Quei soldati dovevano raggiungere una forma perfetta in tempi record, dal momento che la probabilità di sopravvivenza e il successo della missione dipendevano in larga misura dalle loro prestazioni fisiche.”

Ecco come presenta la propria DIETA DEI MUSCOLI Mark Lauren, per anni istruttore militare delle Forze Operative Speciali degli Stati Uniti, personal trainer molto ricercato da uomini e donne, star e persone comuni, a tutti i livelli di fitness. 

Su cosa si basa questo regime alimentare che permette di perdere peso, modellare il corpo e rimanere sempre in forma? Scopriamo qualcosa in più con l’autore stesso.

“Ho messo a punto questo piano nutrizionale per fornire carburante a fisici sottoposti a pressioni notevoli, in modo che ottenessero e rimanessero in perfetta forma, ma non per questo si deve pensare che sia un regime alimentare estremo. Infatti non bisogna escludere alcun alimento: si possono mangiare carboidrati, grassi e tutti i cibi che di solito vengono messi al bando dalla maggior parte delle diete.”

Grazie a queste concessioni è possibile perdere grasso corporeo, aumentare la massa muscolare magra e migliorare le tue prestazioni. Seguendo giorno per giorno il programma di Mark Lauren, il corpo si abituerà a trarre maggior energia sfruttando il grasso corporeo immagazzinato, perché riuscirà a manipolare la qualità e la quantità delle calorie assunte, esaltando la naturale capacità dell’organismo di bruciare i grassi.

Il risultato? Un fisico definito, scolpito e atletico. Gli alimenti previsti in questo programma sono un vero e proprio «carburante», in quanto più vicini a quelli che mangiavano i nostri antenati – inclusi carne, pesce, verdura, frutta, cereali, semi e noci –, cibi essenzialmente naturali, energetici, combinati all’interno di una dieta pensata per essere quanto più compatibile con il nostro corredo genetico.

“Milioni di anni fa, gli individui che si nutrivano di questi alimenti utilizzandoli per ricavare energia per la loro vita, così fisicamente impegnativa, sono diventati i più forti della specie: i sopravvissuti. Mangiare cibi integrali, simili a quelli che si trovano in natura, è la ragione per cui riusciamo a dare il massimo e ad apparire in perfetta forma.”

L’oroscopo dello scrittore – ottobre 2017

Lo scrittore dell’Ariete avrà fortuna con le idee e con la scrittura soprattutto dopo il giorno 16, quando cioè Mercurio non rappresenterà più un ostacolo alla libera espressione. Sarete in grado di capire e di raccontare.
Lo scrittore del Toro si dia da fare soprattutto nella prima metà del mese, quando cioè la sua capacità di creare e di immaginare saranno decisamente migliori. Dopo il 16 provate a prendervi un momento di  pausa.
Lo scrittore dei Gemelli nella prima parte del mese godrà di uno stile davvero divertente, brillante e mai scontato. Per questo dovreste usare le queste settimane per creare. Quelle successive invece per fare ordine.
Lo scrittore del Cancro dal 17 in avanti saprà raccontare ogni cosa in modo speciale, mai solito o scontato. Un modo di dire che vi aiuterà a fare qualcosa di davvero unico e prezioso. Ma sempre divertendovi un
po’.
Lo scrittore del Leone avrà davvero tanta voglia di raccontarsi, di dire quello che sente e che prova nel profondo dell’animo. Meglio però farlo in compagnia di un Mercurio amico solo fino al giorno 16. Poi rallentate.
Lo scrittore della Vergine usi la prima metà del mese per pensare, per riflettere e per fare programmi. Poi, dal giorno 17, lo spostamento di Mercurio vi aiuterà a raccontare quello che avete in mente.
Lo scrittore della Bilancia sarà estremamente sensibile alla forza e alla bellezza delle cose. Divenendo anche più concreto e anche capace di descrivere solo la realtà delle cose. Senza sconti o strane migliorie.
Lo scrittore dello Scorpione decida di concentrare ogni progetto o iniziativa nella seconda parte del mese, quando cioè la presenza congiunta di Giove e di Mercurio renderanno più fortunata ogni realtà.
Lo scrittore del Sagittario concentri il suo impegno nella prima metà del mese. Dopodiché, dal giorno 17 e fino a novembre, scelga di prendersi un momento di pausa, di distrazione per trovare nuovi spunti e stimoli.
Lo scrittore del Capricorno potrebbe vivere con impazienza la prima metà del mese, qualcosa da tenere però sempre sotto controllo per non forzare nutilmente i tempi. Che saranno maturi solo dopo il giorno 16.
Lo scrittore dell’Acquario dal giorno 17 troverà il modo di raccontare di mondi inesplorati, di passioni capaci di rapire e di portarci molto lontano, dove non siamo mai stati. Una grande occasione da non sprecare.
Lo scrittore dei Pesci nella seconda parte del mese avrà doti e qualità assolutamente uniche, speciali. Perché grazie a Giove saprà raccogliere lo stupore del presente, perché grazie a Mercurio sarà capace di raccontarlo
nel modo migliore.

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Una certa insicurezza

Qualsiasi teoria fisica è sempre provvisoria, nel senso che è solo un’ipotesi: una teoria fisica non può cioè mai venire provata. Per quante volte i risultati degli esperimenti siano stati in accordo con una teoria, non si può mai essere sicuri di non ottenere la prossima volta un risultato che la contraddica.”

Quella di Stephen Hawking non è solo un’affermazione provocatoria: è la base per una più profonda riflessione sul metodo scientifico e sulla sua applicazione alle nuove frontiere della fisica.

Il metodo scientifico – così come definito dal celebre scienziato e filosofo Galileo Galilei nella prima metà del XVII secolo – afferma che in base all’osservazione sperimentale degli eventi è sempre possibile stabilire un principio di causalità, cioè una sequenza di azioni concatenate fra loro in cui una data causa produce uno specifico effetto. Non solo: afferma anche, tramite il principio di riproducibilità, che se tutte le condizioni nelle quali si è verificata la causa rimangono identiche, ciò che si otterrà sarà sempre il medesimo effetto.

Com’è possibile, allora, che senza cambiare le condizioni degli esperimenti, Stephen Hawking dichiari che si possano ottenere risultati differenti? E la sua, fra l’altro, non è una posizione isolata. Già Werner Heisenberg, nel 1927, l’aveva espressa e persino Richard Phillips Feynman, nel 1963 tenendo una conferenza presso la University of Washington, aveva concluso che “[dalla parola ‘scienza’] molto rimane escluso, fenomeni per i quali l’approccio sperimentale non funziona, e non è escluso che siano importanti. In un certo senso sono i più importanti”.

Fabio Fracas

IL SEGRETO DELLA FERTILITÀ – intervista alle autrici

Dal 19 settembre in libreria IL SEGRETO DELLA FERTILITÀ di STEFANIA PILONI e SIMONETTA BASSO: un manuale che non è l’ennesimo libro sulle tecniche di procreazione medicalmente assistita.

Questo libro nasce dall’intento di aiutare la coppia a potenziare il dono di procreare, senza perdere di vista il benessere individuale e l’intesa di relazione. Abbiamo fatto qualche domanda alle autrici per capire meglio gli argomenti trattati nel libro.

La sterilità come malattia delle emozioni: perché?

La culla vuota è spesso un ostacolo imprevisto, una possibilità che non viene presa in considerazione a priori: ecco perché la diagnosi di sterilità scatena nell’immediato una reazione di choc e di incredulità. Reazione che lascia ben presto spazio a un groviglio emotivo, in cui si mischiano sensazioni di incompletezza, frustrazione, senso di colpa, rabbia, vergogna… Ogni mestruazione si trasforma in una sconfitta mensile, in un’ennesima delusione. Ogni fallimento del progetto bambino, tanto più se successivo a una fecondazione assistita, viene vissuto come un lutto. Gli aspiranti mamma e papà si sentono soli in un mondo fertile, spesso evitano di trascorrere il proprio tempo con amici che hanno bambini piccoli, e si chiudono in loro stessi. Ma la sterilità può minare dall’interno la stessa intimità e stabilità di coppia, dal momento che finalizza la sessualità al concepimento lasciando poco spazio al gioco e alla spontaneità.  

Quali solo le principali cause della sterilità femminile?

La causa principale è legata a squilibri ormonali, che hanno come conseguenza una cattiva ovulazione o un’insufficiente preparazione dell’utero a ricevere e “trattenere” l’embrione. La ricerca di una gravidanza dopo i 35 anni può ulteriormente peggiorare le cose. Infine, a minacciare la fertilità della donna possono essere anche le alterazioni anatomiche come i fibromi, i polipi uterini e le cisti ovariche, oltre a malattie che colpiscono gli organi riproduttivi. A cominciare dall’endometriosi, caratterizzata dalla crescita anomala nell’addome del tessuto che riveste le pareti interne dell’utero.

Quali quelle della sterilità maschile?

A differenza delle donne gli uomini non si sottopongono a controlli periodici per il benessere della fertilità e proprio per questo motivo scoprono spesso in ritardo di essere affetti da una condizione che mette a rischio il potenziale fertile, dal varicocele (vena varicosa del testicolo) alle prostatiti (infezioni della prostata) recidivanti, alle cisti testicolari. Stress, abitudini di vita scorrette, vita sedentaria e fumo di sigaretta non fanno che peggiorare le cose. Il risultato è spesso un seme poco fertile, con un numero ridotto di spermatozoi oppure con spermatozoi troppo lenti per assolvere al loro compito.

Quanto influisce l’età nella perdita di fertilità?

L’età è estremamente importante, soprattutto sul versante femminile. Dopo i 35 anni le donne perdono gran parte del loro patrimonio fertile e dopo i quarant’anni le possibilità di concepire, ogni mese, sono pari soltanto al 10%. Anche l’età maschile, al contrario di quanto comunemente si crede, è importante, soprattutto per garantire il corretto corredo cromosomico  all’embrione: non a caso, con l’avanzare dell’età paterna (oltre che materna) aumenta il rischio di aborto (che è poi il modo con cui spesso la Natura seleziona gli embrioni sani). La tentazione di procrastinare la scelta di diventare genitori sembra trovare conforto nel fatto che, grazie ai progressi della scienza, molte coppie non più giovani riescono ad avere un figlio. Spesso però si ignora che a questo risultato non si arriva naturalmente, ma solo affrontando il difficile cammino della procreazione medicalmente assistita o addirittura della fecondazione eterologa.

Due accorgimenti pro-concepimento per lui e per lei

Il primo è sicuramente mantenere il giusto peso corporeo, evitando sottopeso e sovrappeso, entrambi grandi nemici della fertilità femminile e maschile. Il secondo è quello di mantenere una sessualità vivace e spontanea, e di non commettere l’errore di avere pochi rapporti mensili finalizzati unicamente al concepimento. A parte che bisogna sapere come individuare i giorni giusti, e non è così scontato riuscirci, anche quando è il medico a indicarli è meglio non limitarsi! Far l’amore con intensità e trasporto scatena un’onda nei neurotrasmettitori, fra cui l’ossitocina, che facilita la fecondazione. Non a caso molte coppie concepiscono in estate, durante le vacanze, quando ci si lascia lo stress alle spalle e la sessualità è più libera e spontanea.

Cos’è la fecondazione naturale?

Significa ottenere il meglio dalla capacità, maschile e femminile, di concepire. Il potere riproduttivo degli esseri umani è una grande legge biologica e una delle chiamate più importanti della vita stessa. Talvolta però questo potere è appannato, logorato da alterazioni ormonali e da una vita carica di stress. La procreazione spontanea può essere allora “naturalmente assistita”, ossia aiutata da rimedi e accorgimenti (soprattutto alimentari) che facilitano il concepimento. Ottenere una gravidanza in modo naturale è talvolta possibile anche per coppie che hanno fallito percorsi classici di procreazione medicalmente assistita.

Perché ricorrere a metodi naturali?

I rimedi naturali sostengono i fenomeni biologici riproduttivi e li esaltano, portando al massimo la capacità fecondante dell’uomo e della donna. Fitoterapia, omeopatia, ormoni bíoidentici, agopuntura e tecniche di rilassamento sono importanti poi sia in un percorso di ricerca naturale, sia in affiancamento alle tecniche di fecondazione in vitro. Le stimolazioni ormonali della PMA causano spesso effetti collaterali che la medicina naturale può bilanciare, con benefici sull’umore e sul drenaggio dell’intero organismo, “preso d’assalto” dagli ormoni. Insomma, i rimedi naturali lavorano bene da soli, per potenziare la fertilità spontanea, ma anche come supporto alle terapie tradizionali per la sterilità.

L’alimentazione: tre cibi pro e tre cibi contro?

Cominciamo con gli alimenti da evitare: quelli ipercalorici, innanzitutto, che ostacolano il buon lavoro dell’insulina, ormone fondamentale per la fertilità, soprattutto per le donne affette da sindrome dell’ovaio policistico.  Anche l’eccesso di carni rosse e di grassi animali, soprattutto di formaggi, appesantisce come una zavorra il bilancio metabolico. No anche ai cibi light e troppo trasformati, che spesso contengono dolcificanti e grassi trans. Elisir di fertilità sono invece gli Omega di pesce azzurro, alghe oppure semi (lino, girasole, mandorle, noci…). E poi gli antiossidanti (vitamine e micronutrienti) di frutta e verdura, che proteggono ovuli e spermatozoi:  alcuni cibi ricchi di vitamina C, come il Camu Camu, offrono grandi vantaggi nelle donne, mentre il licopene presente nei pomodori attiva la fertilità negli uomini. Infine due minerali-chiave: lo zinco di tuorlo e ostriche per lui e il ferro (contenuto in carne, uova e frutta secca) per lei.

In che cosa consiste l’approccio naturale?

Consiste in una scelta estremamente personalizzata degli integratori naturali. Questi rimedi sono scelti in base non solo alla storia clinica e ormonale della persona, ma anche a quella emotiva: perciò si parla di approccio olistico, dove corpo e mente sono strettamente connessi e non separabili. Piano fisico ed emozionale hanno infatti pari valore nell’ambito naturale, e il progetto terapeutico riguarderà entrambi. La coppia per esempio potrà giovarsi di una cura con la Maca peruviana, pianta dal grande potere fertile, associata a una terapia per limitare lo stress lavorativo o per migliorare l’intesa sessuale di coppia.

Quando e perché si arriva alla procreazione medicalmente assistita?

Con la PMA  la coppia affida la propria capacità riproduttiva a medici e biologi altamente preparati a questo compito. Potrebbe essere il primo e l’unico suggerimento possibile, se per esempio una donna presenta entrambe le tube chiuse. Di solito però il ricorso la fecondazione in vitro è l’ultima tappa di un percorso medico che comincia con un’induzione farmacologica dell’ovulazione e con rapporti sessuali programmati. Si tratta insomma della soluzione più “elaborata” e della tecnica di più alto livello che il ginecologo può proporre. L’intento del nostro libro è che la coppia, prima di arrivare a questo passo, possa davvero sfruttare al massimo il proprio potere procreativo, imparando a tutelarlo per tempo e potendo contare, all’occorrenza, sul sostegno di un’ottima medicina naturale estremamente personalizzata. In grado di affiancare anche la stessa procreazione medicalmente assistita, se questa si dovesse rivelare inevitabile. 

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Io nel pensier mi fingo

Qual è la fonte di tutti questi problemi? Sto affermando che la fonte è principalmente nel pensiero. Molti penseranno che questa affermazione è da pazzi, dato che il pensiero è l’unica cosa che abbiamo per risolvere i nostri problemi. Fa parte della nostra tradizione. Eppure sembra che ciò che usiamo per risolvere i nostri problemi sia la fonte dei nostri problemi. È come andare dal dottore e farsi ammalare da lui.

Questa frase non è una semplice citazione attribuita a David Bohm. È scritta, nero su bianco, all’interno del volume “Thought as a System” pubblicato in Inghilterra nel 1994. Bohm è stato un fisico capace di portare grandi contributi alla Meccanica Quantistica e al contempo di suscitare reazioni profondamente contrastanti nella comunità scientifica.

Nella sua visione non tutto era conoscibile: “L’universo è descrivibile da un modello a variabili nascoste. Provate a pensare a un iceberg di cui vediamo soltanto la punta. Per descriverlo nella sua interezza dobbiamo fare ricorso a variabili che a noi sfuggono. Sono convinto che, al di sotto del livello quantistico governato dal caso e dall’incertezza, c’è un livello subquantico in cui ritornano il determinismo e la realtà. Mi chiederete: e al di sotto? Ancora altri livelli, è una struttura senza fine. Le verità più profonde sono per noi irraggiungibili.” Cionondimeno, è parte integrante della nostra natura umana l’aspirazione a indagarle.

Fabio Fracas

Anna che sorride alla pioggia – intervista a Guido Marangoni

Quando la dottoressa ci convocò e senza tanti preamboli ci disse: «Si tratta della trisomia 21», invece, capii un’altra cosa: che Daniela era già pronta. «È maschio o femmina?», chiese, lasciandomi a bocca aperta ancora una volta. Perché adesso sì, l’unica cosa che contava era sapere chi sarebbe arrivato nella nostra famiglia. Era Anna la buona notizia che stavamo aspettando.”

Ed eccoci a parlare con Guido Marangoni, papà di una bimba famosa sul web, Anna, che con la sua pagina Facebook Buone notizie  secondo Anna, ci ha insegnato a guardare il mondo da un altro punto di vista.

Questa è la storia di una famiglia numerosa, unita, caparbia nell’affrontare la vita con il sorriso. Ma c’è un membro della famiglia che si è guadagnato un posto d’onore. Guido, chi è l’Anna del titolo?

Anna è la nostra terza figlia. Ammetto che ho provato di tutto per avere il figlio maschio, ma credo di aver fatto confusione con i cromosomi. Anna infatti ha quel famoso cromosoma in più che tanto spaventa le nostre certezza, una paura tanto invadente da occupare tutto in un primo momento.

Per fortuna ci sono le altre due ragazze Marta, Francesca e la stessa Anna a ricordarci  chi si nasconde dietro le aspettative di noi genitori o chi attende di essere scoperta oscurata da un’invadente sindrome. Quando poi avviene l’incontro ci si deve arrendere alla delicata potenza di Anna che a suon di sorrisi e abbracci si è conquistata il posto d’onore nella nostra famiglia.

L’Anna del titolo è così, facendosi spazio tra i limiti che spesso le impongo senza accorgermene, mi riporta alla normalità dei bisogni di ogni bimbo e sembra dirmi: “Oltre le tue paure io sono Anna e mi piacciono le coccole, oltre i tuoi pregiudizi io sono Anna e voglio imparare cose nuove, oltre il tuo lamentarti io sono Anna e sorrido alla pioggia.”

Ti è servito scrivere questo libro?

Anche se rischio di sembrare esagerato posso tranquillamente dire che non solo mi è servito, ma mi ha proprio cambiato. Ho voluto esplicitarlo anche nei ringraziamenti del libro stesso: “Scrivere un libro è un’avventura straordinaria.” Raccontare poi la dimensione più intima e fragile di te e della tua famiglia a prima vista può sembrare una debolezza, in realtà è uno scrigno di opportunità. Anche chiedere perdono, come umilmente ho provato a fare, può risultare anacronistico, ma posso assicurare che tutto questo dona una libertà davvero potente… e affrontarlo con profonda leggerezza mi fa anche tanto ridere 🙂

Fare memoria e cercare di raccontare la propria vita credo sia l’unica cosa che davvero ci invidia il regno animale, per il resto non abbiamo molto da suggerire ai nostri coinquilini terrestri. Un po’ per paura un po’ per pigrizia tendiamo a perdere questa grande qualità, declinata in ognuno di noi in milioni di modalità diverse. Tornando quindi alla domanda “ti è servito?” rispondo che questo libro è stato una delle più bella occasioni della mia vita per riappropiarmi del privilegio tutto umano di raccontarsi.

Con la tua pagina Facebook Buone notizie secondo Anna ci hai abituato a guardare le cose da un altro punto di vista, meno scontato. Qual è il nuovo punto di vista che ci regala questo libro?

Sono innamorato della ricchezza dei punti di vista. Il mio desiderio è semplicemente quello di incuriosire, di lasciare qualche traccia per scoprire una nuova prospettiva su aspetti, anche personali, che istintivamente releghiamo nel cassetto nascosto delle “cose da evitare” . Poi ci saranno tanti nuovi punti di vista tanti quanti saranno i lettori e questo è davvero meraviglioso.

Per rispondere alla domanda prendo in prestito la riflessione di un’amica dopo un mio incontro con un numeroso gruppo di famiglie dove presentavo il mio punto di vista e l’idea del libro. Scrive: «Avete presente quelle immagini, quelle “ambivalenti”, ambigue… quelle che se guardi da una parte vedi un soggetto (per esempio una vecchia befana) mentre se cambi prospettiva vedi tutt’altro (il profilo di una bella ed elegante signora)? Ecco, la riflessione di Guido ci ha aiutato proprio a cambiare sguardo, cioè a  vedere  le nostre fragilità ovvero quello che noi a una prima occhiata percepiamo come un limite, una carenza, una povertà, da un punto di vista nuovo e inaspettato.» 

La cosa meravigliosa, e che mi piace molto, è che a un occhio distratto in realtà non cambia proprio nulla, ma la verità è che cambiare lo sguardo fa tutta la differenza del mondo. La vecchia befana sarà sempre presente, ma almeno non sarà padrona della scena, ci sarà anche una bella ed elegante signora che aspetta solo di essere scoperta.

Hai raccontato di un gioco che ami fare con le tue figlie, prima di metterle a dormire. Loro scelgono una parola e tu inventi una storia che la contenga. Qual è la parola che sta al centro di Anna che sorride alla pioggia?

Devo essere sincero. Se chiudo gli occhi e penso ad una parola per questo libro mi compare il sorriso di Anna. Lei è così… è un po’ invadente! Forse assomiglia al papà, direbbe mamma. 🙂 Quindi non è proprio una parola, ma un atteggiamento, un tendere, un allenamento. Qualsiasi cosa succeda c’è un tempo per piangere e un tempo per ridere. Il segreto è fare in modo che le lacrime, spesso egoiste e arroganti, non ci facciano scordare l’incontro e il sorriso.

Forse, come Marta e Francesca mi sfidavano a creare storie con le parole da loro scelte, Anna mi invita ogni giorno a scrivere, la mia e la nostra storia sorridendo. Non è sempre semplice, anzi. Ma sinceramente nella vita non mi è ancora capitato di incontrare qualcosa, per cui valga la pena lottare, che sia facile.

Qual è il messaggio più importante che speri che arrivi al lettore?

Mi piacerebbe che, a chi avrà la curiosità e la bontà di leggermi, dopo qualche sana risata, rimanga il desiderio di provare a inoltrarsi, anche solo di un millimetro, in quella zona di imbarazzo che ci hanno insegnato a evitare. Quel momento dove ti senti un po’ indifeso, un po’ fuori posto, ma che magicamente apre canali di comunicazione  e gioia inimmaginabili da “fuori”. Questo meccanismo è amplificato quando incontriamo persone con disabilità esplicite, ma vale per ogni singolo incontro che facciamo nella nostra vita.

Mi piace sottolineare “esplicite”, perché ci sono tutta una serie di “disabilità nascoste” che ci riguardano. Tutti, nessuno escluso. Riuscire a guardare alle nostre disabilità, o meglio ancora, fragilità nascoste non prendendoci troppo sul serio, credo sia uno dei segreti della felicità.

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