Oroscopo dello scrittore – Agosto

Lo scrittore dell’Ariete non sembra vivere un mese troppo facile o proficuo. Forse il periodo migliore per mettersi al lavoro sarà l’ultima settimana, ma mettete in conto possibili errori o ripensamenti.  

Lo scrittore del Toro concentri assolutamente ogni impegno, impresa o attività nella prima metà del mese, perché poi tutto si farà meno chiaro, meno facile o intuitivo. Dopo il 14 prendetevi una vacanza.               

Lo scrittore dei Gemelli non accetti sfide o imprese troppo impegnative, pesanti. Non lo faccia semplicemente perché ora Mercurio non ve lo consentirebbe. Optate invece per un mese fatto semplicemente di riflessione.        

Lo scrittore del Cancro avrà spesso voglia di raccontarsi, di esprimere idee e concetti in modo continuo, ma non molto. Perché dal 14, a causa dell’incertezza di Mercurio, sarà necessario fare attenzione a ciò che si dice.                      

Lo scrittore del Leone rimandi idee e iniziative all’ultima settimana di agosto, quando cioè Mercurio farà ritorno nel segno per rimettere a posto alcune questioni che erano rimaste in sospeso.                

Lo scrittore della Vergine concentri la sua attività fino al giorno 13, quando cioè Mercurio smetterà di suggerirvi le cose migliori, di raccontarvi storie e pensieri da tradurre in lavori. Poi vacanza.      

Lo scrittore della Bilancia si prenda davvero un momento di pausa, di riflessione per fare ordine tra idee, proposte e iniziative che soffrono il calore estivo. Non abbiate fretta, muovetevi poi, quando ne sarete convinti.         

Lo scrittore dello Scorpione dopo ferragosto potrebbe decidere di ripescare vecchi appunti, idee o proposte che aveva solo lasciato nel cassetto. Riprendetele però forti di un occhio sempre critico e obiettivo.                          

Lo scrittore del Sagittario percepirà l’ingombrante presenza di Mercurio (molto alto nel suo cielo), come una sfida costante a creare, a comporre, a inventare. Un richiamo da non assecondare però dopo Ferragosto.       

Lo scrittore del Capricorno dopo una prima parte di mese davvero generosa e incredibilmente interessante, dovrà poi accettare il rallentamento di Mercurio smettendo di darsi da fare. Rispettate i consigli del cielo.               

Lo scrittore dell’Acquario avrà bisogno di ispirarsi, di seguire le orme di qualcuno che ammira o di cui apprezza veramente doti e qualità. Per poi costruire un’idea capace di funzionare, di essere amata dal suo pubblico.           

Lo scrittore dei Pesci godrà di doti e di qualità narrative particolarmente brillanti e funzionali sino a Ferragosto. Dopodiché dovrà accettare che il moto retrogrado di Mercurio renda difficile esprimersi. Meglio prendersi una vacanza.        

La lunga estate di King

L’estate di King è iniziata e si prorogherà fino a ottobre: serie tv e film tratti dai suoi capolavori, da racconti, da saghe… Ecco un riassunto di quello che sta succedendo e di cosa aspettarci!

THE MIST – La nebbia

Uscita USA: 22/6/2017

Uscita Italia: Da definire

Serie TV in 10 episodi

http://ew.com/tv/2017/05/08/spike-the-mist-trailer-destruction/

La serie è una trasposizione per la tv del racconto La nebbia contenuto nel libro Scheletri, adattato nel 2007 per il grande schermo da Frank Darabont (già regista di Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank e Il miglio verde.)

THE DARK TOWER – La Torre Nera

Uscita USA: 4/8/2017

Uscita Italia: 10/8/2017

Film

Il Pistolero Roland Deschain (Idris Elba) è condannato ad un’eterna battaglia contro Walter O’Dim, conosciuto come l’Uomo in Nero (Matthew McConaughey), per impedire il crollo della Torre Nera, che tiene uniti tutti i mondi esistenti. La posta in gioco è il destino dell’universo: il bene e il male si scontreranno in una battaglia decisiva e solo Roland potrà difendere la Torre dall’Uomo in Nero.

MR. MERCEDES

Uscita USA 9/8/2017

Uscita Italia Da definire

Serie TV in 10 episodi

https://www.facebook.com/MrMercedesTV/

La trilogia hard-boiled di King diventa una serie TV, con lo strepitoso Brendan Gleeson nei panni del detective Bill Hodges, e Mr. Mercedes interpretato dall’inquietante Harry Treadway.

IT

Uscita USA 8/9/2017

Uscita Italia 19/10/2017

Film

Subito dopo il trailer iniziale diffuso in marzo, che ha toccato il record di 260 milioni di visualizzazioni il primo giorno, ne è stato svelato uno nuovo dal Club dei Perdenti in persona, durante gli MTV Awards:

http://www.hollywoodreporter.com/heat-vision/brings-horror-mtv-movie-tv-awards-new-clip-1000907

https://www.facebook.com/ITIlFilm/

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Nella mente di un genio

“Siamo entrambi d’accordo sul fatto che il futuro delle idee di Jung non riguardi la terapia ma un concetto unitario e olistico della natura e della posizione dell’uomo in essa”.

Wolfgang Ernst Pauli fu una delle principali menti della Fisica Quantistica. A lui, fra le altre scoperte, si deve anche l’omonimo Principio di Esclusione che gli consentì di vincere il Premio Nobel nel 1945.

Eppure, in questa lettera scritta il 25 dicembre del 1950 all’amico fisico Markus Fierz, Pauli non discute di elettroni o di spin, ma riflette sulle idee dello psicanalista svizzero Carl Gustav Jung da cui era stato in terapia dal 1930 al 1934.

Quello che noi conosciamo del pensiero di Pauli – oltre che dai suoi testi – ci è stato rivelato dai suoi sogni, descritti da Jung nel volume “Psicologia e Alchimia”. E naturalmente, dalla corrispondenza che i due si scambiarono, così come le rispettive conoscenze.

Il dialogo fra Wolfgang Ernst Pauli e Carl Gustav Jung, portò quest’ultimo ad affermare che “poiché il mondo fenomenico rappresenta un ammasso di processi di dimensione atomica, è di estrema importanza sapere – per esempio – se i fotoni ci consentono di raggiungere una conoscenza definita della realtà sottostante ai processi energetici meditativi.” Una dimostrazione concreta della capacità di trasferire concetti e informazioni da un ambito all’altro. Soprattutto, del desiderio di Pauli, espresso in diverse occasioni, di interpretare la Fisica Quantistica, oltre che filosoficamente, da un’inedita prospettiva psicologica.

Intervista a Margherita Enrico: i segreti della longevità

Restare giovani e in forma non dipende solo dalla scelta di un sano stile di vita. Il segreto è contrastare l’invecchiamento alleandosi con la propria mente per dare continuità, convinzione ed emozioni positive al nostro desiderio di cambiare. Nel libro I SEGRETI DELLA LONGEVITA’ Margherita Enrico affronta per la prima volta la psicologia della longevità: noi l’abbiamo intervistata per farci raccontare qualcosa di più!

Che cos’è la psicologia della longevità?

Gli stati mentali ed emotivi influenzano gli stati fisici che a loro volta attivano meccanismi biochimici che influenzano il sistema nervoso centrale, l’attività ormonale, digestiva, cardiaca, respiratoria, circolatoria e tutti gli organi del corpo. Uno stato mentale negativo ha così un effetto fisico negativo anche sul modo di invecchiare. Ma vale anche il contrario. Uno stato fisico negativo influenza e condiziona lo stato mentale e quindi l’attitudine a restare giovani.

Tutto è interconnesso e costituisce una circolarità mente corpo. Sono stati scritti libri e articoli eccellenti sulla longevità. Mentre tutti sono d’accordo sullo stile e sulle abitudini di vita che ci aiutano a mantenerci giovani e in salute pochi hanno dato importanza all’influenza della mente sul processo dell’invecchiamento.  Non si può parlare di prevenzione se non si tiene conto di questo fondamentale elemento che influenza in modo radicale le scelte e l’approccio alla vita.

Cinque suggerimenti che si possono applicare ogni giorno per mantenersi giovani a partire dalla mente.

Sviluppare la forza di volontà agendo sulla mente. Pochi si sono resi conto che la volontà può essere sviluppata solo tramite una disciplina intelligente, e altri sentono che potrebbero fare miracoli se avessero una volontà salda. Nulla di più sbagliato, perché invece di impegnarsi a svilupparla si limitano a rammaricarsi della loro debolezza senza fare nulla per  cambiare. La forza di volontà può essere sviluppata, controllata, disciplinata esattamente come qualsiasi altra capacità. I risultati che si ottengono se ci si allena in modo intelligente possono essere straordinari. Anche se non lo sappiamo ognuno di noi ha una volontà molto potente e basta allenare la mente per tenerla attiva. Non è la volontà che dobbiamo addestrare, ma la mente. Chi riesce a sviluppare la sua mente a tal punto da renderla capace di accogliere la manifestazione di volontà si apre a un mondo di possibilità meravigliose. Diventa capace di far fruttare talenti abilità capacità che non sognava nemmeno. Questo è il segreto della volontà ed è la chiave magica che apre tutte le porte.

1-    Capire che l’autosuggestione è la chiave per agire sulla mente e potenziare la forza di volontà. E ripetere questa frase più volte al giorno addirittura ogni ora “io sto usando la mia forza di volontà” All’inizio ciò richiederà fiducia, ma se ci si terrà ben saldi al pensiero esso si trasformerà in forza di volontà.

2-    Smettere di preoccuparsi e pensare in modo positivo anche nelle difficoltà. La mente può essere impegnata da un pensiero per volta: se si afferma il pensiero positivo quello negativo scompare e viceversa. Ogni pensiero che ci conduce alla nostra credenza autosabotante si distrugge come neve al sole quando introduciamo la consapevolezza che possiamo cambiare in ogni istante. La scienza dimostra che il pensiero modifica la struttura neuronale del cervello e a sua volta scatena reazioni biochimiche che modificano il sistema nervoso centrale e quindi l’intero organismo. Il corpo riflette i nostri pensieri positivi.

3-    Sorridere il più possibile e anche quando si è tristi. Sorridere ringiovanisce istantaneamente il viso almeno di tre anni e si pensa che possa aumentare l’aspettativa di vita di almeno sette. Ed è anche il metodo più naturale ed economico per alleviare lo stress. Come? Dobbiamo imparare a simulare contentezza fino a quando cambieremo i nostri pensieri, il nostro atteggiamento psicologico e la nostra condizione generale. Il cervello vive i pensieri come realtà attivando le reazioni chimiche corrispondenti.

4-    Fare sesso con regolarità. Gli studi parlano chiaro: il sesso allunga la vita se fatto con un partner abituale soprattutto se innesca emozioni di amore. Chi ha una vita sessuale sana vive più a lungo e meglio: è meno depresso, corre meno rischi d’infarto, ha un sistema immunitario più efficiente, dorme meglio, sembra più giovane.

5-    Pregare o meditare. La nostra vita mentale e spirituale influenza il rischio di ammalarsi. La preghiera o la meditazione e uno stile di vita sano devono essere complementari. Insieme influenzano l’espressione del nostro patrimonio genetico e guariscono da qualsiasi malattia. Dare spazio alla propria vita spirituale aiuta anche a connetterci con gli altri con amore ed empatia migliorando e aumentando i rapporti sociali.

Cinque atteggiamenti o  abitudini da evitare.

1-    Pensare di essere troppo vecchi e questo purtroppo per molti inizia a manifestarsi dai 40 anni. Se ti senti vecchio sarai vecchio. Le persone che pensano e si comportano come se fossero giovani invecchiano più lentamente. Ma vale anche il contrario. Chi vuole restare biologicamente giovane deve imparare a non dare peso al tempo che trascorre e continuare a sentirsi giovane. Numerosi studi dimostrano che alcune cause del nostro invecchiamento sono strettamente legate alle percezioni negative che nutriamo sula nostra età. Le persone biologicamente giovani vivono sempre come se avessero dieci anni meno. Il galateo è chiaro, mai chiedere l’età alle donne e io aggiungo neanche agli uomini. Non si tratta di nascondere l’età agli altri, ma al proprio organismo che ci crederà e agirà di conseguenza.

2-    Vivere relazioni infelici. Anche vivere accanto a chi non rende felici può causare alterazioni fisiologiche nel corpo. Coloro che fanno scelte di vita sane e felici come trovare un partner amorevole e solidale, avere relazioni più profonde con parenti  amici e colleghi di lavoro, hanno una vita più positiva che a sua volta contrasta lo stress e migliora la salute.

3-    Dormire poco. Il sonno è un bisogno primario una necessità senza cui le nostre “batterie”si esaurirebbero. Un sonno ristoratore rigenera il nostro sistema nervoso, ci rendi più attivi e felici. Per essere mentalmente in forma u adulto sano dovrebbe dormire circa sette ore per notte. Un esercizio molto efficace per mantenere giovane il cervello è stare al buio anche da svegli, per esempio ascoltando musica, scambiandosi confidenze, facendo l’amore. È bene imparare anche a muoversi per casa con le luci spente provare a schivare gli ostacoli e compiere piccole operazioni senza l’aiuto della vista. Quando manca la concentrazione evitare la luce fredda e intensa: le migliori idee nascono spesso con la luce soffusa.

4-    Smettere di vivere in solitudine. Numerosi studi hanno dimostrato che curare la solitudine è tanto salutare quanto smettere di fumare. Sforzati di uscire con gli amici anche se non ne hai voglia. La scienza parla chiaro: le persone sole sono più soggette a malattie cardiache, cancro al seno, morbo di Alzheimer, depressione rispetto a quelle che possono contare su una solida rete sociale.

5-    Frequentare persone negative, soprattutto chi ci fa sentire vecchi, chi si vanta di essere più giovane, chi ci fa pesare e ci ricorda l’età, chi non si ama, chi si lamenta in continuazione, chi critica, chi conduce uno stile di vita scorretto, che non apprezza le nostre scelte.

 

 

Dal punto di vista fisico l’alimentazione resta la miglior arma per restare giovani: quali sono le scelte che aiutano a mangiare nel modo giusto.

 

Il corpo umano può essere distrutto dal cibo che consumiamo.

Il danni del cosiddetto “cibo cattivo” (carne, zucchero, grassi animali, bevande dolci, dolciumi, farine bianche, patatine fritte ecc.)  vengono tenuti nascosti oggi come quelli del tabacco qualche anno fa. Il cibo cattivo che è causa di obesità, diabete, malattie cardiovascolari, tumori, e quindi di invecchiamento. Una dieta con poche  proteine animali ma ricca di pesce, vegetali , pasta o riso integrali e frutta (anche secca) può allungare la vita fino ed oltre i 110 anni ed evitare l’insorgere di svariate malattie

Addio a George Romero

«È triste apprendere che il mio collaboratore preferito e amico di vecchia data, George Romero, è morto», ha twittato Stephen King.

E anche noi lo vogliamo ricordare, non solo come inventore di un mondo anarchico dove ancora abitano film e serie TV, ma anche come potente e sottile regista del film La metà oscura (1993), con un doppio Timothy Hutton bellissimo e terribile. La metà oscura è uno di quei libri-confessione di King, nei quali svela i demoni di uno scrittore, che siano reali (come in Misery) o meno, e vale la pena di riprenderlo, insieme al film per gustare una versione horror del Dottor Jekyll. E di Mister Hyde.

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Gioco di specchi

È diventato sempre più evidente che la natura opera su un piano differente. Le sue leggi fondamentali non governano in nessun modo diretto il mondo così come ce lo raffiguriamo, ma controllano invece un substrato del quale non possiamo crearci un’immagine mentale senza introdurvi elementi estranei.”

Per un uomo schivo e taciturno, un uomo che aveva fornito lo spunto per una nuova unità di misura della loquacità – il Dirac: una parola pronunciata ogni ora –, questa articolata affermazione dimostra l’importanza che lo stesso Paul Adrien Maurice Dirac vi attribuiva.

Dirac, noto per i suoi fondamentali contributi matematici alla Meccanica Quantistica, era riuscito a intravedere al di là delle formule, la bellezza che regola il mondo.

“Nel creare il mondo Dio ha usato della bella matematica.”

Non solo, aveva visto chiaramente come le leggi più profonde, quelle intrinseche alla natura stessa, agiscono non tanto sul mondo macroscopico con cui siamo obbligati a confrontarci ogni giorno, quanto sul suo substrato. Un livello che permea tutto e che pure ci sfugge nella sua essenza. Un livello che siamo costretti a immaginare – e quindi a descrivere – solo introducendo quelli che lui definisce “elementi estranei”. E su cosa siano “effettivamente” questi elementi estranei si sviluppano tutte le possibili interpretazioni della Fisica Quantistica.

Fabio Fracas

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Questa “assurda” natura

Bisogna concluderne che la fisica, scienza profondamente esatta, è ridotta a calcolare la sola probabilità di un evento, invece di prevedere che cosa accade in ciascun caso singolo? Ebbene, sì. È un ripiegamento, ma le cose stanno proprio così: la Natura ci permette di calcolare soltanto delle probabilità.”

Richard Phillips Feynman è stato uno dei più importanti ed eccentrici fisici del Novecento. Amava definirsi “Nobelist Physicist, teacher, storyteller, bongo player” – cioè: Fisico premio Nobel, insegnante, cantastorie, suonatore di bongo – e alcune sue definizioni sono riuscite a uscire dagli angusti confini degli ambiti scientifici e ad arrivare alla cultura di massa. Una di queste è: la Natura è assurda.

Feynman espresse questa sua personale opinione nel volume “QED – La strana teoria della luce e della materia” del 1985. I motivi, a suo dire, sono molti. Il primo e fondamentale, è quello riportato nella citazione iniziale: la Natura, a livello quantistico, non ci permette più di predire esattamente quello che succederà ma ci consente solamente di calcolare la probabilità con cui potrebbe accadere. Si tratta di una rivoluzione epocale del pensiero; e non sono solo di quello fisico. Prendere atto che la Natura è assurda e che alcuni suoi comportamenti appaiano incredibili o inaccettabili, ci permette di confrontarci con le sue logiche senza avere la presunzione di riuscire sempre a comprenderle.

Fabio Fracas

LE VENTI GIORNATE DI TORINO di Giorgio De Maria

GIORGIO DE MARIA

LE VENTI GIORNATE DI TORINO

INCHIESTA DI FINE SECOLO

CON UNA POSTFAZIONE DI GIOVANNI ARDUINO

dal 19 settembre 2017

 Le venti giornate di Torino erano iniziate il 3 luglio di dieci anni prima: la siccità, l’insonnia collettiva, i cittadini che vagavano come fantasmi per le strade del centro storico, le grida misteriose, le statue che sembravano aver preso vita, la misteriosa e orribile catena di omicidi.
Poi, dopo venti giorni, tutto era finito, all’improvviso, come era cominciato. E nessuno aveva più voluto parlare di quella storia.

Oggi, passati appunto dieci anni, un anonimo investigatore dilettante decide di indagare per scrivere un libro su quella vicenda. Perché l’insonnia di massa? E chi erano, e da dove venivano, le mostruose figure di cui troppe testimonianze raccontano? E soprattutto, che nesso c’era tra quanto accadde e la biblioteca che era stata aperta presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza? Una biblioteca assai strana, dove non si trovavano i testi pubblicati dagli editori, ma scritti di privati cittadini, che rivelavano i loro pensieri più intimi e profondi, molto spesso terribili, e li mettevano in condivisione con altri cittadini come loro.
Non passerà molto prima che il protagonista si renda conto che quella orribile stagione si è conclusa solo in apparenza, e che le forze oscure che avevano scatenato quegli orribili giorni di violenza cieca sono ancora presenti e vigili.

Un romanzo inquietante, profetico in modo inspiegabile, principale opera di un autore ingiustamente dimenticato.
Pubblicato la prima volta nel 1977, Le venti giornate di Torino fu sostanzialmente ignorato: torna dopo quarant’anni, come se avesse voluto aspettare il momento giusto.

Giorgio De Maria è nato nel 1924 a Torino. È stato critico teatrale per “L’Unità” torinese dal 1958 al 1965. Nel 1958 ha fatto parte con Liberovici, Straniero, Calvino, Fortini e Amodei del gruppo “Cantacronache” per il rinnovamento della canzone italiana. Ha pubblicato, tra l’altro, Le canzoni della cattiva coscienza (1964, in collaborazione con Eco, Straniero, Liberovici e Jona); i romanzi I trasgressionisti (1968), I dorsi dei bufali (1973), La morte segreta di Josif Giugasvili (1976). Le venti giornate di Torino fu pubblicato nel 1977. Dopo di che Giorgio De Maria non ha più pubblicato nulla, ed è morto nel 2009.

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Di cosa parliamo quando parliamo di fisica quantistica

Di cosa parliamo quando parliamo di fisica quantistica

“I fisici insegnano di routine che i mattoni della natura sono particelle discrete come l’elettrone o i quark. Questa è una bugia. Gli elementi costitutivi delle nostre teorie non sono particelle ma campi: oggetti continui simili a fluidi sparsi in tutto lo spazio.”

Questa frase è stata pronunciata dal fisico teorico americano David Tong dell’Università di Cambridge. Tong è stato vincitore, nel 2008, del prestigioso “Adam Prize” per la ricerca in matematica. Eppure, quello che dice non è sempre, necessariamente, una verità.

Anche se proviene da una fonte illustre e competente, infatti, l’affermazione di Tong testimonia unicamente il suo pensiero sulla fisica quantistica. Anzi, come sottolineava Victor J. Stenger: “Questo punto di vista è esplicitamente filosofico, e accettarlo acriticamente è un cattivo modo di pensare filosoficamente”.

Stenger, scomparso nel 2014, era un fisico particellare e contemporaneamente, un filosofo. Probabilmente, la persona più indicata per riuscire a cogliere dietro alla parvenza di una definizione scientifica, la sua natura profondamente filosofica. Fisica e filosofia, negli ultimi centocinquant’anni, hanno vissuto rapporti altalenanti: molto spesso il confine fra loro si è fatto talmente sottile da non essere più percepibile. Talmente sottile da raggiungere dimensioni quantistiche.

​Fabio Fracas

IT la nuova edizione del capolavoro di Stephen King

Cari tutti, due parole sulla nuova edizione di It, quella rivista e aggiornata in libreria dal 27 giugno, per precisare un paio di cose importanti sul lavoro che abbiamo fatto sul testo.

Prima di tutto, la traduzione rimane quella storica di Tullio Dobner del 1987, che compie quindi esattamente trent’anni. Abbiamo attribuito a questa ricorrenza anche un valore di classicità e quindi siamo intervenuti su quel testo per eliminare i refusi (errori tipografici, sviste, errori ortografici) e gli eventuali errori di traduzione che rendevano poco chiari alcuni passaggi.

Siamo poi intervenuti sull’adattamento ai nostri giorni di tutti quei casi che erano rimasti sospesi: come titoli di libri in originale che poi sono stati tradotti (per citarne qualcuno, la serie Libri di sangue di Clive Barker, la favola I tre capretti furbetti) o titoli di serie televisive (Il fuggitivo che all’epoca era stato tradotto come Il fuggiasco).

Per chi l’ha chiesto, quindi, questa non è una nuova traduzione. Si tratta della versione precedente, ma riveduta e corretta nelle modalità appena spiegate e, in più, confezionata in un formato rilegato, con la bella copertina mutuata dalla locandina del film, che uscirà in autunno. È una proposta che ci è sembrato utile farvi per l’estate, coi suoi tempi lunghi adatti a un libro che si fa leggere tutto di seguito, e in buon anticipo rispetto all’uscita del film, per non avere l’acqua alla gola. Oltre a essere, per molti, il più bel romanzo di King, IT è anche un bel libro da tenere tra le mani. Noi ce lo riportiamo in vacanza.

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