Compiti estivi: secondaria

Dopo un’introduzione sui compiti estivi, Marcello Bramati e Lorenzo Sanna sono entrati nello specifico: hanno spiegato come affrontare i compiti estivi nella scuola primaria, mentre qui si parla di scuole medie.

Parliamo di medie

Alle medie i compiti cominciano a diventare una cosa seria. Ci sono almeno 3 o 4 libri da leggere, un lungo elenco di esercizi di matematica da svolgere, un plico di frasi di italiano, tra analisi logica e grammaticali, un tot di temi da scrivere, accanto alle relazioni dei già citati libri di lettura e poi inglese, tanto inglese, altri libri da leggere ed altri esercizi. Tutto questo va raccolto, sistemato, stampato, acquistato, ordinato…e svolto; a tutto questo bisogna dedicare del tempo (nei mesi estivi) e dello spazio (in camera, sulla scrivania e in valigia).

Iniziamo proprio dallo spazio, perché l’ordine sarà fondamentale: anche i compiti possono aiutare lo studente (e la sua famiglia) a compiere passi in avanti verso l’obiettivo dell’ordine, che è certamente ordine mentale, ma anche fisico, per così dire. Passata una settimana di relax, durante la quale è stato acquisito il materiale del lavoro estivo, passato anche magari un primo campeggio o una prima settimana di oratorio estivo, ecco il primo giorno dei compiti che sarà un giorno di ordine: si mettono a posto i libri utilizzati durante l’anno, si sistema la cartella, si ordina la scrivania e si sfrondano carte e cartacce accumulate nell’ultimo (almeno quello) intenso mese di studio. Poi? Ancora ordine.

Si trova uno spazio apposito sulla scrivania e in libreria per il lavoro estivo. Pronti a cominciare, quindi, con ordine, perché sarà importante tenere a mente che qualcuno, i professori, prenderanno in mano i quaderni, le relazioni, i temi e i libri in cui verranno eseguiti i compiti. Ricordiamoci quindi di iniziare a lavorare con questa precisione, in maniera ordinata, pulita. Un altro tema, accanto a quello essenziale della programmazione del lavoro: evitiamo di essere selettivi! Non esistono compiti di serie A (quelli che sicuramente correggono, quelli che piacciono di più) e compiti di serie B (“tanto non li correggerà mai”, quelli che proprio non si possono sopportare, quelli che comunque sono troppi, “non è giusto”). Non è possibile rimandare agli ultimi dieci giorni, tra affanno e fatica dello studente, ansia dei genitori e litigate continue, tutti i compiti di serie B; così facendo, la scuola a settembre inizia già in salita e lo studente parte stanco e demotivato.

Equilibrio e programmazione, invece, sono le basi per un’estate più serena e per una ripartenza, a settembre, tra determinazione e soddisfazione.

Compiti estivi: primaria

Continuano i nostri appuntamenti con Marcello Bramati e Lorenzo Sanna. Dopo l’introduzione entriamo nel vivo dell’argomento: come affrontare il dramma dei compiti estivi?

Parliamo di primaria

La scuola primaria assegna diversi libretti per le discipline, oppure uno unico e diviso per materie. Si tratterà di svolgere molteplici attività: colorare, completare, leggere, svolgere, risolvere problemi, compilare tabelle, trovare differenze, ricordare nozioni. La regola fondamentale è recuperare al più presto il materiale e fare capire ai vostri figli che l’importante sarà svolgere il lavoro per intero e soprattutto per bene, a regola d’arte. Per fare ciò, servirà una pianificazione: si possono svolgere i compiti dal lunedì al venerdì, prima o dopo l’ora di pranzo, per 45 minuti al giorno: è un tempo congruo che permette di svolgere due o tre pagine con cura.

Attenzione, una volta preso il ritmo non bisognerà essere schiavi del tempo: quella volta in cui le tre pagine saranno fatte, e svolte bene, in quaranta minuti, bene, quella volta in cui serviranno cinque minuti in più si prenderanno. I compiti, se fatti ogni giorno in settimana, potranno essere anche sospesi per una gita, per qualche giorno in cui sarete molto impegnati, per un pomeriggio in cui ci si giocherà un piccolo bonus: stupiteli, in questo senso, facendo capire che il lavoro, se quotidiano, consentirà di non correre in emergenza, ma al contrario permetterà di alleggerire quando lo riterrete. 

Ricordiamoci che, prima della scuola primaria, i vostri figli, guardando i fratelli maggiori alle prese con penne, matite e tante “meravigliose” attività, addirittura vi chiedevano: “Posso anch’io fare i compiti?”. Ora tocca a loro! A settembre così ci si presenterà con i libri per l’estate conclusi, evitando il fiatone negli ultimi giorni, e ci si potrà riposare per gli ultimi giorni, senza cattivi pensieri e con la certezza di arrivare in classe a metà mese con tutto fatto. 

LUOGHI MISTERIOSI: si va in Liguria, Riviera di Levante

ITINERARIO MISTERIOSO LIGURIA DI LEVANTE

Dopo aver scoperto con le meraviglie nascoste di Venezia e del Giardino di BomarzoIIsabella Dalla Vecchia e Sergio Succu (autori del libro LUOGHI DI FORZA) ci portano a spasso tra i tesori e i misteri della Liguria. Pronti a partire? Un solo consiglio: scegliete di fare questo itinerario durante il solstizio d’estate (scoprite perché).

Iniziamo il nostro itinerario dall’ormai diroccata Rocca di Coderone, a Biassa (SP), luogo in cui alcuni ricercatori, seguendo leggende e tradizioni locali, avrebbero rilevato una forte e costante componente energetica sia all’interno e che intorno alla rocca, indipendentemente dalla stagione e dalla temperatura.

Non lontano dalla Rocca potrete trovare un altro luogo dal forte coinvolgimento empatico. Occorre visitarlo proprio in questo periodo, in prossimità del 21 giugno, il solstizio d’estate perché nell’area sacra del Monte Caprione, ogni anno, si forma su un menhir una bellissima farfalla di luce. Questo fenomeno è ampiamente trattato nel libro Luoghi di Forza e vale davvero la pena osservarlo dal vivo almeno una volta nella vita.

Ci spostiamo verso Pontremoli (SP), località famosa per il Premio Bancarella. In pochi forse sapranno che nella chiesa di San Pietro è conservata una lastra di pietra su cui è stato inciso uno dei rari labirinti parietali, identico a quello di Chartres in Francia. E’ un simbolo del cammino iniziatico che ognuno di noi è fa su questa Terra, ma racchiude un significato ancora più occulto, che potrete scoprire nel libro già citato Luoghi di Forza. A Pontremoli è inoltre conservata la celebre Stele della Lunigiana, un monumento in pietra con inciso un essere antropomorfo dall’identità sconosciuta.

Il nostro itinerario misterioso termina a Berceto (PR), nel cui duomo è conservato un misterioso calice, considerato da alcuni ricercatori un probabile Graal. Perché il Gesù crocifisso scolpito nella lunetta del portale ha  gli occhi aperti, simbolo di illuminazione e conoscenza, forse quella a cui si dovrebbe giungere attingendo dal Sacro Calice…

Gangsterland – recensione del NYT

  1. Chi legge GANGSTERLAND di Tod Goldberg ne rimane catturato. Per vari motivi, tutti riassunti nella recensione apparsa nel dicembre del 2014 sul NewYork Times. Ve la proproniamo tradotta, in una versione ridotta. Qui trovate quella originale www.nytimes.com

Buona lettura!

  

“Per molti di noi, Il padrino, libro o film, è stato il viatico di una seconda giovinezza, perché ci ha insegnato che l’incorreggibile vitalità di un grande romanzo criminale può vaccinare, almeno temporaneamente, dal noioso buon senso della vita adulta. Per i lettori che la pensano come me, Gangsterland di Tod Goldberg sarà un romanzo di mafia gloriosamente originale: folle al 100%, e popolato da matti di professione.

Il leggendario killer Sal Cupertine ripulisce una camera d’albergo da un certo numero di Donnie Brasco – federali sotto copertura – la mafia reagisce così (ditemi voi se non è la prima cosa che vi sarebbe venuta in mente): sottopongono Sal a una plastica facciale per cambiargli i connotati, quindi a sei mesi di isolamento per fargli imparare a memoria i Grandi Libri Ebraici e farlo diventare rabbino associato di una sinagoga di Las Vegas, dove in realtà gestisce una complicata rete di soldi sporchi e cadaveri.

So che cosa pensate: “Tanta roba. Bastava fargli fare la fine di Big Pussy (personaggio dei Soprano). Un lavoretto veloce. E pulito.” Lo stesso Sal probabilmente avrebbe preferito il buon vecchio colpo alla nuca invece della storiella del rabbino con la faccia nuova e un nome che gli fa schifo: “ David Cohen? Non era un tipo tosto. Era uno che ti aggiustava gli occhiali.”

Ma siamo in zona “sospensione di credulità”, e siccome questo libro è divertente da morire, lo si legge così com’è. Fondamentalmente il romanzo mantiene un ottimo tono, in equilibrio tra spiritualità e ironia. Mi spiego. Un leggendario killer della mafia diventa rabbino. Lo fa bene. Magari essere un killer fa essere un rabbino migliore? Gangsterland fa pensare che in fondo in fondo potremmo essere tutti rabbini e killer.

Forse solo diventando un falso – come Rabbi Cohen – Sal può essere veramente autentico per la prima volta. Non che fare il rabbino serva più che fare l’assassino per essere autentici; il libro chiarisce subito che non è così. Ma Sal, che conosce bene il prezzo della morte, ora si aggrappa alla vita. È complicato. Far finta di essere un rabbino, va bene, si può fare, assolutamente, ma essere un rabbino, officiare come tale, alla lunga infastidisce Sal perché tutto si riduce a fare il becchino – sepolture di morti mafiosi comprese – e questo è degradante.

(…)

Il doppio personaggio, David e Sal, mi ha fatto pensare con tenerezza al mio sottostimato rabbino associato: rivolgendosi ai bambini di una prima elementare, ci disse che, se leggevamo le vocali ebraiche, voleva dire che i nostri genitori erano dei bugiardi e noi non eravamo veri ebrei. Dedico questa frase a lui: Gangsterland piacerà anche a chi, come me, ha fantasticato di tornare indietro nel tempo e picchiare il suo rabbino associato.

Per essere chiari, Gangsterland non è uno di quei libri moraleggianti dal finale edificante. David viene sì cambiato dai sentieri che i testi sacri gli mettono davanti  – dice una preghiera quando vede un ciondolo sacro su un cadavere particolarmente malconcio, perché lo considera uno della comunità – ma continua a fare il killer. E a noi questo piace: chi vuole una storia di gangster senza tanti morti ammazzati? Con tutta probabilità i corpi continueranno ad accumularsi in un sequel, anche se l’ultima, sovversiva frase di Goldberg contiene le parole “mai più”, solenni per gli ebrei. (Io non ci credo, comunque.)

Quando il rabbino Kales comincia a temere che Cohen sia pericoloso per la sua sicurezza, gli dice tutto agitato: “Ma lo sai che stanno arrivando gli ordini.”

In questo momento fondamentale, le facce e le professioni di David si fondono. Guardando l’ebraismo, Las Vegas e se stesso, il rabbino Cohen comincia a redimersi, e diventa il Donnie Brasco di se stesso.”

The New York Times Sunday Book Review

Gangsterland, di Tod Goldberg

Di Charlie Rubin 

(12 DICEMBRE 2014) 

                                                                                                                                      

FINE TURNO (End of Watch) di Stephen King a ottobre in Italia

Stephen King chiude la sua serie hard-boiled con un finale degno della sua fama: terrificante. L’11 ottobre in Italia, End of Watch con il titolo FINE TURNO, il tezo capitolo della trilogia dedicata al detective Hodges. Anche in ebook. >>qui un approfondimento

Nella camera 217 dell’ospedale qualcosa si è risvegliato. Qualcosa di malvagio… Brady Hartsfield, il killer della Mercedes, è rimasto in coma per cinque anni, ma dietro lo sguardo vitreo, l’assassino è vigile. E padrone di un potere distruttivo, il cui primo obiettivo è il detective Bill Hodges. Per fermare il mostro dotato di poteri sovrannaturali, questa volta Hodges dovrà ricorrere a qualcosa di più forte dell’intelligenza e del cuore. La sua anima.

ULTIME NOTIZIELa Sonar produrrà una miniserie TV tratta dalla trilog ia del detective HodgesDiretta da Jack Bender, il regista di Lost e The Dome, vedrà il carismatico Brendan Gleeson (ve lo ricordate nei fim di Harry Potter?) nei panni del Detective Kermit “Bill” Hodges. 

L’uscita è prevista per il 2018.

«Questo libro è la mia personale incursione nei mondi del fantasy e dell’horror, che mi hanno deliziato e spaventato a morte. È una danza. A volte spengono le luci, in sala da ballo. Ma balliamo lo stesso, io e voi. Anche al buio. Specialmente al buio. Mi concedete questo ballo?»

Una tentazione infinita….

Quale? Quella di leggere, rileggere, regalare, comprare tutta la saga di After! 

Perché? Semplice: fino al 2 luglio su tutti i libri della storia (5 After + Before) un incredibile sconto del 25%

Se non conoscete ancora la storia d’amore di Hardin e Tessa, o se la volete regalare a chi non l’ha ancora letta, non lasciatevi scappare la tentazione più hot dell’estate 2016, in tutte le librerie che aderiscono all’iniziativa. 

Compiti sì o compiti no?

  • 5+1 COSE DA SAPERE SUI COMPITI ESTIVI
  • Compiti sì o compiti no?
  • di Marcello Bramati e Lorenzo Sanna

Durante l’anno scolastico la scuola può funzionare nella prima parte della giornata, può risultare, invece, una vera e propria impresa nella gestione del pomeriggio, perché in Italia il sistema scolastico richiede che sia automatizzato un momento di lavoro quotidiano fuori dall’aula e questo passaggio non è così semplice, soprattutto perché richiede continuità. Se è dura mettere a frutto serenamente un pomeriggio, va da sé che un periodo di non scuola lungo come la pausa estiva può risultare drammatico, se vissuto senza qualche regola.

Da metà giugno a metà settembre la scuola lascia spazio alle vacanze, dalla primaria alle superiori. Puntuali come le stagioni, arrivano i compiti delle vacanze, che vorremmo subito chiamare in altro modo, compiti per settembre, per inquadrarli meglio e forse per odiarli meno. Sì, perché la scuola a giugno assegna del lavoro per settembre non per pura cattiveria, ma per fare in modo che gli studenti, nel riposo e nel divertimento, evitino di perdere parte del lavoro svolto sui banchi.

Costa fatica? Un po’ sì. Ne vale la pena? Certamente sì. L’estate sarà distrutta? Certamente no!

Partiamo da un piccolo esempio: quest’inverno avete imparato a usare PowerPoint e ora, per tre mesi, non avrete più occasione di toccare un computer. Non sarebbe meglio trovare il tempo per un paio di presentazioni in questi tre mesi, dato che a settembre dovrete dimostrare di saperlo usare?

C’è tutto il tempo per rigenerarsi, riposarsi e divertirsi; c’è anche il tempo, però, per l’allenamento. La scuola non è l’incubo che allontana dalla vita, ma fa parte della vita stessa e richiede un po’ di allenamento anche in estate.

Tempi diversi per compiti diversi: un giorno per pianificare

Partire da una pianificazione è sempre la mossa che consigliamo. A scuola finita occorre dedicare un paio di giornate per recuperare tutto il materiale: fogli con i compiti, libri richiesti, quaderni appositi; una prima mattina di vacanze può quindi essere trascorsa tra cartolerie e librerie; non è poi così male.
Un’altra mattina, si potrà pensare al planning, insieme ai genitori. Settimana per settimana, bisognerà collocare le vacanze con gli amici, quelle con i genitori, quelle con i nonni, il periodo in città, poi ancora – eventualmente – le settimane in Inghilterra, l’oratorio estivo, lo stage sportivo, e così via.

Nello specifico, poi, è il momento di inserire i diversi compiti per settembre, tra letture, esercizi e ricerche, la mattina o il pomeriggio, in città o al mare.
Sono tante la variabili da considerare, come la presenza di un compagno di classe con cui svolgere parte dei compiti, la possibilità di portarsi in viaggio un vocabolario o un pc, l’eventuale disponibilità di spazi per studiare con calma e concentrazione.

Stiamo sempre parlando, però, di vacanze! Concediamoci quindi delle pause e prendiamoci il lusso di considerare un periodo dei mesi estivi “top”, “intoccabile”, in cui proprio per quella settimana (o due) la priorità è un’altra e in quella settimana i compiti non si faranno.

>>Parliamo di scuola Primaria QUI

Tu + l’Italia + Anna Todd + la vita!

 Dopo il primo racconto in pieno stile fanfiction scritto da Anna Todd (che potete leggere qui), ecco il secondo, opera del suo editor Adam Wilson e ispirato ai giorni trascorsi da Anna in Italia…

Tu + l’Italia + Anna Todd + la vita!

di Adam Wilson

Immagina…

Sei in Italia, cammini per strada con la musica in cuffia, canticchiando una canzone della tua nuova band preferita: i Double Direction, gruppo australiano composto interamente da gemelli identici e fino a questo momento sconosciuti degli One Direction, spediti agli antipodi quando erano ancora in fasce per permettere ai futuri One Direction — ancora neonati — di concentrarsi sui loro melodici pianti, e nella speranza che un giorno diventassero l’enorme fenomeno mondiale che ora stanno diventando grazie alla “perdita di direzione” dei fan durante la pausa dei 1D.

Hai sentito Anna Todd dire che le piacciono i Double Direction, anche se non quanto a te, perché le sembra che la loro musica calpesti un territorio troppo familiare.

Comunque, non vale la pena rimuginarci troppo.

Ti stai gustando una specie di pizza, qualunque cosa sia la roba spacciata per pizza in questa nazione che pare abbia inventato la pizza — anche se tu, da quando sei qui, non hai trovato niente che possa assomigliare alla pizza americana. È comunque buona, massì, e non ti dispiace cambiare, purché per poco, però ti fa venire in mente di nuovo il dilemma DoubleD / 1D, che prima o poi richiederà la spiegazione di un fisico delle particelle.

Mentre rifletti su come diventare l’amico del cuore di un fisico delle particelle, ecco apparire all’improvviso un’ondata di paparazzi, come una marea o un’alluvione che si riversa proprio verso di te.

Esterrefatto, ti giri a destra e a sinistra in cerca di una piazzetta pittoresca dove rifugiarti, ma sei circondato da motorini, tanto diffusi in Italia e per niente a Austin, la città hipster dove ti sei trasferito per essere più vicino ad Anna Todd.

Voltandoti di nuovo verso ciò che si potrebbe definire unicamente come un’orda barbarica fotograficamente evoluta, vedi la preda che stanno puntando: una bionda carina che sembra una barchetta a remi sul punto di essere sballottata dalle onde agitate di una tempesta inarrestabile. Quel viso e le sue ciglia deliziose fanno solo in tempo a mettersi in guardia prima di essere travolte dalla marea umana, che prende a fare foto della sua reazione stupita, a gettarle addosso libri piuttosto voluminosi, a chiederle quale band ascolti — «ODDIO FA CHE SIA HARRY», senti qualcuno gridare — e in generale a farsi gli affari suoi.

Tiri fuori il telefono per fare una foto della scena, o magari un video, o qualcos’altro, quando, abbassando lo sguardo, ti accorgi di avere lasciato l’app di Wattpad aperta sull’ultimo capitolo di Nothing More di Anna Todd. Mentre cerchi freneticamente di scorrere, scuotere, premere pulsanti per uscire da Wattpad e arrivare alla macchina fotografica, il tuo account torna indietro di un paio di schermate e ti ritrovi davanti un viso che definire familiare è poco.

Quasi ti si stacca la mascella mentre fissi lo schermo. Rialzi gli occhi verso la ragazza bionda che ora afferra i libri che le vengono scagliati contro e li firma veloce come Flash, per poi rispondere con un sorriso a ogni incomprensibile saluto che le viene rivolto in italiano. Abbassi lo sguardo sul telefono. Rialzi lo sguardo su di lei.

È Anna Todd, dici tra te e te.

Sul telefono? Massì, ovvio, perché sei sulla sua pagina.

Ma no, furbo: sia lì che qui! La tua voce interiore ti dà del cretino. Sul telefono e sul selciato di questa pittoresca strada italiana!

«Ohhhh» dici a te stesso a voce alta. Al che — e, se vogliamo, il fatto che questo accada è un po’ una violazione delle leggi della fisica acustica — in qualche modo la folla davanti a te ti sente e interrompe tutto il suo trambusto per guardarti.

«Ehi» dice Anna sorridendo, e indica col dito. «Attento a quei motorini. Ieri sera per poco non ci andavo a sbattere. Ecco perché vado in giro a piedi.»

«Oh» fai tu. Poi, prendendo coraggio: «Ti serve aiuto? Resisti nel vortice dei selfie?»

Anna ti guarda come se fossi un tenerissimo cerbiatto. Un Bambie gentile e premuroso, un cartone animato con gli occhi grandi. Ma poi dice: «Tutto bene. Mi sto divertendo un sacco e i fan sono stati fantastici. Grazie comunque, sei gentile a chiederlo. Perché non vieni al firmacopie stasera?»

E con questo, tira fuori un pennarello Sharpie rosa, firma ancora qualche libro e si allontana per la strada con la stampa al seguito.

Non sai se sia per il profumo chimico di quello Sharpie rosa o per gli ultimi flash dei paparazzi, ma all’improvviso il jet-lag è sparito. Ti senti bene per il resto della giornata. Ami l’Italia e la sua strana pizza! Ami i motorini e l’architettura pazzesca. E ami il fatto che Anna si sia dimenticata per strada il suo iPhone… perché così ora hai la certezza che vi rivedrete.

Tu + l’editor Adam + i pony

Abbiamo tradotto in italiano due racconti scritti da Anna Todd e dal suo editor (qui gli originali): due brevi fanfiction che hanno proprio loro due come protagonisti. 

Ecco il primo: Anna è in attesa di incontrare Adam (quel figo di Adam Wilson, senior editor della casa editrice Gallery Books) e per parlargli è disposta a tutto. Anche a dire una piccola bugia…

Tu + l’editor Adam + i pony! di Anna Todd

Immagina…

Il tuo più grande desiderio è sempre stato diventare una scrittrice. Senti che le tue vene potrebbero sanguinare inchiostro nero, e hai scritto il miglior manoscritto che sia mai esistito. Senza dimenticare quant’è fantastico il tuo stile… Insomma, proprio non ti capaciti del fatto che su Wattpad abbia ottenuto solo cinque letture — tre delle quali sono tue.

Non hai fatto altro che aspettare questo momento: il giorno in cui incontrerai finalmente LUI, Adam Wilson, Senior Editor della casa editrice Gallery Books. Quel giorno è oggi. Lui è uno che conta e tu non stai più nella pelle all’idea di respirare la sua stessa aria. Ne hai sentite tante di storie sul suo conto, dalla sua risaputa ossessione per le Kardashian al suo carattere spiritoso ma riservato.

Controlli il telefono per l’ennesima volta. Fra sole due ore lui sarà seduto proprio qui, di fronte a te, a questo tavolino di uno Starbucks di Manhattan. La scelta del giorno è stata strategica, ecco perché sei arrivata con cinque ore di anticipo. Volevi essere sicura che tutto fosse pronto: la copia rilegata del tuo manoscritto, la maglietta di Gambit il supereroe che hai indossato perché, da quel poco che Adam racconta di sé su Twitter, hai capito che è suo fan. Hai persino comprato tre fumetti degli X-Men e hai fatto in modo che sporgano quanto basta dalla borsa perché li veda.

Ancora un’ora. La trascorri provando il discorso che farai quando arriverà. Cambi posto altre cinque volte per trovare quello che sarà più confortevole per lui. È piuttosto alto, perciò vuoi che stia il più comodo possibile.

Due minuti di ritardo. Sono le 14.02 e non è ancora arrivato. Non ci sono lunghe chiome folte in vista, non ci sono occhi azzurri in cerca dei tuoi.

Tre minuti di ritardo.

Proprio mentre cerchi su Google il numero di telefono della casa editrice, eccolo che arriva.

Con quella camicia blu abbottonata fino al collo e i jeans, è proprio come te lo sognavi. Ha i capelli legati, e un po’ ci rimani male perché non vedevi l’ora di ammirare quelle onde castane ricadergli sulle spalle. Ma va be’.

Si avvicina chiamandoti per nome, la mano tesa per stringere la tua.

Oh no, non così. Ti alzi e lo abbracci, non ti stacchi finché non senti un suo mugugno. Imparerà ad amare i tuoi abbracci, ricordi a te stessa.

«Meglio se ci mettiamo subito al lavoro» esordisci con un sorriso e un flap-flap di ciglia.

Lui si siede, lo sguardo perplesso, ma non ti lasci scoraggiare.

«Cyclone Pony Hearts è il racconto epico dell’incontro tra i tornado e i pony e..»

«Come, scusa?» Fa una smorfia, hai la sensazione che vorrebbe ridere ma sa che non è il caso.

«Il mio romanzo…» Avverti esitazione da parte sua, capisci che gli serve una spiegazione. «Non preoccuparti: non è un volume solo, ci sono sette libri!»

Adam ti scruta più attentamente, e all’improvviso ti scoccia un po’ che non si sia nemmeno accorto della tua maglietta con Gambit.

«Quindi… non hai nessun gatto da regalare, giusto?» chiede.

Massì, forse hai messo un annuncio in cui dicevi che regalavi un gatto, un micetto carinissimo di nome Goose, ma adesso non c’entra.

«Però il mio romanzo…» provi a distrarlo.

Hai detto una bugia pur di incontrarlo, e allora? Hai fatto di peggio. Miles Teller può spiegare tutto.

«Devo andare.» Adam si alza e tu non sai che fare.

Decidi di imparare dai tuoi sbagli e lasciarlo andare.

Non sarà l’ultima volta che ti vede.

Ne sei più che certa.

JULES i personaggi di un piacevolissimo romanzo

Quando l’amore abbaia, è impossibile resistergli.

Lo sanno bene Zibal ed Alice, protagonisti di Jules, il nuovo, frizzante romanzo di Didier van Cauwelaert.

E lo sa bene anche Jules, il Cupido a quattro zampe e pelo lucido che li aiuta a trovarsi e ritrovarsi. Ma conosciamo meglio questo indimenticabile cucciolo!

Jules è un cane-guida, addestrato ad assistere persone non vedenti nella loro vita di ogni giorno. Per sette anni è stato la vista di Alice, e non solo: Jules è stato il suo conforto, il suo migliore amico, il suo punto di riferimento. Sa tutto di Alice, e Alice sa tutto di lui: è Jules ad aiutarla a muoversi per casa, a guidarla per strada, a segnalarle quando può attraversare o quando ci sono delle scale davanti a lei. Una guida dolce e sempre vigile con un’unica concessione alla debolezza quando si trova nei paraggi di una scatola di macarons al limone.

E sono proprio quei macarons a far incontrare Jules, Alice e ZibalL’uomo è un fisico e un ingegnere biochimico di 42 anni, che ha messo a punto un’invenzione che potrebbe rivelarsi a dir poco rivoluzionaria… Solo per vedersela portare via dalla sua ex-fidanzata. Senza più una relazione e senza più un lavoro, si è trovato a vendere macarons all’aeroporto di Parigi-Orly e a leggere trattati di fisica sottobanco, nascosto dietro alla cassa.

Sua madre, la donna che lo ha adottato da bambino e portato in Francia sfidando tutto e tutti, disapprova l’enorme passo indietro nella sua vita professionale, ma con lo sdegno materno Zibal può ancora fare i conti: è con la perdita della capacità di sognare, che non può farli. Fino a quando il suo sguardo non si posa sui capelli color rame di Alice, e sui suoi tacchi alti giallo canarino.

L’abbigliamento di Alice è tutt’altro che discreto, e lo stesso si potrebbe dire del suo rossetto. Ma Alice non è solo una bella donna piacevole da guardare, no. É una persona forte e decisa, che ha affrontato una prova terribile rifiutando di farsi abbattere. Sale su quell’aereo pronta ad affrontare un intervento molto delicato che potrebbe restituirle la capacità di vedere e una piena autonomia, ma che potrebbe anche toglierle ogni speranza di tornare a vedere il mondo che la circonda. A darle conforto c’è il corpo caldo e morbido di Jules, e il ricordo della voce calda e decisa di Zibal. Avrà mai modo di risentirla?

Alice, Zibal e soprattutto Jules vi aspettano in libreria, con una storia spumeggiante e dolce quanto un macaron.

Rigorosamente al limone!

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