Domande di Flavia a Lorenza
1. Damien non ti ha stancata un pò? Nessun altro personaggio nel tempo ti ha sedotta a suo favore?
Damien non mi stanca. E’ coerente con se stesso e a volte mi diverte fargli fare cose che proprio non sono da lui – tipo la torta al cioccolato ne L’abbraccio dell’angelo! Nel secondo romanzo ci ha un po’ sorpreso, uscendo dalla parte del prof. serio e distaccato. Tuttavia devo dire che Lacombe, soprattutto nella nuova veste (non dico troppo per non spoilerare, ma aspettate a leggere TUTTO il secondo libro per capire meglio le miei parole), mi piace un bel po’, nonostante non ami particolarmente i biondi. Rispetto a Damien è molto più imprevedibile, ha un carattere volubile, un po’ bambino e un po’ uomo, che mi intriga molto. E poi, sapendo già gli sviluppi futuri… credo che mi appassionerà ancora di più.
2. Cos’hai pensato quando hai letto la scena dove compare per la prima volta Francesco dopo che ci eravamo accordate sulle caratteristiche di assoluta normalità che avrebbe dovuto avere?
Che un po’ eri matta, ma già lo so – e lo impareranno anche i lettori ora – che sotto a quella maschera di compassata normalità, quasi di blanda accettazione di tutto, c’è invece una ribelle mattacchiona. E poi il “nuovo” Francesco – nuovo rispetto a come l’avevamo disegnato in origine – mi è piaciuto subito quindi non ho avuto problemi ad assecondarti…
3. Definisci con tre aggettivi la nostra avventura letteraria.
Folle, Appassionante, Divertente.
4. Stai meditando qualche scena a mia insaputa, magari di sesso più esplicito, che dovrò censurarti prima di passarla alla editor che ci censurerà ulteriormente ricordandoci che scriviamo per YA (young-adult)?
Naturalmente. Sai che io non ho veli nell’immaginazione e neppure nella scrittura… Scherzi a parte ho davvero molte ideuzze per i nostri protagonisti, e di alcune di queste effettivamente non ti ho ancora messa al corrente…
5. Ti prudono le mani come prudono a me quando penso al terzo libro per la voglia di iniziare?
Il terzo capitolo sarà quello più esplosivo. Tanta carne al fuoco, tante belle idee. Se gli appassionati irriducibili di Dark Heaven avranno la pazienza ancora una volta di aspettarci… ne vedranno delle belle. Quindi sì, mi prudono molto le mani, e direi che, dal momento che il prologo c’è già, non ci resta che iniziare cara collega.
6. Conti di stressarmi a morte anche durante la stesura del terzo libro se per due giorni di seguito non scrivo neanche una scena?
Il mio compito, ahimè, è quello. Altrimenti so già cosa faresti: dormiresti tutto il tempo, nevvero? Oppure guarderesti X-Factor o qualsiasi altra cosa che ti prende al momento e non scriveresti. Invece, grazie al mio strattone nei momenti giusti, ti ricordi che hai non solo un figlio da seguire ma anche un libro da portare a termine. A che punto sarebbeDark Heaven senza di me? Ah, che ruolo ingrato…
7. Penny, Emma, Giorgia su un aereo che sta per schiantarsi. C’è solo un paracadute. A chi lo dai?
Mmmm, domanda difficile. A Penny non lo darei: l’immagine del suo faccino composto ed elegante pochi secondi prima dell’impatto mi intriga; a Emma neppure lo darei per vedere le strategie che il suo cervellino arguto mette in campo per provare a salvarsi in un altro modo (non so perché ma mi vengono in mente tutte quelle scene di Madagascar 2 mentre l’aereo, dopo varie carambolate, atterra in Africa…); lo darei invece a Giorgia, ma solo perché non posso pensare di avere un Dark Heaven 3 senza le sue assurde e divertenti trovate. E’ necessaria e fastidiosa come la sabbia nel letto negli appartamenti al mare – già so che la similtudine non ti piacerà, ma secondo me invece rende molto bene l’idea!
Domande di Lorenza a Flavia:
1. Com’è scrivere con me?
Premetto che non è sempre facile ma ormai, dopo 28 anni di conoscenza, ho affinato delle strategie per arginare i tuoi momenti “no”. Nel complesso direi che il risultato è molto buono: un 70% di divertimento, un 20% di intuizioni comuni (possiamo chiamarla alchimia?) e anche un 10% di testardaggine (ma ammetto che quella c’è da entrambe le parti e di solito vince chi riesce a essere più convincente in quel momento).
2. Un’astrologa una volta ci ha detto che siamo “karmiche” nel senso che siamo destinate a mettere in piedi dei progetti assieme… ti ci ritrovi?
Considerando che questa cosa ci è stata detta prima che Dark Heaven arrivasse in casa Sperling il prosieguo della vicenda mi fa pensare che la cosa possa avere un suo fondamento. Per quanto riguarda la costruzione del progetto e le predisposizioni sul genere fantasy siamo davvero in ottima sintonia. Sarà merito di un’amicizia che dura “solo” da 28 anni… o da molto di più?
3. Qual è il personaggio di Dark Heaven che ami di più e perché?
Direi che il personaggio che mi piace di più è quello che riesce a sorprendermi maggiormente mentre scrivo. E quindi Francesco nel primo libro e Lacombe nel secondo perché hanno chiesto più spazio di quello previsto per loro, prima nella mia testa, e poi, naturalmente, sulla pagina. In un certo senso ammiro anche Virginia perché riesce a destreggiarsi sempre molto bene in questa storia per metà romantica e per metà dannata.
4. Chi invece butteresti dal balcone?
Buttare dal balcone, ma scherzi? Sono tutti figli miei, anzi nostri, alla fine! Se proprio devo trovare qualcuno che a volte mi infastidisce direi Emma, ma semplicemente perché il suo modo troppo razionale di vedere il mondo la fa inserire a fatica in questa Venezia magica. Comunque bisogna dire che la forza di certe decisioni e il cambiamento che ha subito nel secondo libro sono davvero ammirevoli.
5. C’è un lato del male nel nostro libro che ti seduce?
Il male seduce per natura, è il suo modo per portarti dalla sua parte per cui una parte di attrazione c’è sempre. Ma solo se parliamo del male “magico”, il male quello vero, quello che si respira a Marghera sapendo ciò che quel mostro industriale ha causato, mi disgusta e spaventa al contempo.
6. Dove tieni le copie di Dark Heaven?
Su una mensola, in camera da letto. Un posto comune in effetti ma sono messi in modo che il mio sguardo possa accarezzarli ogni volta che entro nella stanza.
7. Tuo figlio Leonardo (in arte Dudu) cosa ne pensa dei nostri libri?
Passata (con mio grande dispiacere) la convinzione che la mamma “era come la signora Fletcher” direi che è molto attratto dalle copertine e ne nota i minimi dettagli. Per ora non mi ha chiesto la trama (il pensiero di doverla adattare per un seienne mi turba un po’) e spero che non lo faccia ancora per qualche anno. Capisco che il target prevalente sia Young Adult… ma non così young!
Flavia Pecorari e Lorenza Stroppa hanno pubblicato i volumi della saga di Dark Heaven sotto lo pseudonimo di Bianca Leoni Capello. Amiche da ventotto anni, Flavia e Lorenza hanno condiviso esperienze ed esperimenti, musica, recitazione, letture e una passione viscerale per il genere fantasy. E da qui nasce Dark Heaven…