Brevi riflessioni di fisica quantistica: Una certa insicurezza

Qualsiasi teoria fisica è sempre provvisoria, nel senso che è solo un’ipotesi: una teoria fisica non può cioè mai venire provata. Per quante volte i risultati degli esperimenti siano stati in accordo con una teoria, non si può mai essere sicuri di non ottenere la prossima volta un risultato che la contraddica.”

Quella di Stephen Hawking non è solo un’affermazione provocatoria: è la base per una più profonda riflessione sul metodo scientifico e sulla sua applicazione alle nuove frontiere della fisica.

Il metodo scientifico – così come definito dal celebre scienziato e filosofo Galileo Galilei nella prima metà del XVII secolo – afferma che in base all’osservazione sperimentale degli eventi è sempre possibile stabilire un principio di causalità, cioè una sequenza di azioni concatenate fra loro in cui una data causa produce uno specifico effetto. Non solo: afferma anche, tramite il principio di riproducibilità, che se tutte le condizioni nelle quali si è verificata la causa rimangono identiche, ciò che si otterrà sarà sempre il medesimo effetto.

Com’è possibile, allora, che senza cambiare le condizioni degli esperimenti, Stephen Hawking dichiari che si possano ottenere risultati differenti? E la sua, fra l’altro, non è una posizione isolata. Già Werner Heisenberg, nel 1927, l’aveva espressa e persino Richard Phillips Feynman, nel 1963 tenendo una conferenza presso la University of Washington, aveva concluso che “[dalla parola ‘scienza’] molto rimane escluso, fenomeni per i quali l’approccio sperimentale non funziona, e non è escluso che siano importanti. In un certo senso sono i più importanti”.

Fabio Fracas

IL SEGRETO DELLA FERTILITÀ – intervista alle autrici

Dal 19 settembre in libreria IL SEGRETO DELLA FERTILITÀ di STEFANIA PILONI e SIMONETTA BASSO: un manuale che non è l’ennesimo libro sulle tecniche di procreazione medicalmente assistita.

Questo libro nasce dall’intento di aiutare la coppia a potenziare il dono di procreare, senza perdere di vista il benessere individuale e l’intesa di relazione. Abbiamo fatto qualche domanda alle autrici per capire meglio gli argomenti trattati nel libro.

La sterilità come malattia delle emozioni: perché?

La culla vuota è spesso un ostacolo imprevisto, una possibilità che non viene presa in considerazione a priori: ecco perché la diagnosi di sterilità scatena nell’immediato una reazione di choc e di incredulità. Reazione che lascia ben presto spazio a un groviglio emotivo, in cui si mischiano sensazioni di incompletezza, frustrazione, senso di colpa, rabbia, vergogna… Ogni mestruazione si trasforma in una sconfitta mensile, in un’ennesima delusione. Ogni fallimento del progetto bambino, tanto più se successivo a una fecondazione assistita, viene vissuto come un lutto. Gli aspiranti mamma e papà si sentono soli in un mondo fertile, spesso evitano di trascorrere il proprio tempo con amici che hanno bambini piccoli, e si chiudono in loro stessi. Ma la sterilità può minare dall’interno la stessa intimità e stabilità di coppia, dal momento che finalizza la sessualità al concepimento lasciando poco spazio al gioco e alla spontaneità.  

Quali solo le principali cause della sterilità femminile?

La causa principale è legata a squilibri ormonali, che hanno come conseguenza una cattiva ovulazione o un’insufficiente preparazione dell’utero a ricevere e “trattenere” l’embrione. La ricerca di una gravidanza dopo i 35 anni può ulteriormente peggiorare le cose. Infine, a minacciare la fertilità della donna possono essere anche le alterazioni anatomiche come i fibromi, i polipi uterini e le cisti ovariche, oltre a malattie che colpiscono gli organi riproduttivi. A cominciare dall’endometriosi, caratterizzata dalla crescita anomala nell’addome del tessuto che riveste le pareti interne dell’utero.

Quali quelle della sterilità maschile?

A differenza delle donne gli uomini non si sottopongono a controlli periodici per il benessere della fertilità e proprio per questo motivo scoprono spesso in ritardo di essere affetti da una condizione che mette a rischio il potenziale fertile, dal varicocele (vena varicosa del testicolo) alle prostatiti (infezioni della prostata) recidivanti, alle cisti testicolari. Stress, abitudini di vita scorrette, vita sedentaria e fumo di sigaretta non fanno che peggiorare le cose. Il risultato è spesso un seme poco fertile, con un numero ridotto di spermatozoi oppure con spermatozoi troppo lenti per assolvere al loro compito.

Quanto influisce l’età nella perdita di fertilità?

L’età è estremamente importante, soprattutto sul versante femminile. Dopo i 35 anni le donne perdono gran parte del loro patrimonio fertile e dopo i quarant’anni le possibilità di concepire, ogni mese, sono pari soltanto al 10%. Anche l’età maschile, al contrario di quanto comunemente si crede, è importante, soprattutto per garantire il corretto corredo cromosomico  all’embrione: non a caso, con l’avanzare dell’età paterna (oltre che materna) aumenta il rischio di aborto (che è poi il modo con cui spesso la Natura seleziona gli embrioni sani). La tentazione di procrastinare la scelta di diventare genitori sembra trovare conforto nel fatto che, grazie ai progressi della scienza, molte coppie non più giovani riescono ad avere un figlio. Spesso però si ignora che a questo risultato non si arriva naturalmente, ma solo affrontando il difficile cammino della procreazione medicalmente assistita o addirittura della fecondazione eterologa.

Due accorgimenti pro-concepimento per lui e per lei

Il primo è sicuramente mantenere il giusto peso corporeo, evitando sottopeso e sovrappeso, entrambi grandi nemici della fertilità femminile e maschile. Il secondo è quello di mantenere una sessualità vivace e spontanea, e di non commettere l’errore di avere pochi rapporti mensili finalizzati unicamente al concepimento. A parte che bisogna sapere come individuare i giorni giusti, e non è così scontato riuscirci, anche quando è il medico a indicarli è meglio non limitarsi! Far l’amore con intensità e trasporto scatena un’onda nei neurotrasmettitori, fra cui l’ossitocina, che facilita la fecondazione. Non a caso molte coppie concepiscono in estate, durante le vacanze, quando ci si lascia lo stress alle spalle e la sessualità è più libera e spontanea.

Cos’è la fecondazione naturale?

Significa ottenere il meglio dalla capacità, maschile e femminile, di concepire. Il potere riproduttivo degli esseri umani è una grande legge biologica e una delle chiamate più importanti della vita stessa. Talvolta però questo potere è appannato, logorato da alterazioni ormonali e da una vita carica di stress. La procreazione spontanea può essere allora “naturalmente assistita”, ossia aiutata da rimedi e accorgimenti (soprattutto alimentari) che facilitano il concepimento. Ottenere una gravidanza in modo naturale è talvolta possibile anche per coppie che hanno fallito percorsi classici di procreazione medicalmente assistita.

Perché ricorrere a metodi naturali?

I rimedi naturali sostengono i fenomeni biologici riproduttivi e li esaltano, portando al massimo la capacità fecondante dell’uomo e della donna. Fitoterapia, omeopatia, ormoni bíoidentici, agopuntura e tecniche di rilassamento sono importanti poi sia in un percorso di ricerca naturale, sia in affiancamento alle tecniche di fecondazione in vitro. Le stimolazioni ormonali della PMA causano spesso effetti collaterali che la medicina naturale può bilanciare, con benefici sull’umore e sul drenaggio dell’intero organismo, “preso d’assalto” dagli ormoni. Insomma, i rimedi naturali lavorano bene da soli, per potenziare la fertilità spontanea, ma anche come supporto alle terapie tradizionali per la sterilità.

L’alimentazione: tre cibi pro e tre cibi contro?

Cominciamo con gli alimenti da evitare: quelli ipercalorici, innanzitutto, che ostacolano il buon lavoro dell’insulina, ormone fondamentale per la fertilità, soprattutto per le donne affette da sindrome dell’ovaio policistico.  Anche l’eccesso di carni rosse e di grassi animali, soprattutto di formaggi, appesantisce come una zavorra il bilancio metabolico. No anche ai cibi light e troppo trasformati, che spesso contengono dolcificanti e grassi trans. Elisir di fertilità sono invece gli Omega di pesce azzurro, alghe oppure semi (lino, girasole, mandorle, noci…). E poi gli antiossidanti (vitamine e micronutrienti) di frutta e verdura, che proteggono ovuli e spermatozoi:  alcuni cibi ricchi di vitamina C, come il Camu Camu, offrono grandi vantaggi nelle donne, mentre il licopene presente nei pomodori attiva la fertilità negli uomini. Infine due minerali-chiave: lo zinco di tuorlo e ostriche per lui e il ferro (contenuto in carne, uova e frutta secca) per lei.

In che cosa consiste l’approccio naturale?

Consiste in una scelta estremamente personalizzata degli integratori naturali. Questi rimedi sono scelti in base non solo alla storia clinica e ormonale della persona, ma anche a quella emotiva: perciò si parla di approccio olistico, dove corpo e mente sono strettamente connessi e non separabili. Piano fisico ed emozionale hanno infatti pari valore nell’ambito naturale, e il progetto terapeutico riguarderà entrambi. La coppia per esempio potrà giovarsi di una cura con la Maca peruviana, pianta dal grande potere fertile, associata a una terapia per limitare lo stress lavorativo o per migliorare l’intesa sessuale di coppia.

Quando e perché si arriva alla procreazione medicalmente assistita?

Con la PMA  la coppia affida la propria capacità riproduttiva a medici e biologi altamente preparati a questo compito. Potrebbe essere il primo e l’unico suggerimento possibile, se per esempio una donna presenta entrambe le tube chiuse. Di solito però il ricorso la fecondazione in vitro è l’ultima tappa di un percorso medico che comincia con un’induzione farmacologica dell’ovulazione e con rapporti sessuali programmati. Si tratta insomma della soluzione più “elaborata” e della tecnica di più alto livello che il ginecologo può proporre. L’intento del nostro libro è che la coppia, prima di arrivare a questo passo, possa davvero sfruttare al massimo il proprio potere procreativo, imparando a tutelarlo per tempo e potendo contare, all’occorrenza, sul sostegno di un’ottima medicina naturale estremamente personalizzata. In grado di affiancare anche la stessa procreazione medicalmente assistita, se questa si dovesse rivelare inevitabile. 

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Io nel pensier mi fingo

Qual è la fonte di tutti questi problemi? Sto affermando che la fonte è principalmente nel pensiero. Molti penseranno che questa affermazione è da pazzi, dato che il pensiero è l’unica cosa che abbiamo per risolvere i nostri problemi. Fa parte della nostra tradizione. Eppure sembra che ciò che usiamo per risolvere i nostri problemi sia la fonte dei nostri problemi. È come andare dal dottore e farsi ammalare da lui.

Questa frase non è una semplice citazione attribuita a David Bohm. È scritta, nero su bianco, all’interno del volume “Thought as a System” pubblicato in Inghilterra nel 1994. Bohm è stato un fisico capace di portare grandi contributi alla Meccanica Quantistica e al contempo di suscitare reazioni profondamente contrastanti nella comunità scientifica.

Nella sua visione non tutto era conoscibile: “L’universo è descrivibile da un modello a variabili nascoste. Provate a pensare a un iceberg di cui vediamo soltanto la punta. Per descriverlo nella sua interezza dobbiamo fare ricorso a variabili che a noi sfuggono. Sono convinto che, al di sotto del livello quantistico governato dal caso e dall’incertezza, c’è un livello subquantico in cui ritornano il determinismo e la realtà. Mi chiederete: e al di sotto? Ancora altri livelli, è una struttura senza fine. Le verità più profonde sono per noi irraggiungibili.” Cionondimeno, è parte integrante della nostra natura umana l’aspirazione a indagarle.

Fabio Fracas

Anna che sorride alla pioggia – intervista a Guido Marangoni

Quando la dottoressa ci convocò e senza tanti preamboli ci disse: «Si tratta della trisomia 21», invece, capii un’altra cosa: che Daniela era già pronta. «È maschio o femmina?», chiese, lasciandomi a bocca aperta ancora una volta. Perché adesso sì, l’unica cosa che contava era sapere chi sarebbe arrivato nella nostra famiglia. Era Anna la buona notizia che stavamo aspettando.”

Ed eccoci a parlare con Guido Marangoni, papà di una bimba famosa sul web, Anna, che con la sua pagina Facebook Buone notizie  secondo Anna, ci ha insegnato a guardare il mondo da un altro punto di vista.

Questa è la storia di una famiglia numerosa, unita, caparbia nell’affrontare la vita con il sorriso. Ma c’è un membro della famiglia che si è guadagnato un posto d’onore. Guido, chi è l’Anna del titolo?

Anna è la nostra terza figlia. Ammetto che ho provato di tutto per avere il figlio maschio, ma credo di aver fatto confusione con i cromosomi. Anna infatti ha quel famoso cromosoma in più che tanto spaventa le nostre certezza, una paura tanto invadente da occupare tutto in un primo momento.

Per fortuna ci sono le altre due ragazze Marta, Francesca e la stessa Anna a ricordarci  chi si nasconde dietro le aspettative di noi genitori o chi attende di essere scoperta oscurata da un’invadente sindrome. Quando poi avviene l’incontro ci si deve arrendere alla delicata potenza di Anna che a suon di sorrisi e abbracci si è conquistata il posto d’onore nella nostra famiglia.

L’Anna del titolo è così, facendosi spazio tra i limiti che spesso le impongo senza accorgermene, mi riporta alla normalità dei bisogni di ogni bimbo e sembra dirmi: “Oltre le tue paure io sono Anna e mi piacciono le coccole, oltre i tuoi pregiudizi io sono Anna e voglio imparare cose nuove, oltre il tuo lamentarti io sono Anna e sorrido alla pioggia.”

Ti è servito scrivere questo libro?

Anche se rischio di sembrare esagerato posso tranquillamente dire che non solo mi è servito, ma mi ha proprio cambiato. Ho voluto esplicitarlo anche nei ringraziamenti del libro stesso: “Scrivere un libro è un’avventura straordinaria.” Raccontare poi la dimensione più intima e fragile di te e della tua famiglia a prima vista può sembrare una debolezza, in realtà è uno scrigno di opportunità. Anche chiedere perdono, come umilmente ho provato a fare, può risultare anacronistico, ma posso assicurare che tutto questo dona una libertà davvero potente… e affrontarlo con profonda leggerezza mi fa anche tanto ridere 🙂

Fare memoria e cercare di raccontare la propria vita credo sia l’unica cosa che davvero ci invidia il regno animale, per il resto non abbiamo molto da suggerire ai nostri coinquilini terrestri. Un po’ per paura un po’ per pigrizia tendiamo a perdere questa grande qualità, declinata in ognuno di noi in milioni di modalità diverse. Tornando quindi alla domanda “ti è servito?” rispondo che questo libro è stato una delle più bella occasioni della mia vita per riappropiarmi del privilegio tutto umano di raccontarsi.

Con la tua pagina Facebook Buone notizie secondo Anna ci hai abituato a guardare le cose da un altro punto di vista, meno scontato. Qual è il nuovo punto di vista che ci regala questo libro?

Sono innamorato della ricchezza dei punti di vista. Il mio desiderio è semplicemente quello di incuriosire, di lasciare qualche traccia per scoprire una nuova prospettiva su aspetti, anche personali, che istintivamente releghiamo nel cassetto nascosto delle “cose da evitare” . Poi ci saranno tanti nuovi punti di vista tanti quanti saranno i lettori e questo è davvero meraviglioso.

Per rispondere alla domanda prendo in prestito la riflessione di un’amica dopo un mio incontro con un numeroso gruppo di famiglie dove presentavo il mio punto di vista e l’idea del libro. Scrive: «Avete presente quelle immagini, quelle “ambivalenti”, ambigue… quelle che se guardi da una parte vedi un soggetto (per esempio una vecchia befana) mentre se cambi prospettiva vedi tutt’altro (il profilo di una bella ed elegante signora)? Ecco, la riflessione di Guido ci ha aiutato proprio a cambiare sguardo, cioè a  vedere  le nostre fragilità ovvero quello che noi a una prima occhiata percepiamo come un limite, una carenza, una povertà, da un punto di vista nuovo e inaspettato.» 

La cosa meravigliosa, e che mi piace molto, è che a un occhio distratto in realtà non cambia proprio nulla, ma la verità è che cambiare lo sguardo fa tutta la differenza del mondo. La vecchia befana sarà sempre presente, ma almeno non sarà padrona della scena, ci sarà anche una bella ed elegante signora che aspetta solo di essere scoperta.

Hai raccontato di un gioco che ami fare con le tue figlie, prima di metterle a dormire. Loro scelgono una parola e tu inventi una storia che la contenga. Qual è la parola che sta al centro di Anna che sorride alla pioggia?

Devo essere sincero. Se chiudo gli occhi e penso ad una parola per questo libro mi compare il sorriso di Anna. Lei è così… è un po’ invadente! Forse assomiglia al papà, direbbe mamma. 🙂 Quindi non è proprio una parola, ma un atteggiamento, un tendere, un allenamento. Qualsiasi cosa succeda c’è un tempo per piangere e un tempo per ridere. Il segreto è fare in modo che le lacrime, spesso egoiste e arroganti, non ci facciano scordare l’incontro e il sorriso.

Forse, come Marta e Francesca mi sfidavano a creare storie con le parole da loro scelte, Anna mi invita ogni giorno a scrivere, la mia e la nostra storia sorridendo. Non è sempre semplice, anzi. Ma sinceramente nella vita non mi è ancora capitato di incontrare qualcosa, per cui valga la pena lottare, che sia facile.

Qual è il messaggio più importante che speri che arrivi al lettore?

Mi piacerebbe che, a chi avrà la curiosità e la bontà di leggermi, dopo qualche sana risata, rimanga il desiderio di provare a inoltrarsi, anche solo di un millimetro, in quella zona di imbarazzo che ci hanno insegnato a evitare. Quel momento dove ti senti un po’ indifeso, un po’ fuori posto, ma che magicamente apre canali di comunicazione  e gioia inimmaginabili da “fuori”. Questo meccanismo è amplificato quando incontriamo persone con disabilità esplicite, ma vale per ogni singolo incontro che facciamo nella nostra vita.

Mi piace sottolineare “esplicite”, perché ci sono tutta una serie di “disabilità nascoste” che ci riguardano. Tutti, nessuno escluso. Riuscire a guardare alle nostre disabilità, o meglio ancora, fragilità nascoste non prendendoci troppo sul serio, credo sia uno dei segreti della felicità.

Sperling e Frassinelli a pordenonelegge

Oltre 500 autori italiani e internazionali, 313 eventi in una quarantina di location del centro storico cittadino, più di 40 anteprime editoriali, oltre un migliaio di operatori editoriali e 220 “Angeli”, giovani volontari e guide incaricate di agevolare la fruizione del festival per gli autori e il pubblico, stimato lo scorso anno in oltre 150mila presenze. 

Sono questi alcuni numeri di pordenonelegge 2017, la Festa del Libro con gli Autori in programma dal 13 al 17 settembre: ecco gli incontri con gli autori Sperling e Frassinelli.

Venerdì 15 settembre 2017

Pordenone. Incontro con Marco Bersanelli e presentazione del libro Il grande spettacolo del cielo presso lo Spazio Bcc FVG, Viale Cossetti 28 nell’ambito della rassegna “Pordenonelegge 2017”. Con l’autore interviene Giovanni Comelli, ore 10

Sabato 16 settembre 2017

Pordenone. Incontro con Valeria Della Valle e Giuseppe Patota allo Spazio BCC Fvg, Viale Cossetti 28 in occasione dell’evento dal titolo  “La lingua italiana è difficile, però bellissima”  nell’ambito della rassegna “Pordenonelegge 2017”, ore 11

 

Domenica 17 settembre 2017

Pordenone. Michele Vaccari partecipa all’iniziativa “Fight writing. Quattro scrittori, un ring e il tempo che scorre” e presenta il libro Il tuo nemico in Piazza Cavour nell’ambito della rassegna “Pordenonelegge 2017”. Con l’autore partecipano Valerio Callieri , Giulia Caminito, Raffaele Riba; moderano  l’incontro i Papu, ore 17

Pordenone. Incontro con Pietrangelo Buttafuoco e Carmelo Abbate e presentazione del libro Armatevi e morite. Perché la “difesa facile è un brutto imbroglio” nello Spazio Incontri, Piazza della Motta nell’ambito della rassegna “Pordenonelegge 2017”, ore 17.30

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Come bambini

“Lo studio, e in generale la ricerca della verità e della bellezza, sono un campo nel quale ci è lecito restare bambini per tutta la vita.”

Spesso si sente dire: “non la capirò mai”. Oppure: “la fisica è difficile”. Affermazioni che mettono in evidenza come l’approccio a questa affascinante materia sia generalmente basato su un fraintendimento. La parola greca “fisica” significa semplicemente “natura”: tutto ciò che noi siamo e tutto ciò che ci circonda è natura. E tutto ciò che è natura si esprime tramite le leggi della fisica.

Il problema, quindi, non è nella natura – nella quale siamo costantemente immersi – ma nel come noi ci rapportiamo a essa. E al mistero che rappresenta. Nessun bambino ha paura di chiedere “perché” ma più si cresce, più si rinuncia a questa libertà. E lo aveva ben capito Albert Einstein quando – nel 1921, mentre era in visita al liceo classico “Galvani” di Bologna – scrisse quella meravigliosa dedica sul diario di una studentessa diciannovenne: Adriana Enriques, figlia del matematico Federigo Enriques.

Non aver paura di porsi le domande è il primo passo verso il non temere le risposte che ne scaturiranno. E per riuscirci bisogna rimanere, dentro, un po’ bambini: curiosi e felici di essere meravigliati. Sempre.

Fabio Fracas

Intervista a Diego Ferra – autore di NUMB

Diego Ferra è figlio di due paesi, due lingue diverse nella sua infanzia: padre italiano e madre inglese. Bassista dalla nascita e viaggiatore di professione, ha iniizato a scrivere in un caldo 23 agosto. La prima parola uscita dai suoi pensieri ne ha conquistate molte altre. Coì è nata la sua prima trilogia, NUMB, che ha totalizzato oltre un milione di visualizzazioni su Wattpad.

Fino alla vittoria ai Watty 2016, il concorso annuale di Wattpad che premia le storie migliori e più seguite della piattaforma. 

Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio…

Quando hai iniziato a scrivere? Tu sei anche bassista, quanto ha influito la musica sul tuo modo di scrivere? Che rapporto c’è tra musica e scrittura?

Ho iniziato a scrivere a fine agosto di due anni fa e per puro caso. Ho sentito il bisogno di esprimere ciò che sentivo, NUMB è nato sulle emozioni del momento.

Suono il basso da quando ero solo un bambino, l’amore per la musica ha influito moltissimo sulla mia scrittura. Ogni capitolo è accompagnato dal titolo di un testo scelto con cura. Dentro ogni canzone c’è un legame nascosto con il racconto. Ho un rapporto speciale con musica e parole, sono le uniche in grado di muovere nel profondo le mie emozioni.

Perché hai scelto Wattpad per le tue storie?

Non conoscevo Wattpad sino ad allora. Quando l’ho scoperto mi è sembrato un buon modo per tentare di comunicare ciò che sentivo. Mi sono messo alla prova e ben presto ho scoperto che dietro allo schermo c’era un piccolo mondo. Mi ha dato l’opportunità di mettermi alla prova, mi ha spinto a superare gli ostacoli e a sorridere di fronte ad ogni inaspettato risultato.

La serie NUMB è stata per mesi in classifica su Wattpad, ha ottenuto tantissime visualizzazioni sino a conquistare la vittoria ai Wattys, ti aspettavi un riscontro del genere tra le lettrici?

Ogni volta che ho visto NUMB primo in classifica sono rimasto senza parole, così come per tutti i bellissimi commenti ricevuti strada facendo, sino alla vittoria al Wattys. Certi traguardi sembrano inarrivabili, lontani sempre quel che basta per convincerti di non poterli raggiungere mai. Il percorso fatto mi ha permesso di conoscere persone importanti, devo a loro molta della mia costanza e della voglia di non mollare mai.

Tre parole per descrivere NUMB.

Parole. Musica. Emozione.

In quale personaggio o aspetto di Numb ti riconosci di più?

Scrivere ti porta senza mezzi termini dentro ogni personaggio ma Nicolas è senza alcun dubbio quello in cui mi riconosco pienamente. Ci sono molti interessanti aspetti su cui mettersi in discussione in NUMB ma tra tutti, quelli che sento miei più di ogni altro, sono la semplicità con cui l’ho scritto, l’amore che ci ho messo e la crescita che ha comportato.

NUMB vi aspetta dal 19 settembre in libreria.

Inglese in 24 ore? Missione: possible!

Il libro ‘Inglese in 24 ore’ è nato dall’idea di fornire uno strumento completo ai tanti italiani che non riescono a superare lo scoglio dell’inglese.

L’esigenza primaria che spinge all’apprendimento di una lingua è la necessità di utilizzarla per comunicare. La maggior parte delle persone ha bisogno della lingua inglese, soprattutto in ambito lavorativo, ma anche per viaggiare o parlare con persone straniere. Tuttavia, non ha successo nell’apprendere l’attuale koinè internazionale.

Molti sbagliano nell’approccio verso l’inglese, perché pensano che sarà impossibile per loro l’impresa di colmare le proprie lacune in questo ambito. Si sbagliano: io sono qui per dirvi che è molto più facile di quello che sembra!

Vi basta eliminare la falsa idea che non fa che undermine, cioè compromettere, le vostre possibilità di riuscita e leggere i testi di ‘Inglese in 24 ore’, ascoltarne gli audio, guardare i video in cui vi spiego la grammatica, studiare i vocaboli e fare gli esercizi.

Sarò la vostra guida nel  nuovo e definitivo studio di questa lingua fondamentale e riuscirete finalmente a tagliare il vostro traguardo personale!

Lizabeth Luciani

Valerian e la Città dei Mille Pianeti

Valerian e la Città dei Mille Pianeti è il nuovo spettacolare film di LUC BESSON, regista di Léon, Il quinto elemento, Nikita e Lucy, tratto dalla rivoluzionaria graphic novel che ha ispirato un’intera generazione di artisti, scrittori e realizzatori.

Nel 28° secolo, Valerian (interpretato da DANE DEHAAN,  che ricordiamo in The Amazing Spider-Man 2 – il potere di Elettro) e Laureline (CARA DELEVINGNE e la signorina non ha bisogno di presentazione!) sono due agenti speciali incaricati di mantenere l’ordine nell’universo. Agli ordini del Ministro della Difesa (il compositore premio Oscar® e premio Grammy® HERBIE HANCOCK) i due partono per una missione che li porterà nella sorprendente città di Alpha — una metropoli in continua espansione dove, nel corso dei secoli, sono approdate migliaia di specie diverse provenienti da ogni angolo dell’universo per condividere sapere, intelligenza e cultura.

Ma c’è un mistero al centro di Alpha, una forza oscura che minaccia la pacifica esistenza della Città dei Mille Pianeti, quindi Valerian e Laureline devono combattere contro il tempo per individuare questa minaccia e mettere al sicuro non solo Alpha, ma il futuro dell’universo.

Insieme a DeHaan e Delevingne un cast di attori famosi e di altri che approdano per la prima volta sul grande schermo, guidati da CLIVE OWEN, ETHAN HAWKE (molti sospiri), JOHN GOODMAN, per citarne alcuni. In una performance sorprendente anche l’icona pop RIHANNA al suo esordio nel genere fantasy.

Scritta e diretta da Besson, la storia di Valerian e la Città dei Mille Pianeti è basata sulla serie di fumetti “Valerian e Laureline” di PIERRE CHRISTIN e JEAN-CLAUDE MÉZIÈRES, pubblicati a partire dal 1967 da DARGAUD. 

Il film arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 21 settembre!

Oroscopo dello scrittore – Settembre 2017

Lo scrittore dell’Ariete avrà fortuna con le idee e con la scrittura fino al giorno 10, e in particolare dal 5 in poi. Dopodiché la sua capacità creativa e di immaginare potrebbe rallentare un po’.

Lo scrittore del Toro saprà dare il meglio e il massimo dal giorno 10 inavanti grazie alla nuova amicizia di Mercurio. Sarà tempo di riprendere in mano vecchi progetti e di riaccendere alcune ambizioni letterarie.

Lo scrittore dei Gemelli adatterà le sue qualità ai cambiamenti del cielo. Espressivo e brillante fino al 10, intimo e riflessivo poi. Per fortuna, però, non mancheranno mai le energie e le passioni migliori per il racconto.

Lo scrittore del Cancro usi i primi giorni del mese per preparare, per predisporre ogni cosa in vista poi di settimane ricche di ispirazione e cariche di idee. Per non essere interrotti o disturbati dai compiti.

Lo scrittore del Leone inizierà il nuovo mese con idee e spunti davvero brillanti, speciali, preziosi. Poi, dal giorno 10, avrà invece la possibilità di rendere concreto ogni pensiero o iniziativa. Una cosa alla volta.

Lo scrittore della Vergine aspetti l’ingresso di Mercurio, il giorno 10, per mettersi alla prova, per dare il meglio di sé. Perché quella sarà l’energia che gli serve per iniziare al massimo la stagione dell’autunno.

Lo scrittore della Bilancia sarà molto più forte e geniale in ottobre. Meglio insomma usare settembre per la preparazione, per predisporre e organizzare tutto ciò che è necessario per poi lavorare senza troppi
pensieri.

Lo scrittore dello Scorpione prolunghi le vacanze sino alla prima settimana del nuovo mese e inizi darsi da fare solo dall’11 in avanti. Interessanti i racconti che parlano di relazioni speciali e di progetti
comuni.

Lo scrittore del Sagittario sembra poter contare su un autunno davvero ottimo, interessante, costruttivo. Meglio divertirsi a immaginare nella prima parte del mese per poi, dal giorno 10, iniziare a consolidare ogni
cosa.

Lo scrittore del Capricorno godrà di ottime qualità narrative nella seconda metà del mese. Le stelle consigliano di non sprecare questa occasione, perché poi, in ottobre, tutto sarà meno un po’ meno facile e
brillante.

Lo scrittore dell’Acquario rimandi il suo appuntamento con la bellezza delle parole a ottobre. Nel frattempo Mercurio gli consiglia di osservare ciò che accade intorno a lui per ricavarne interessanti spunti e ispirazioni.

Lo scrittore dei Pesci sentirà il bisogno di dire, di raccontare, rispettando uno stile capace di parlare direttamente al lettore, entrando nella sua mente, obbligandolo a inseguire i suoi pensieri. Per uno stile ad effetto.

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