Brevi riflessioni di fisica quantistica: Tutto è relativo

Tutto è relativo

“D’ora in avanti lo spazio singolarmente inteso, ed il tempo singolarmente inteso, sono destinati a svanire in nient’altro che ombre, e solo una connessione dei due potrà preservare una realtà indipendente.”

Questa storica frase venne pronunciata il 21 settembre del 1908 da Hermann Minkowski, a Colonia, davanti a un’attenta platea di scienziati e di medici. Minkowski – che morì quarantaquattrenne l’anno successivo per le complicanze di un’appendicite – fu anche insegnante di matematica di Albert Einstein quando quest’ultimo frequentava il Politecnico di Zurigo.

La definizione di uno spazio-tempo a quattro dimensioni – cioè, dello spazio di Minkowski – ebbe un’infinita serie di ripercussioni. Se da un lato, fornì allo stesso Einstein fondamentali spunti per lo sviluppo della Teoria della Relatività Generale. Dall’altro permise all’intera umanità di scoprirsi parte di un universo complesso e affascinante. Un universo dove, un po’ alla volta, i concetti assoluti e le verità dogmatiche sarebbero state tutte “destinate a svanire”.

Fabio Fracas

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Quella strana relazione

Quella strana relazione

“Se due corpi distinti, ognuno dei quali noto completamente, vengono posti in condizione di influenzarsi vicendevolmente e poi separati nuovamente, allora si produce con regolarità quello che io ho appena battezzato Entanglement della nostra conoscenza dei due corpi.”

Erwin Schrödinger, il grande fisico austriaco Premio Nobel nel 1933, è più famoso per il Paradosso del gatto chiuso in una scatola – poche righe, spesso travisate, in un suo articolo del 1935 – che per i fondamentali contributi che diede alla Teoria Quantistica. E fra questi, anche all’Entanglement: una delle più affascinanti proprietà introdotte dalla Fisica Quantistica nella nostra visione del mondo.

L’Entanglement, o “intricazione quantistica”, una volta instaurata fra due qualsiasi sistemi – particelle, atomi e persino diamanti – permette loro di rimanere connessi anche se separati e posti a distanza di anni luce. Per fare un esempio, se considero due particelle entangled che si trovano ai due limiti estremi della nostra galassia, agendo sulla prima ottengo istantaneamente una corrispondente reazione nella seconda. Può sembrare assurdo – anche Albert Einstein lo pensava – eppure è così. Perché, molte volte, non tutto ciò che sembra logico è necessariamente reale. E viceversa.

​Fabio Fracas

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Guardare oltre

“Dopo lunga riflessione solitaria e meditazione, nel 1923 mi venne all’improvviso l’idea che la scoperta fatta da Einstein nel 1905 avrebbe dovuto essere generalizzata estendendola a tutte le particelle materiali e specialmente agli elettroni”.

Louis-Victor Pierre Raymond, settimo Duca de Broglie – più semplicemente, Louis de Broglie –, all’epoca della lunga riflessione e della solitaria meditazione aveva solo trentuno anni. Eppure era già in grado di vedere quello che nessun altro, ancora, aveva neanche osato immaginare.

Pensare che non solo l’energia – come aveva scoperto Max Planck –, non solo la luce – come aveva dimostrato Albert Einstein –, ma che anche quella stessa materia di cui noi tutti siamo composti, potesse possedere una doppia natura corpuscolare e ondulatoria, era semplicemente sconvolgente. De Broglie, però, non era solo un fisico: era anche un filosofo, un letterato – con una laurea in Storia e Diritto, conseguita a soli diciotto anni – e soprattutto, un uomo curioso e libero da costrizioni.

Perché spesso, i limiti delle nostre ricerche e delle nostre scoperte, coincidono con quelli che scegliamo di imporci.

Fabio Fracas

Settembre, andiamo…

Perdonateci la citazione, e soprattutto perdonateci il fatto che siamo già stufi dell’estate, e non vediamo l’ora che passi. Sono davvero troppi i libri di cui aspettiamo con trepidazione l’uscita, per non aver voglia che arrivi settembre.

 

Proprio all’inizio del mese, infatti, uscirà “La sceneggiatura” (titolo originale “Turnaround”), di Don Carpenter. Siamo davvero orgogliosi di continuare la pubblicazione italiana dei romanzi di quello che negli Stati Uniti è ormai considerato un autore di culto, dopo essere stato riscoperto da Jonathan Lethem.

“La sceneggiatura” fa parte della racconta “Hollywood Trilogy”, e anche questo romanzo, come “I venerdì da Enrico’s”, è stato tradotto per noi da Stefano Bortolussi, e per presentarvelo ci affidiamo alle sue parole: « “La sceneggiatura” assume le dimensioni del Mito, della Proiezione (a vari livelli): e se a questo si aggiunge che la vicenda narrata ruota intorno a un adattamento/remake de “La signora nel lago” di Chandler… In poche parole: che cosa si può chiedere di più a un lavoro? E per voi fortunati che incontrate questo libro per la prima volta: che cosa si può chiedere di più a una lettura?». (In libreria dal 5 settembre)

 

E a proposito di autori, e romanzi, “di culto”, il 19 settembre sarà finalmente il giorno dell’uscita dell’attesissimo “Le venti giornate di Torino” di Giorgio De Maria, per il quale ci affidiamo alle parole di Giovanni Arduino, che ne ha curato la postfazione e che pubblicherà – pochi giorni prima dell’uscita del libro – anche un ebook dedicato al romanzo: «Le venti giornate di Torino è l’unico, autentico romanzo maledetto italiano. Non è una boutade a casaccio, ma a stabilirlo sono trama, atmosfera, vita dell’autore, legami, connessioni, effetti sui lettori.». Come è ormai noto, “Le venti giornate di Torino” è stato pubblicato per la prima volta in Italia nel 1977, per venire riscoperto quarant’anni dopo, non solo in Italia, ma anche negli Stati Uniti. E mai riscoperta fu più meritata, visto che all’incontestabile valore letterario del romanzo di De Maria si aggiunge una componente profetica davvero inspiegabile. Come ha scritto “La Stampa” qualche mese fa: “ci voleva una città magica, e i portentosi, terribili eventi di quelle venti giornate, per immaginare l’arrivo di Mark Zuckerberg e di Facebook con quarant’anni di anticipo”.

 

 

Oroscopo dello scrittore – Agosto

Lo scrittore dell’Ariete non sembra vivere un mese troppo facile o proficuo. Forse il periodo migliore per mettersi al lavoro sarà l’ultima settimana, ma mettete in conto possibili errori o ripensamenti.  

Lo scrittore del Toro concentri assolutamente ogni impegno, impresa o attività nella prima metà del mese, perché poi tutto si farà meno chiaro, meno facile o intuitivo. Dopo il 14 prendetevi una vacanza.               

Lo scrittore dei Gemelli non accetti sfide o imprese troppo impegnative, pesanti. Non lo faccia semplicemente perché ora Mercurio non ve lo consentirebbe. Optate invece per un mese fatto semplicemente di riflessione.        

Lo scrittore del Cancro avrà spesso voglia di raccontarsi, di esprimere idee e concetti in modo continuo, ma non molto. Perché dal 14, a causa dell’incertezza di Mercurio, sarà necessario fare attenzione a ciò che si dice.                      

Lo scrittore del Leone rimandi idee e iniziative all’ultima settimana di agosto, quando cioè Mercurio farà ritorno nel segno per rimettere a posto alcune questioni che erano rimaste in sospeso.                

Lo scrittore della Vergine concentri la sua attività fino al giorno 13, quando cioè Mercurio smetterà di suggerirvi le cose migliori, di raccontarvi storie e pensieri da tradurre in lavori. Poi vacanza.      

Lo scrittore della Bilancia si prenda davvero un momento di pausa, di riflessione per fare ordine tra idee, proposte e iniziative che soffrono il calore estivo. Non abbiate fretta, muovetevi poi, quando ne sarete convinti.         

Lo scrittore dello Scorpione dopo ferragosto potrebbe decidere di ripescare vecchi appunti, idee o proposte che aveva solo lasciato nel cassetto. Riprendetele però forti di un occhio sempre critico e obiettivo.                          

Lo scrittore del Sagittario percepirà l’ingombrante presenza di Mercurio (molto alto nel suo cielo), come una sfida costante a creare, a comporre, a inventare. Un richiamo da non assecondare però dopo Ferragosto.       

Lo scrittore del Capricorno dopo una prima parte di mese davvero generosa e incredibilmente interessante, dovrà poi accettare il rallentamento di Mercurio smettendo di darsi da fare. Rispettate i consigli del cielo.               

Lo scrittore dell’Acquario avrà bisogno di ispirarsi, di seguire le orme di qualcuno che ammira o di cui apprezza veramente doti e qualità. Per poi costruire un’idea capace di funzionare, di essere amata dal suo pubblico.           

Lo scrittore dei Pesci godrà di doti e di qualità narrative particolarmente brillanti e funzionali sino a Ferragosto. Dopodiché dovrà accettare che il moto retrogrado di Mercurio renda difficile esprimersi. Meglio prendersi una vacanza.        

La lunga estate di King

L’estate di King è iniziata e si prorogherà fino a ottobre: serie tv e film tratti dai suoi capolavori, da racconti, da saghe… Ecco un riassunto di quello che sta succedendo e di cosa aspettarci!

THE MIST – La nebbia

Uscita USA: 22/6/2017

Uscita Italia: Da definire

Serie TV in 10 episodi

http://ew.com/tv/2017/05/08/spike-the-mist-trailer-destruction/

La serie è una trasposizione per la tv del racconto La nebbia contenuto nel libro Scheletri, adattato nel 2007 per il grande schermo da Frank Darabont (già regista di Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank e Il miglio verde.)

THE DARK TOWER – La Torre Nera

Uscita USA: 4/8/2017

Uscita Italia: 10/8/2017

Film

Il Pistolero Roland Deschain (Idris Elba) è condannato ad un’eterna battaglia contro Walter O’Dim, conosciuto come l’Uomo in Nero (Matthew McConaughey), per impedire il crollo della Torre Nera, che tiene uniti tutti i mondi esistenti. La posta in gioco è il destino dell’universo: il bene e il male si scontreranno in una battaglia decisiva e solo Roland potrà difendere la Torre dall’Uomo in Nero.

MR. MERCEDES

Uscita USA 9/8/2017

Uscita Italia Da definire

Serie TV in 10 episodi

https://www.facebook.com/MrMercedesTV/

La trilogia hard-boiled di King diventa una serie TV, con lo strepitoso Brendan Gleeson nei panni del detective Bill Hodges, e Mr. Mercedes interpretato dall’inquietante Harry Treadway.

IT

Uscita USA 8/9/2017

Uscita Italia 19/10/2017

Film

Subito dopo il trailer iniziale diffuso in marzo, che ha toccato il record di 260 milioni di visualizzazioni il primo giorno, ne è stato svelato uno nuovo dal Club dei Perdenti in persona, durante gli MTV Awards:

http://www.hollywoodreporter.com/heat-vision/brings-horror-mtv-movie-tv-awards-new-clip-1000907

https://www.facebook.com/ITIlFilm/

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Nella mente di un genio

“Siamo entrambi d’accordo sul fatto che il futuro delle idee di Jung non riguardi la terapia ma un concetto unitario e olistico della natura e della posizione dell’uomo in essa”.

Wolfgang Ernst Pauli fu una delle principali menti della Fisica Quantistica. A lui, fra le altre scoperte, si deve anche l’omonimo Principio di Esclusione che gli consentì di vincere il Premio Nobel nel 1945.

Eppure, in questa lettera scritta il 25 dicembre del 1950 all’amico fisico Markus Fierz, Pauli non discute di elettroni o di spin, ma riflette sulle idee dello psicanalista svizzero Carl Gustav Jung da cui era stato in terapia dal 1930 al 1934.

Quello che noi conosciamo del pensiero di Pauli – oltre che dai suoi testi – ci è stato rivelato dai suoi sogni, descritti da Jung nel volume “Psicologia e Alchimia”. E naturalmente, dalla corrispondenza che i due si scambiarono, così come le rispettive conoscenze.

Il dialogo fra Wolfgang Ernst Pauli e Carl Gustav Jung, portò quest’ultimo ad affermare che “poiché il mondo fenomenico rappresenta un ammasso di processi di dimensione atomica, è di estrema importanza sapere – per esempio – se i fotoni ci consentono di raggiungere una conoscenza definita della realtà sottostante ai processi energetici meditativi.” Una dimostrazione concreta della capacità di trasferire concetti e informazioni da un ambito all’altro. Soprattutto, del desiderio di Pauli, espresso in diverse occasioni, di interpretare la Fisica Quantistica, oltre che filosoficamente, da un’inedita prospettiva psicologica.

Intervista a Margherita Enrico: i segreti della longevità

Restare giovani e in forma non dipende solo dalla scelta di un sano stile di vita. Il segreto è contrastare l’invecchiamento alleandosi con la propria mente per dare continuità, convinzione ed emozioni positive al nostro desiderio di cambiare. Nel libro I SEGRETI DELLA LONGEVITA’ Margherita Enrico affronta per la prima volta la psicologia della longevità: noi l’abbiamo intervistata per farci raccontare qualcosa di più!

Che cos’è la psicologia della longevità?

Gli stati mentali ed emotivi influenzano gli stati fisici che a loro volta attivano meccanismi biochimici che influenzano il sistema nervoso centrale, l’attività ormonale, digestiva, cardiaca, respiratoria, circolatoria e tutti gli organi del corpo. Uno stato mentale negativo ha così un effetto fisico negativo anche sul modo di invecchiare. Ma vale anche il contrario. Uno stato fisico negativo influenza e condiziona lo stato mentale e quindi l’attitudine a restare giovani.

Tutto è interconnesso e costituisce una circolarità mente corpo. Sono stati scritti libri e articoli eccellenti sulla longevità. Mentre tutti sono d’accordo sullo stile e sulle abitudini di vita che ci aiutano a mantenerci giovani e in salute pochi hanno dato importanza all’influenza della mente sul processo dell’invecchiamento.  Non si può parlare di prevenzione se non si tiene conto di questo fondamentale elemento che influenza in modo radicale le scelte e l’approccio alla vita.

Cinque suggerimenti che si possono applicare ogni giorno per mantenersi giovani a partire dalla mente.

Sviluppare la forza di volontà agendo sulla mente. Pochi si sono resi conto che la volontà può essere sviluppata solo tramite una disciplina intelligente, e altri sentono che potrebbero fare miracoli se avessero una volontà salda. Nulla di più sbagliato, perché invece di impegnarsi a svilupparla si limitano a rammaricarsi della loro debolezza senza fare nulla per  cambiare. La forza di volontà può essere sviluppata, controllata, disciplinata esattamente come qualsiasi altra capacità. I risultati che si ottengono se ci si allena in modo intelligente possono essere straordinari. Anche se non lo sappiamo ognuno di noi ha una volontà molto potente e basta allenare la mente per tenerla attiva. Non è la volontà che dobbiamo addestrare, ma la mente. Chi riesce a sviluppare la sua mente a tal punto da renderla capace di accogliere la manifestazione di volontà si apre a un mondo di possibilità meravigliose. Diventa capace di far fruttare talenti abilità capacità che non sognava nemmeno. Questo è il segreto della volontà ed è la chiave magica che apre tutte le porte.

1-    Capire che l’autosuggestione è la chiave per agire sulla mente e potenziare la forza di volontà. E ripetere questa frase più volte al giorno addirittura ogni ora “io sto usando la mia forza di volontà” All’inizio ciò richiederà fiducia, ma se ci si terrà ben saldi al pensiero esso si trasformerà in forza di volontà.

2-    Smettere di preoccuparsi e pensare in modo positivo anche nelle difficoltà. La mente può essere impegnata da un pensiero per volta: se si afferma il pensiero positivo quello negativo scompare e viceversa. Ogni pensiero che ci conduce alla nostra credenza autosabotante si distrugge come neve al sole quando introduciamo la consapevolezza che possiamo cambiare in ogni istante. La scienza dimostra che il pensiero modifica la struttura neuronale del cervello e a sua volta scatena reazioni biochimiche che modificano il sistema nervoso centrale e quindi l’intero organismo. Il corpo riflette i nostri pensieri positivi.

3-    Sorridere il più possibile e anche quando si è tristi. Sorridere ringiovanisce istantaneamente il viso almeno di tre anni e si pensa che possa aumentare l’aspettativa di vita di almeno sette. Ed è anche il metodo più naturale ed economico per alleviare lo stress. Come? Dobbiamo imparare a simulare contentezza fino a quando cambieremo i nostri pensieri, il nostro atteggiamento psicologico e la nostra condizione generale. Il cervello vive i pensieri come realtà attivando le reazioni chimiche corrispondenti.

4-    Fare sesso con regolarità. Gli studi parlano chiaro: il sesso allunga la vita se fatto con un partner abituale soprattutto se innesca emozioni di amore. Chi ha una vita sessuale sana vive più a lungo e meglio: è meno depresso, corre meno rischi d’infarto, ha un sistema immunitario più efficiente, dorme meglio, sembra più giovane.

5-    Pregare o meditare. La nostra vita mentale e spirituale influenza il rischio di ammalarsi. La preghiera o la meditazione e uno stile di vita sano devono essere complementari. Insieme influenzano l’espressione del nostro patrimonio genetico e guariscono da qualsiasi malattia. Dare spazio alla propria vita spirituale aiuta anche a connetterci con gli altri con amore ed empatia migliorando e aumentando i rapporti sociali.

Cinque atteggiamenti o  abitudini da evitare.

1-    Pensare di essere troppo vecchi e questo purtroppo per molti inizia a manifestarsi dai 40 anni. Se ti senti vecchio sarai vecchio. Le persone che pensano e si comportano come se fossero giovani invecchiano più lentamente. Ma vale anche il contrario. Chi vuole restare biologicamente giovane deve imparare a non dare peso al tempo che trascorre e continuare a sentirsi giovane. Numerosi studi dimostrano che alcune cause del nostro invecchiamento sono strettamente legate alle percezioni negative che nutriamo sula nostra età. Le persone biologicamente giovani vivono sempre come se avessero dieci anni meno. Il galateo è chiaro, mai chiedere l’età alle donne e io aggiungo neanche agli uomini. Non si tratta di nascondere l’età agli altri, ma al proprio organismo che ci crederà e agirà di conseguenza.

2-    Vivere relazioni infelici. Anche vivere accanto a chi non rende felici può causare alterazioni fisiologiche nel corpo. Coloro che fanno scelte di vita sane e felici come trovare un partner amorevole e solidale, avere relazioni più profonde con parenti  amici e colleghi di lavoro, hanno una vita più positiva che a sua volta contrasta lo stress e migliora la salute.

3-    Dormire poco. Il sonno è un bisogno primario una necessità senza cui le nostre “batterie”si esaurirebbero. Un sonno ristoratore rigenera il nostro sistema nervoso, ci rendi più attivi e felici. Per essere mentalmente in forma u adulto sano dovrebbe dormire circa sette ore per notte. Un esercizio molto efficace per mantenere giovane il cervello è stare al buio anche da svegli, per esempio ascoltando musica, scambiandosi confidenze, facendo l’amore. È bene imparare anche a muoversi per casa con le luci spente provare a schivare gli ostacoli e compiere piccole operazioni senza l’aiuto della vista. Quando manca la concentrazione evitare la luce fredda e intensa: le migliori idee nascono spesso con la luce soffusa.

4-    Smettere di vivere in solitudine. Numerosi studi hanno dimostrato che curare la solitudine è tanto salutare quanto smettere di fumare. Sforzati di uscire con gli amici anche se non ne hai voglia. La scienza parla chiaro: le persone sole sono più soggette a malattie cardiache, cancro al seno, morbo di Alzheimer, depressione rispetto a quelle che possono contare su una solida rete sociale.

5-    Frequentare persone negative, soprattutto chi ci fa sentire vecchi, chi si vanta di essere più giovane, chi ci fa pesare e ci ricorda l’età, chi non si ama, chi si lamenta in continuazione, chi critica, chi conduce uno stile di vita scorretto, che non apprezza le nostre scelte.

 

 

Dal punto di vista fisico l’alimentazione resta la miglior arma per restare giovani: quali sono le scelte che aiutano a mangiare nel modo giusto.

 

Il corpo umano può essere distrutto dal cibo che consumiamo.

Il danni del cosiddetto “cibo cattivo” (carne, zucchero, grassi animali, bevande dolci, dolciumi, farine bianche, patatine fritte ecc.)  vengono tenuti nascosti oggi come quelli del tabacco qualche anno fa. Il cibo cattivo che è causa di obesità, diabete, malattie cardiovascolari, tumori, e quindi di invecchiamento. Una dieta con poche  proteine animali ma ricca di pesce, vegetali , pasta o riso integrali e frutta (anche secca) può allungare la vita fino ed oltre i 110 anni ed evitare l’insorgere di svariate malattie

Addio a George Romero

«È triste apprendere che il mio collaboratore preferito e amico di vecchia data, George Romero, è morto», ha twittato Stephen King.

E anche noi lo vogliamo ricordare, non solo come inventore di un mondo anarchico dove ancora abitano film e serie TV, ma anche come potente e sottile regista del film La metà oscura (1993), con un doppio Timothy Hutton bellissimo e terribile. La metà oscura è uno di quei libri-confessione di King, nei quali svela i demoni di uno scrittore, che siano reali (come in Misery) o meno, e vale la pena di riprenderlo, insieme al film per gustare una versione horror del Dottor Jekyll. E di Mister Hyde.

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Gioco di specchi

È diventato sempre più evidente che la natura opera su un piano differente. Le sue leggi fondamentali non governano in nessun modo diretto il mondo così come ce lo raffiguriamo, ma controllano invece un substrato del quale non possiamo crearci un’immagine mentale senza introdurvi elementi estranei.”

Per un uomo schivo e taciturno, un uomo che aveva fornito lo spunto per una nuova unità di misura della loquacità – il Dirac: una parola pronunciata ogni ora –, questa articolata affermazione dimostra l’importanza che lo stesso Paul Adrien Maurice Dirac vi attribuiva.

Dirac, noto per i suoi fondamentali contributi matematici alla Meccanica Quantistica, era riuscito a intravedere al di là delle formule, la bellezza che regola il mondo.

“Nel creare il mondo Dio ha usato della bella matematica.”

Non solo, aveva visto chiaramente come le leggi più profonde, quelle intrinseche alla natura stessa, agiscono non tanto sul mondo macroscopico con cui siamo obbligati a confrontarci ogni giorno, quanto sul suo substrato. Un livello che permea tutto e che pure ci sfugge nella sua essenza. Un livello che siamo costretti a immaginare – e quindi a descrivere – solo introducendo quelli che lui definisce “elementi estranei”. E su cosa siano “effettivamente” questi elementi estranei si sviluppano tutte le possibili interpretazioni della Fisica Quantistica.

Fabio Fracas

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