La confessione di Roman Markin: AFFIDIAMOCI AL NYT!

AFFIDIAMOCI AL NYT. Noi non possiamo parlarvi di Anthony Marra. Non saremmo obbiettivi. Per questo, tra le centinaia di recensioni dedicate negli Stati Uniti a  La confessione di Roman Markin, abbiamo scelto quella per noi più bella, e l’abbiamo tradotta. E’ di Sarah Lyall, ed è uscita sul New York Times il 7 ottobre 2015 (e chissà come mai, quando si parla di Marra, ricorre sempre la parola “miracolo”. Ci sarà un motivo…).

Eccola:

Nel suo romanzo “Il libro del riso e dell’oblio”, Milan Kundera descrive come, alla fine degli anni Quaranta, un ufficiale comunista Ceco caduto in disgrazia viene aerografato e cancellato dalla storia. Un momento era in piedi, al fianco di un altro ufficiale, affacciato a un balcone di Praga, e un momento dopo non c’era più.

Triste destino, per quell’uomo, condannato a non esistere. Ma triste anche il destino dell’uomo destinato a cancellarlo dalla storia. Ed è proprio così che comincia il nuovo, straordinario libro di Anthony Marra, La confessione di Roman Markin, una serie di storie connesse tra di loro, che si dispongono con leggerezza nel tempo e nello spazio, dal 1930, ad oggi, a domani, da Leningrado a una città siberiana chiamata Kirovsk, poi alla Cecenia, e poi di nuovo indietro.

Ogni storia di questo libro è una pietra preziosa, e l’insieme è ancora più prezioso delle singole parti: un’esplorazione, in alcuni momenti toccante in modo quasi insopportabile, dell’importanza dell’amore, del peso del retaggio familiare, degli usi e degli abusi della storia, e della necessità di recuperare il passato per capire chi siamo veramente, e che cosa veramente è successo.

La prima storia vi spezzerà il cuore. È ambientata a Leningrado nel 1937, ed è raccontata da Roman Markin, un pittore cooptato dallo stato e obbligato a diventare un “censore comunista”. Roman declama la trita propaganda del regime, al punto di arrivare a dire che il fratello, Vaska, condannato per “radicalismo religioso”, era “un pazzo che avvelenava gli altri con l’illusione che ci aspetti la beatitudine eterna. Ma sono parole dettate dall’istinto di sopravvivenza, dal desiderio di continuare a vivere.

Il suo è un lavoro ridicolo e terribile. Sepolto da cataste di fotografie, una volta deve aerografare Trotsky, un’altra inserire qualche capo del partito, e ogni volta gli tocca ravvivare l’immagine di Stalin. E a un certo punto, dopo che proprio lui aveva sigillato il destino del fratello, evitando di avvisarlo dell’imminente arresto, gli viene ordinato da uno spietato ufficiale di rimuovere il fratello da una adorata immagine della loro infanzia. Roman esegue, ma qualcosa gli si spezza nel cuore.

“Dietro di lui c’era nostro padre e, con gesti lenti e uniformi, tracciai sopra Vaska un’approssimazione dei suoi pantaloni, così da far sembrare che lo stessi avviluppando nei suoi abiti, dove sarebbe stato al sicuro e al caldo, la pelle premuta contro la sua.”

Naturalmente, non passa molto tempo prima che venga arrestato anche Roman (il perché, lo sapremo solo molto, molto più tardi). Ma a quel punto Roman aveva già cominciato una sovversiva azione di “restituzione” della vita del fratello alla storia, inserendo surretiziamente il volto del fratello in tutte le immagini che poteva, e in tutte le forme: adulto, bambino, persino il vecchio che Vaska non sarebbe mai diventato.

 “…mi ero reso conto che, prima di essere un correttore, un funzionario della propaganda, un cittadino sovietico, prima ancora di essere un uomo, io ero un prolungamento di vita dopo la morte per le immagini che avevo distrutto.”

È difficile immaginare come le storie successive possano superare la prima per bellezza e pathos, così come è difficile immaginare come questo libro possa essere migliore del romanzo d’esordio di Anthony Marra, La fragile costellazione della vita. Eppure, è così, sia la prima cosa, che la seconda.

Leggete le store in ordine, e così vi renderete conto di come si costruiscono una sull’altra. È come se l’autore avesse preso dei fogli trasparenti, ognuno contenente un pezzo di un’immagine, e le avesse delicatamente sovrapposte, una dopo l’altra, fino a comporre un quadro.

Una storia introduce il personaggio di una celebre ballerina, che Roman aveva – parzialmente – cancellato da una fotografia, e che era stata esiliata in un campo di prigionia siberiano, che più tardi sarebbe diventato la città di Kirovsk, il villaggio minerario nel quale si svolgerà buona parte del libro, decenni più tardi.

E incontreremo anche la nipote, della ballerina, che sposa un ricchissimo oligarca, ma che rimpiange, e piange, il suo primo amore, Kolja. Poi scopriremo la storia del direttore del museo di Grozny, nella Cecenia del 2003, quella di un ragazzo che si barcamena nella San Pietroburgo di oggi, quella di un soldato ceceno dal futuro incerto, e molte altre.

E Marra non perde mai nulla. Ogni dettaglio, ogni particolare (soprattutto un quadro del XIX secolo raffigurante un paesaggio bucolico ceceno), tutto torna. Dettagli apparentemente insignificanti finiscono per diventare parti strutturali della storia.

E quando incontrerete il nipote di Roman Markin, ormai morto da molti anni, e vedrete come egli ha avuto la possibilità di riscrivere la storia della sua famiglia come verità, e non più come finzione, allora vi renderete conto dell’incredibile talento di Marra nel tenere “tutto insieme”, e di come egli sia riuscito, miracolosamente, a farci entrare nel cuore queste storie e queste vite.

A tratti riesce anche a farci ridere. Come quando, essendo stato ordinato di pubblicizzare la Grozny devastata dalla guerra come “la Dubai del Caucaso”, il direttore dell’ufficio turistico realizza una strepitosa brochure pubblicitaria: “Nel vedere uno spazio vuoto in cui un tempo sorgeva un caseggiato, annotai «panorami che si estendono a perdita d’occhio». Osservai esultante un branco di cani inselvatichiti rincorrere un uomo e scrissi «incontri inaspettati con la natura selvaggia!» E di un’amica che vuole trasferirsi in Svezia dice: “Temo per il suo futuro in un Paese i cui cittadini sono costretti a montarsi i mobili da soli.

Molto più tardi, il fratello minore di Kolja, Alexsej, chiede un passaggio appena sbarcato all’aeroporto di Grozny, e ne ricava una lezione dall’autista: “«Qui siamo in Cecenia», disse con un tono che esprimeva sconcerto, pietà e forse anche un po’ di meraviglia. «Non servono le cinture.»”. Alexsej, che afferma di voler diventare un “aforista di professione”, è una miniera di frasi memorabili, e Marra lo utilizza splendidamente per evitare di sottolineare troppo il ruolo dell’autore, per nascondersi un po’ dietro il suo personaggio.

«Il ricordo è l’unico vero bene immobile»” risponde Alexsej a un uomo che cerca in tutti i modi di comprare una cosa che lui non vuole vendere. “«L’ha scritto Nabokov.»” “«Buon per lui. Allora?»”, risponde l’uomo.”

Con eroismo pacato e silenzioso, anche i personaggi più sgradevoli rivendicano il diritto di riscattarsi dalle menzogne che sono state loro raccontate, dai compromessi che hanno dovuto accettare, dai tradimenti che sono stati costretti a sopportare, o a commettere.

“«Lei crede di raccontare la sua storia, ma in realtà è soltanto una pagina bianca.»” dice una guardia a Roman, in prigione.

Marra dimostra che la guardia si sbagliava.

Marra inizia questo miracolo di libro facendoci vedere come un sistema tirannico può cancellare il passato, la verità, le persone stesse. E finisce dimostrando, attraverso i suoi personaggi coraggiosi, imperfetti e profondi, come i singoli individui possano poi recuperare le cose che sono state loro tolte.

Se avete perso fiducia nella potenza emotiva della narrativa, Anthony Marra vi farà cambiare idea.

 

 

 

La Torre Nera – il film

IDRIS ELBA PROTAGONISTA DEL FILM TRATTO DALLA TORRE NERA DI STEPHEN KING

Insieme a Matthew McConaughey, Idris Elba è entrato nel cast della Torre Nera di King, il film prodotto dalla Sony, che ha affidato la regia a Nikolaj Arcel (A Royal Affair) e annunciato l’uscita per il gennaio 2017: Elba sarà Roland Deschain e McConaughey la sua nemesi, l’uomo in nero.

Nell’intervista a EW.com, tutta da leggere, Stephen King annuncia che il film inizia a metà della saga, si svolge ai giorni nostri e ha lo stesso incipit del libro.

I colori della primavera

I colori di una lunga, lunghissima primavera!

Dal I marzo al 31 agosto 2016 nelle librerie che aderiscono all’iniziativa ed espogono il relativo materiale promozionale, chi acquisterà uno dei libri menzionati nell’elenco, riceverà in omaggio, contestualmente all’acquisto, una pochette in plastica trasparente o una borsa in plastica.

Le pochette e le borse sono realizzate in 12 varianti di colore, ognuna delle quali è abbinata a un singolo libro in promozione. 

C’è solo da sbizzarrirsi!!

In più, dal 18 marzo al 17 aprile 2016 sui titoli abbinati alle pochette e alle borse un imperdibile -25%!!!

SVEVA CASATI MODIGNANI – VICOLO DELLA DUCHESCA

REE DRUMMOND – QUANDO L’AMORE È VENUTO A CERCARMI

MARY HIGGINS CLARK – SAPEVO TUTTO DI LEI

GIULLAUME MUSSO – ASPETTANDO DOMANI

DANIELLE STEEL – HAPPY BIRTHDAY

BARBARA TAYLOR BRADFORD – I NODI DEL DESTINO

ANGÉLIQUE BARBERAT – L’ISTANTE ESATTO CHE LEGA DUE DESTINI

SVEVA CASATI MODIGNANI – COME STELLE CADENTI

GWEN COOPER – L’AMORE IN UN GIORNO DI PIOGGIA

AVA DELLAIRA – NOI SIAMO GRANDI COME LA VITA

DANIELLE STEEL – UNA NOTTE DA RICORDARE

BARBARA TAYLOR BRADFORD – I SEGRETI DI CAVENDON HALL

HANNAH BECKERMAN – LASCIA CHE SIA FELICE

KATARINA BIVALD – LA LETTRICE CHE PARTÌ INSEGUENDO UN LIETO FINE

SIMONE LAUDIERO – SI LASCIANO TUTTI

AA.VV. – I L<3VE ONE DIRECTION

GIAN MARCO BRAGADIN – IL LINGUAGGIO SEGRETO DI SEGNI E COINCIDENZE

GRAEME SIMS – FA’ LA COSA GIUSTA

Ecco il regolamento 

La piccola biblioteca con le ali – #blogTour

“Bobby guardò il biglietto e vi lesse la parola BIBLIOBUS seguita da un indirizzo. Un posto in cui non era mai stato.”

Così inizia l’avventura di Bobby (12 anni, qualche problema con i bulli di scuola, papà che beve, mamma chissà dove) con Rosa (bambina diversa, ma in cosa?) e Val, sua madre. 

Val si occupa di una biblioteca itinerante (“il veicolo più grande che Bobby avesse mai visto. Contò sedici ruote…”) e Bobby lì, con lei e Rose, scopre il fascino dei libri: quei pochi che si trivavano in casa sua (quando ancora c’era la mamma) il padre li ha ammucchiati in soffitta per evitare disordine, fatta eccezione per un manuale sulla riparazione delle auto e una bibbia rubata in un hotel.

Una volta sul Bibliobus, Val permette al bambino di prendere in prestito quattro libri, anche se non ha la tessera della biblioteca. E Bobby inizia a leggere, a desiderare di far parte di un libro e di vivere un’avventura. Che non tarderà ad arrivare e trasformerà la sua fine estate in una fuga verso un mondo migliore.

La piccola biblioteca con le ali è un romanzo che parla di libri, di formazione, di momenti importanti (legati anche a pagine inchiostrate) che segnano il passaggio da un’età all’altra, e la conquista di una nuova consapevolezza rispetto al mondo circostante. Sono tanti i libri citati dai protagonisti, eccone alcuni che magari coincidono con quelli che hanno formato la vostra personalità di lettori:

Moby Dick di Herman Melville, Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, Stig della caverna di Clive King, I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, Uomini e topi di John Steinbeck, L’isola del tesoro di  Robert Louis Stevenson, Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett, Il libro della giungla di Rudyard Kipling, Chitty chitty bang bang di Ian Fleming, Tom Sawyer di Mark Twain.

Abbiamo chiesto ad alcune blogger di leggere questo romanzo e di indicarci quali sono stati i romanzi che hanno cambiato la loro vita: di seguito le loro recensioni e le loro personalissime liste.

Devilishly Stylish – http://devilishlystylish2011.blogspot.it/2016/03/la-piccola-biblioteca-con-le-ali-di.html?m=1

Atelier dei libri – http://www.atelierdeilibri.com/2016/03/recensione-la-piccola-biblioteca-con-le.html

Emozioni di una musa – http://emozionidiunamusa.blogspot.com/2016/03/la-piccola-biblioteca-con-le-ali.html

La biblioteca del libraio – http://labibliotecadellibraio.blogspot.it/2016/03/recensione-la-piccola-libreria-con-le.html

Reading at Tiffanys http://readingattiffanys.blogspot.it/2016/03/recensione-la-piccola-biblioteca-con-le.html?m=1

In ebook i romanzi di Maria Rosa Cutrufelli

“Sono nata in un’ex-colonia araba… Così, almeno, sostiene una mia amica tunisina, quando è in vena di precisazioni storiche. Insomma sono nata in Sicilia e, per l’esattezza, a Messina. A nove anni mi hanno portato a Bologna, dove ho imparato molte cose belle e molte cose brutte: per esempio, il significato della parola ‘emigrazione’.”

Rubiamo questa presentazione che Maria Rosa Cutrufelli ha fatto di se stessa per proporvi la lettura in ebook dei suoi romanzi, tutti a 6,99 euro.

Un’occasione da non perdere, sia per scoprire il nuovo romanzo “Il giudice delle donne” che per approfondire la backlist di un’autrice che non si ripete mai, trovando nella storia e nel passato sempre nuovi spunti di riflessione per una più attenta e profonda lettura del presente.

 

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Tre motivi per imparare il potere emotivo dei gesti

Un fenomeno mondiale arriva in Italia e noi proponiamo tre ottime ragioni per conoscere Amy Cuddy e leggere il suo libro IL POTERE EMOTIVO DEI GESTI:

1)      Perché Amy Cuddy ha affrontato il tema dei potere emotivo dei gesti durante una TED Global conference nel 2012. I TED sono cicli di conferenze che si tengono ogni anno, dedicati alla scienza, alla creatività e alle idee. Per alcuni giorni i pensatori più innovativi si incontrano e raccontano la propria esperienza davanti a migliaia di persone, poi l’intervento viene diffuso in streaming in tutto il mondo. La conferenza di Amy Cuddy ha infiammato la platea e appena è stata messa online ha raggiunto un picco immediato di visualizzazioni. I  numeri continuano a crescere di mese in mese, a distanza di quattro anni. Oggi è arrivata a 31,5 milioni di visualizzazioni. Il suo intervento al TED è il secondo più visto di tutti i tempi. Qualcosa vorrà dire!

https://www.ted.com/talks/amy_cuddy_your_body_language_shapes_who_you_are?language=it

2)      Perché Amy Cuddy era destinata a non farcela, o almeno così dicevano i medici. Dopo un grave incidente d’auto, le erano state diagnosticate difficoltà di apprendimento. Non avrebbe neppure potuto finire il college. Più volte l’ha abbandonato ed è ritornata. Anche quando ha ingranato (oggi insegna a harvard!), ha continuato a sentirsi inadeguata: soffriva della “sindrome dell’impostore”, cioè era convinta di non meritare i riconoscimenti che riceveva e temeva che prima o poi qualcuno avrebbe smascherato la sua incapacità. È un problema comune a molti di noi: temiamo sempre di valere meno di quello che dicono i nostri risultati, i colleghi, gli amici. E questa insicurezza di fondo, che non ammettiamo neppure a noi stessi, si percepisce in ogni nostro gesto. Non ce ne accorgiamo, ma più tentiamo di nasconderla e più sembriamo incerti e inadeguati.

3)      Perché Amy Cuddy ha studiato e testato una soluzione pratica, efficace e immediata. La fiducia in se stessi non si può simulare: non basta vestirsi bene, chiacchierare e gesticolare senza sosta. Bisogna agire in modo più sottile. Prima di convincere gli altri, dobbiamo convincere noi stessi. O meglio, dobbiamo convincere il nostro cervello che ci sentiamo davvero sicuri. Come si fa? È qui che interviene il potere emotivo dei gesti: alcuni movimenti sono “codificati” nel nostro istinto di primati e comunicano al nostro cervello che ci sentiamo forti e potenti. Per esempio, alzare le braccia al cielo, come fanno gli sportivi quando vincono. Se assumiamo per qualche istante il giusto atteggiamento (e Amy Cuddy spiega esattamente come fare), comunicheremo automaticamente al cervello che siamo vincenti, e il cervello si comporterà di conseguenza: rilascerà testosterone (l’ormone dell’assertività) e frenerà il cortisolo (l’ormone dello stress). E a quel punto davvero ci sentiremo fiduciosi e potenti perché avvertiremo gli stimoli biochimici delle persone sicure di sé. È come se il nostro cervello, “ingannato” dai gesti giusti, ci stesse fornendo una droga naturale per potenziare le nostre performance.

Vi abbiamo convinto?

Cosa leggeremo nel 2016? Ecco i libri che verranno

Quali saranno i libri Frassinelli che ci faranno compagnia nel nuovo anno? Ecco una rapida carrellata della novità in arrivo!

Mauro Garofalo, “Alla fine di ogni cosa. Romanzo di uno zingaro” (12 gennaio): ispirato dalla storia vera del pugile Johann “Rukeli” Trollman, che divenne un campione e ammirato e amato nella Germania  degli anni Trenta. Ma per i nazisti Rukeli era soprattutto un sinti, uno zingaro, e per questo Trollman verrà prima emarginato dal mondo dello sport e poi ucciso in un campo di concentramento. Un romanzo che racconta un pezzo esaltante e crudele di storia del Novecento.

Lavie Tidhar, “Wolf” (19 gennaio): Londra, 1939. Nella capitale inglese si sono rifugiati moltissimi gerarchi dell’ormai scomparso partito nazista. Tra questi, un investigatore privato oscuro e inquietante, herr Wolf.  Niente è come sembra, in questo romanzo, che è a un tempo una grande prova di narrativa ucronica, un noir, un libro perversamente erotico, e un avvincente spaccato della psicologia «nera» e malata del Novecento.

Elisabetta Pastore, “Non respirare” (16 febbraio): Veronica ha trent’anni, è del Sud e vive a Roma, con Marco, eroinomane. Di giorno è avvocato in un importante studio della città, per pochi soldi al mese. Di notte diventa la centralinista di una hot line, si fa chiamare Jasmine e si confronta con la triste solitudine di una moltitudine di voci. Segnalato dal Premio Calvino, un romanzo sulla precarietà, sugli amori malati, sul sesso sprecato, sui compromessi, sulla solitudine.

Maria Rosa Cutrufelli, “Il giudice delle donne” (1 marzo): Nelle Marche, nel 1906, dieci maestre decidono di chiedere l’iscrizione alle liste elettorali. Il fatto suscita scandalo e
stupore in tutta Italia. Tanto più che un giudice di Ancona dà ragione alle maestre. Un episodio storico, qui ripreso e romanzato dalla pena di Maria Rosa Cutrufelli, ingiustamente dimenticato, perché la battaglia iniziata dalle dieci maestre segna l’inizio della nostra modernità.

Anthony Marra, “La confessione di Roman Markin” (22 marzo): Un nuovo meraviglioso romanzo dall’autore de “La fragile costellazione della vita”, composto da storie diverse ma connesse tra loro che ci parlano di famiglia, di guerra e del potere che ha l’arte di riscattare il dolore e la solitudine. A cominciare dalla storia di Roman Markin, un particolare «censore» della Russia staliniana, passando per il coro femminile che racconta la storia di un gruppo di donne deportate in Siberia, fino alla storia dell’ufficio turistico di Grozny, tanto struggente quanto carica di speranza e di sogno.

Roberta Gentile, “Gli effetti indesiderati” (5 aprile): Romanzo d’esordio di Roberta Gentile, è la storia di un giovane, brillante ingegnere a cui, intorno ai trent’anni, viene diagnosticato il Parkinson. La sua vita è stravolta da un uragano impazzito che agisce sui movimenti e sui pensieri. I farmaci trasformano la sua esistenza in un susseguirsi di eventi, reali e immaginari, in cui il tempo e la logica lasciano il posto al caos e all’irrazionale. Il racconto crudo e allo stesso tempo poetico di una persona che assiste giorno dopo giorno alla trasformazione e alla degenerazione del suo corpo e della sua mente.

Denis Thériault, “Storia di un postino solitario” (20 aprile): Il postino solitario è Bilodo, 27 anni, un postino indiscreto, per quanto innocuo: di notte, apre le lettere che deve distribuire e si immedesima nelle esistenze dei corrispondenti. Immagina, fantastica, sogna. Tra tutte, le lettere che più è ansioso di «ricevere» sono quelle di Ségolène, una donna misteriosa che vive in Guadalupa,  a Gaston Grandpré che di Segolene, in qualche modo, è innamorato. Quando, a causa di un incidente, Gaston morirà proprio sotto gli occhi di Bilodo, il giovane postino non riuscirà a rassegnarsi alla perdita di quei componimenti che tanto lo facevano sognare, e si sostituirà a Grandpré nella corrispondenza con Ségolène. E non soltanto in quella.

“Cercami nel vento” e i ragazzi B.LIVE

In qualunque modo si legga, B.LIVE ha un significato importante: ESSERE, CREDERE, VIVERE. Perché i ragazzi di B.LIVE sono ragazzi speciali e per loro, anzi insieme a loro, è possibile costruire dei progetti speciali. Come quello nato intorno al romanzo di Silvia Montemurro, Cercami nel vento.

B.LIVE è un progetto sviluppato da Fondazione Near onlus e Fondazione Magica Cleme onlus per ragazzi affetti da gravi patologie croniche. Nasce nel 2012 con Il Tempo Magico, un contenitore di attività e laboratori un po’ speciali dedicati a giovani pazienti nell’ambito del Progetto Giovani della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e grazie al supporto dell’Associazione Bianca Garavaglia. Dal 2015 B.LIVE lavora per dare la possibilità a un numero sempre maggiore di ragazzi malati di partecipare a queste iniziative. Iniziative che non solo creano momenti di svago dalla malattia e dal percorso di cura, ma che attraverso visite in aziende, incontri con imprenditori, percorsi creativi li spronano a mettersi in prima linea nella creazione di qualcosa di speciale. Che dia loro il coraggio di continuare a vivere sperando e costruendo un futuro migliore. E li aiuti a portare nel mondo il loro messaggio di forza, coesione e coraggio. Con orgoglio, professionalità e amore producono collezioni di gioielli, borse, canzoni e non solo.

Silvia Montemurro, autrice di Cercami nel vento, come volontaria, tiene per B.LIVE corsi di scrittura creativa e da questo è nata un’idea: perché non coinvolgere i ragazzi nella realizzazione di un booktrailer ispirato al suo romanzo? A febbraio abbiamo incontrato i B.livers e, con l’aiuto di Giuseppe Reale (grafico e video maker), abbiamo raccolto le loro idee e le loro emozioni, gli abbiamo spiegato cosa sia un booktrailer e come si racconti una storia nel breve arco di un minuto. Il resto è venuto da sé.

I B.Livers si sono armati di un cellulare e della loro vita per raccontare la solitudine di Teo, il carattere di Camilla, la difficoltà di stare insieme e il dono splendido che è l’amore. Sì, tutto questo in un minuto.

Il loro video è stato proiettato ieri, 23 febbraio 2016, in anteprima al Teatro Parenti, durante la presentazione del libro di Silvia Montemurro: è stato emozionante.

Grazie ragazzi per averci ricordato con il vostro sorriso e il vostro splendido esempio che nella vita non bisogna mollare mai e soprattutto che da soli non si arriva da nessuna parte.

Amami per un’estate – 99 Days: sarà una serie tv

99 DAYS il romanzo di Katie Cotugno che abbiamo pubblicato in Italia con il titolo AMAMI PER UN’ESTATE  diventerà una serie tv per MTV, creata da Warner Horizon, Alloy Entertainment e Lila Feinberg.

Il romanzo racconta l’estate prima del college (99 giorni) di Molly Barlow una ragazza che ha spezzato il cuore a due fratelli, rovinando il loro rapporto e la sua rete di amicizie. Nei primi giorni non vuole neanche uscire di casa. Ma poi tutto cambierà…

Rimaniemo in attesa!!!

Nives e Dorothy

Per anni, Nives Frigo e il suo programma di cucina francese e buone maniere hanno riscosso grande successo sulla rete nazionale TVB. Ecco chi è Nives

Nives ha 32 anni, segno zodiacale vergine, e da quasi cinque anni è la conduttrice di “Eleganza in cucina”, la trasmissione pomeridiana di pasticceria francese e bon ton di TVB. Ama la pasticceria francese perché è complessa e richiede rigore ed esattezza. È una persona molto professionale, molto corretta e molto esigente, sia con se stessa che con gli altri. Ama l’ordine e le regole, detesta la sciatteria. Tanta è la passione che riversa nella cucina, quanta quella che manca nella sua vita privata: è fidanzata con un ricercatore distratto e formale, e la loro realazione è ad un punto morto.

Ed ecco chi è Dorothy

Dorothy, segno zodiacale toro, ha 26 anni ed è una bionda pornostar americana temporaneamente in prestito alla cucina: il produttore l’ha imposta a Nives come co-conduttrice della sua trasmissione per recuperare ascolti. Dorothy non sa cucinare e non è interessata granché all’argomento: per lei una cibo vale l’altro. Ha però voglia di fare cose nuove e la trasmissione la incuriosisce. È molto attraente e le piace sedurre, anche se non sempre lo fa apposta. È distratta, spesso con la testa per aria e anche se sembra una persona alla mano e senza complicazioni, nessuno capisce realmente quello che pensa. È sposata con Ian, un musicista rock, ma hanno una relazione aperta. 

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