Lascia che si arrabbi – intervista

Francesca Broccoli, psicologa e psicoterapeuta, si occupa da anni di aiutare i bambini e i loro genitori a capire, gestire e superare le manifestazioni di rabbia dei più piccoli. Nel suo libro Lascia che si arrabbi, spiega perché la “Signora Rabbia” non fa paura come sempre. In fondo, è una signora per bene. Dobbiamo solo imparare a conoscerla.

1) Perché hai scelto di occuparti della rabbia nei bambini?

Dopo una serie di consulenze e percorsi terapeutici con famiglie di bambini con forti crisi di rabbia, ho cominciato ad appassionarmi al tema della rabbia infantile e mi sono resa conto di quanto fosse profonda la sofferenza che portavano questi bambini e quanto fosse difficile per i loro genitori capire cosa fare.

Così ho pensato di proporre incontri di gruppo, aperti a genitori, insegnanti, educatori, per parlare insieme della rabbia dei bambini, conoscerla meglio e condividere idee, strategie e riflessioni. Sono state esperienze molto ricche umanamente e professionalmente.

La rabbia è un’emozione davvero preziosa. Il problema è che spesso non sappiamo come trattarla.

2) Ti sembra che la rabbia sia un fenomeno in crescita tra i più piccoli?

Non conosco dati specifici che indichino un aumento della rabbia tra i bambini, anche se la richiesta di aiuto da parte delle famiglie pare essere in crescita. Confrontandomi con insegnanti, educatrici e alcuni pediatri sembra esserci accordo sul fatto che, negli ultimi anni, soprattutto a scuola, si osserva un crescendo di episodi legati a scoppi d’ira e manifestazioni di rabbia difficilmente gestibili. Si può ipotizzare che una serie di fattori abbiano permesso agli adulti di cogliere con maggior prontezza i segnali e le manifestazioni di rabbia dei bambini. Accanto a questo può anche essere che i bambini, percependo che è disponibile un maggior spazio di accoglienza e ascolto per le loro emozioni, si sentano “legittimati” a esprimere di più i propri vissuti emotivi.

 3) I genitori si sentono spesso impotenti o in colpa per queste reazioni. Che consiglio daresti?

Quando i bambini si arrabbiano tanto e spesso è normale che i genitori si sentano in difficoltà, la rabbia mobilita reazioni importanti, anzi, potremmo dire che è esattamente lo “scopo” della rabbia colpire l’interlocutore. Non restiamo immobili a commiserarci però, non servirebbe né a noi genitori né ai nostri bambini. Prendiamo gli episodi di rabbia, per quanto snervanti, come tentativi dei bambini di comunicare qualcosa e se comprendere ciò che sta succedendo ai bambini è troppo difficile o ci mette in seria difficoltà perché non farsi aiutare? Avendo più chiara la situazione, sarà sicuramente più semplice muoversi nella direzione giusta.

I cani della neve

«La storia di una straordinaria amicizia e dell’eccezionale legame tra i cani e l’autore.» – Le monde

Bestseller in Francia con 80.000 copie in 14 settimane, il nuovo libro di Nicolas Vanier, l’autore di Belle & Sébastien, è la storia di un viaggio straordinario e dell’amicizia tra l’autore e i suoi cani.

L’avventuriero Nicolas Vanier parte dalla Siberia su una slitta trainata dai suoi dieci cani diretto al lago Bajkal: in tutto percorrerà seimila chilometri e attraverserà tre Paesi. Lungo il percorso – con temperature che arrivano fino a -50°C – Nicolas vivrà momenti di difficoltà e avventura, ma verrà anche in contatto con l’ospitalità e il calore degli abitanti locali, l’estrema bellezza del paesaggio e rinsalderà il rapporto con i suoi cani, i veri eroi di questa Odissea. Un libro che appassiona dalla prima all’ultima riga, la storia di una profonda amicizia tra l’uomo e i cani, ambientata in una terra selvaggia ed estrema.

Stephen King e i Dollar Babies

Verso la fine degli anni Settanta, quando il suo successo era ormai conclamato, Stephen King decise di rispondere alle molte richieste di girare un film basato sui suoi racconti, che gli arrivavano da giovani aspiranti registi (studenti, filmaker in erba, eccetera).

Nacque così l’idea del Dollar Baby: se il racconto è libero (cioè non è già opzionato per un progetto cinematografico), diventa disponibile al costo di un dollaro, previa approvazione dell’autore e purché il film circoli esclusivamente fuori  dal circuito commerciale. Uno dei primi registi a fruire del Dollar Baby fu un giovanissimo Frank Darabont, lo stesso che poi girò due capolavori come Le ali della libertà e Miglio verde. Per dire.

E se avete voglia di farci un giro, esiste la pagina FB del Festival. Il Dollar Baby Film Festival, naturalmente.
https://www.facebook.com/DollarBabyFilmFestival/

Leggete la news: Massimo Volta “Un dollaro a Stephen King e ho girato il suo film a Biella”

Before di Anna Todd

«Una nuova dose di Hardin e Tessa con un sacco di nuovi contenuti e alcune sorprese.»

(Anna Todd)

DAL 29 MARZO 2016 IN LIBRERIA.

Chi ha passato notti insonni per colpa di Tessa e Hardin, chi non vede l’ora di avere tra le mani tutta la serie, ma soprattutto chi, senza averlo ancora letto, già non si rassegna alla sua fine può tranquillizzarsi e tirare un sospiro di sollievo.

Perché non potete nemmeno immaginare cosa vi aspetta…

Non lasciatevi infatti trarre in inganno dalle apparenze: Before non è un prequel. È molto di più.

È il prima e anche il dopo. È tutto il mondo di After che ancora non è stato raccontato. È l’inedito e atteso racconto di tutto quello che c’è stato prima dell’incontro tra Tessa e Hardin e quello che è venuto dopo. Direttamente dalle voci dei protagonisti. Per vivere la storia di un amore infinito con nuovi occhi e scoprirne tutti i retroscena.

Un piccolo libro per un grande amore

Il libro più bello

per esprimere il tuo amore

è quello scritto da te.

Quanti romanzi, poesie e canzoni ti hanno prestato le parole per esprimere i tuoi sentimenti a chi ami? Ma se vuoi raccontare le tue emozioni più autentiche, o ricordare le cose che solo voi due conoscete, non ci sono parole più intense ed eloquenti delle tue.

Questo libro propone pensieri da completare con le emozioni, gli oggetti, i luoghi, i momenti, i sogni della vostra storia, per creare un libro unico, che parla proprio di te e di voi.

Un’idea perfetta per San Valentino!

Mauro Garofalo legge ALLA FINE DI OGNI COSA #4

VIDEO 4-lo zingaro

location: Stazione Centrale

Johann vive a Hannover, tutti lo chiamano Rukeli, “albero”. La vita del ragazzo sinti è musica sotto le stelle e pugni sul ring. Si allena in una palestra operaia. Tutti i giorni, dopo l’allenamento torna al campo, in sella alla sua bicicletta guarda il lungofiume. Fino a che un uomo arriva dalla capitale della Germania e cambia per sempre il corso della sua vita.

https://youtu.be/4DmvIMK8oyk

22/11/’63 di Stephen King: arriva la serie TV

Dal 15 febbario andrà in onda su HULU in America e, finalmente, è stata annunciata anche la release europea della serie TV tratta da uno dei romanzi più intensi di Stephen King, 22/11/’63. Warner e Fox la lanceranno la prossima primavera (forse aprile) in 18 Paesi, ITALIA inclusa! 

La serie tv di nove ore è stata voluta da HULU e affidata a J.J. Abrams. Un’impresa a dir poco ardua: ridurre in poche ore i viaggi nel tempo di Jake Epping, la sua ossessione per Oswald, la storia d’amore e i tentativi di migliorare la Storia, non è facile.

Il progetto, scritto da Bridget Carpenter (High School Team, Parenthood), è stato prodotto dalla Bad Robot di Abrams e dalla Warner Bros Television.

Il ruolo di Jake Epping è stato affidato a James Franco. Ecco gli altri interpreti: Ecco personaggi e interpreti:
Chris Cooper sarà Al (proprietario del ristorante che nasconde il passaggio verso il passato), Sarah Gadon sarà Sadie (la bibliotecaria), Daniel Webber sarà Lee Harvey Oswald. 

Qualche news e foto in più qui

Un solitario convinto – CERCAMI NEL VENTO prequel

 Dopo un’introduzione sui personaggi del suo romanzo Cercami nel vento, Silvia Montemurro ci ha presentato Camilla. Ora è il momento di conoscere meglio Teo.

UN SOLITARIO CONVINTO

Il letto è sfatto. Teo si sveglia sudato e guarda l’orologio. Sono le otto e venti. E’ già in ritardo per andare al lavoro. Si guarda intorno e non riconosce quella camera. Ma dove diavolo è finito? Alle pareti ci sono poster di cantanti che lui non conosce. Hanno tutti un viso famigliare, ma lui non ascolta quel genere di musica e non saprebbe dire chi sono. La trapunta del letto è rosa. Il lenzuolo lo avvolge, quasi a soffocarlo. Cerca di districarsi dalle coperte, ma una mano lo trattiene. Si gira a guardare. Per poco non urla. Qualcosa gli torna alla mente. Ieri ha fatto serata, e come al solito un bel po’ di ragazze ci hanno provato con lui. Una, in particolare, ha deciso di stordirlo con l’alcool e poi portarlo in camera sua. Teo non ricorda molto, del resto. Sicuramente hanno fatto sesso. La ragazza mugola qualcosa. Teo le prende la mano e cerca di togliersela di dosso. Le unghie smaltate di rosso della ragazza affondano nel suo petto.

«Teo», sussurra lei. Di colpo sgrana gli occhi nocciola. E’ molto bella. Ma non basta per voler restare.

Come si chiama? Teo non se lo ricorda proprio. Deve smetterla di bere e deve smetterla di andare a letto con ragazze che conosce la sera prima.

Al mattino, poi, si sente uno schifo.

«Buongiorno, mio principe», sussurra la ragazza.

A Teo viene da ridere. Non direbbe a nessuno “mia principessa”. Troppo sdolcinato. Però deve dire qualcosa. Qualsiasi cosa. Forza, Teo, ce la puoi fare.

«Ehi… dormito bene?», azzarda.

Lei si scosta i capelli dal viso.

«Vuoi la colazione a letto?», gli domanda.

A Teo sembra di essere in un incubo.

«Che? No, no, sono già in ritardo, devo andare al lavoro!»

La ragazza si aggrappa al suo braccio.

«Non mi fai due coccole?»

«Devo proprio scappare», risponde Teo. Sta iniziando a innervosirsi.

«Almeno sussurra il mio nome, all’orecchio, come facevi stanotte. Così mi rimetto a dormire pensando a te»

Merda. Il nome. Teo scava nella memoria, ma nella sua testa c’è solo un buco nero che sta per esplodere.

«Te lo ricordi, il nome, vero?», chiede la ragazza. Lo guarda fisso negli occhi. Teo non regge lo sguardo.

«Maria?», azzarda. Si chiamano in tante, Maria. O Marianna. O Maria qualcosa. Forse ci azzecca.

La ragazza stringe il lembo del lenzuolo e fa una smorfia, offesa. Decisamente, non si chiama Maria qualcosa.

«Mi dispiace, ero un po’ sbronzo, ieri sera»

Lei si tira a sedere e si copre il seno nudo col lenzuolo.

«Vuoi il mio numero di telefono, allora?»

Teo sospira. Non vuole un’altra seccatura. Non ha intenzione di richiamarla. Lui non vuole mettersi con nessuna.

«Ma se non ricordo nemmeno come ti chiami… Questo non ti infastidisce?»

«Mi chiamo Chantall»

Altro che Maria. Non ci sarebbe mai arrivato.

«Bene, Chantall, si è fatto tardi e io devo andare al lavoro»

Si veste in fretta, senza guardarla. Quando si volta verso di lei, vede che ha le lacrime agli occhi.

«Senti, Chantall, io non ti ho promesso niente…», dice, con la voce più dolce che può.

«Ma abbiamo fatto l’amore…», mormora lei, delusa.

A Teo vengono i brividi. Gli sembra già di avere le catene ai polsi. Lui ci tiene alla sua solitudine. E’ un solitario. Un solitario convinto.

«L’amore? Io non ci credo nell’amore», sussurra. Ma lei sta già piangendo. Forse non l’ha neanche sentito.

Non ci credo nell’amore, si ripete Teo, nella testa. Non ci credo e nessuno riuscirà mai a farmi cambiare idea.

Un’inguaribile romantica – CERCAMI NEL VENTO prequel

Nel precende post, Silvia Montemurro ha introdotto i personaggi del suo romanzo Cercami nel vento, in questo ci ha parlato di Camilla, nel prossimo racconterà qualcosa in più di Teo.

UN’INGUARIBILE ROMANTICA

Non sente più le loro voci. Camilla ha smesso da un pezzo di correre, perché la salita è troppo ripida. Suo fratello non ce l’ha fatta a starle dietro. Eppure lei aveva anche il violino sulle spalle! I suoi genitori ci metteranno una vita, a raggiungerla. Ha tutto il tempo del mondo per godersi la natura da sola. Tira fuori il violino dalla custodia e si guarda intorno. E’ finita in un posto che non conosceva ancora. Sarà perché ha deviato dal solito sentiero, e ha preso una strada più stretta, in mezzo alle rocce. Forse qui può trovare anche qualche stella alpina. Ma non ha tempo di guardare per terra. Si avvicina a un blocco di sasso. Sembra un altare e sembra molto vecchio. Le viene un dubbio: è abbastanza brava per mettersi a suonare lì, in mezzo a tutto quel silenzio? Anche gli uccelli hanno smesso di cinguettare. Si pente per un attimo di essere scappata di corsa. E se i suoi non la ritrovassero più? Si arrampica sull’altare e guarda in basso. Non si vede nessuno, lungo il sentiero. Rimane in piedi sull’altare e appoggia il violino sulla spalla. Forse le sue note non saranno perfette, ha iniziato da poco a suonarlo, ma può comunque tentare. Appoggia l’archetto sulle corde.Suona una melodia che le ricorda il suono del vento, quando accarezza le foglie. Non è qualcosa che ha imparato a memoria. E’ la musica della montagna.

«Camilla!», la interrompe una voce.

Suo padre compare, paonazzo, ha l’aria arrabbiata. «scendi subito da lì!»

Le si avvicina e le toglie il violino dalle mani. Camilla pensa che le arriverà uno schiaffo, invece lui l’abbraccia.

«Ma cosa ti è saltato in mente? Ci hai fatto prendere un colpo!»

«Volevo rimanere da sola a suonare»

«Quel violino ti rovinerà la vita»

«Cosa, papà?»

«Niente»

Camilla si siede sull’altare.

«Hai visto, papà? Che cos’è questo?»

«E’ un altare di montagna. Serve per celebrare le funzioni anche in alta quota»

«Anche i matrimoni?»

Antonio sorride.

«Ma cosa ti salta in mente?»

«Dici che nessuno si è mai sposato, quassù?»

«Non penso proprio»

«Pensi che potrò farlo, io, un giorno?»

Antonio la prende tra le braccia e le pizzica una guancia.

«Tu sei troppo piccola per pensare a queste cose»

«E perché?»

«Perché manca ancora tanto tempo, prima che troverai l’uomo che ti sposerà. E dovrà essere un principe, come minimo»

«Perché?»

Antonio aggrotta la fronte.

«Perché se non è un principe, non lascerò che si avvicini alla mia principessina»

«Io non sono una principessa, papà. Io sono una violinista»

«Sei una principessa che suona il violino»

Antonio le fa il solletico. Camilla ride.

«Il mio principe accetterà di sposarmi qui?»

«Se ti ama davvero, sì»

«Come farò a capire se mi ama davvero, papà?»

Antonio sospira. Camilla attende, col cuore in gola.

«Dovrai capirlo col cuore. E nessuno potrà aiutarti. Ma è presto per parlare d’amore. E poi ci sarà la mamma, per queste cose»

Camilla non è convinta che sua mamma saprà parlare d’amore meglio del papà. Ma non dice niente.

«Papà, tu ci credi nell’amore?»

«Camilla, smettila di fare la sciocchina, e vieni giù. Dobbiamo andare, adesso. Metti a posto il violino»

Camilla salta giù dall’altare e lo guarda un’ultima volta.

«Io ci credo nell’amore», sussurra. Ma il papà non la sente.

London spy: la serie TV scritta da Tom Rob Smith

IL DEBUTTO AMERICANO DI LONDON SPY, LA SERIE TV SCRITTA DA TOM ROB SMITH PER BBC, È SUBITO CULT.

In vacanza per qualche mese dagli impegni letterari, Tom Rob Smith, l’autore dell’indimenticabile Bambino 44 – Child 44, ha scritto la serie TV che ha già convinto il pubblico britannico. La première americana di giovedì scorso è stata comunque accolta da ottime recensioni, che la definiscono tra l’altro «astonishing», «impeccable», «emotionally powerful» (notevole, impeccabile emotivamente potente). E che spiegano come il titolo suggerisca solo uno dei tanti aspetti della storia: non solo spionaggio internazionale, soprattutto indagine molto personale.

Tra un James Bond con l’anima e un True Detective con il cuore, London Spy conta su un cast davvero formidabile: Ben Whishaw, Edward Holcroft, Jim Broadbent e Charlotte Rampling i protagonisti.

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