Macrolibrarsi FEST

Ci sono feste e feste… a noi piace partecipare un po’ a tutte, ma soprattutto a quelle degli amici che compiono gli anni. Macrolibrarsi Store di Cesena compie il 1° compleanno e l’occasione è di quelle da non perdere.

Perché ci saranno libri, conferenze tenute da ospiti interessanti, musica e cibo bio e vegano a km0. Una giornata per “sperimentare attraverso i cinque sensi il benessere di Corpo, Mente e Spirito”.

MACROLIBRARSI FEST

Una Festa come Bio Comanda! 

Quando: Sabato 20 Settembre 2014  dalle 12:00 alle 23:00

Dove: Macrolibrarsi Store  Via Emilia Ponente 1705 – Cesena

    

Le ricette della Dieta del Supermetabolismo

“Quello che voglio è vedervi cucinare, preparare e gustare cibo vero, che è la base imprescindibile di un metabolismo sano e veloce.”

Ecco una delle frasi che rimangono più impresse leggendo la prefazione del nuovo libro della Pomroy: la salute, il benessere passano attraverso la cucina. Un libro di ricette è quello che serve per completare il proprio percorso verso una forma fisica invidiabile.

Parola d’ordine? “Cibo vero” quello che deve essere cucinato, ma facile da preparare.

“Se avete letto il mio libro precedente, La dieta del Supermetabolismo, sapete che il mio programma prevede di mangiare, e di mangiare molto: tre pasti e due spuntini al giorno, e qualche volta anche di più. E sapete anche che si tratta di una dieta per stimolare il metabolismo e favorire la perdita di peso attraverso  ciò che si mangia. Ma per ottenere tutto questo avete bisogno di cibo vero, e il cibo vero deve essere cucinato. Inoltre, se conducete una vita impegnata, come la maggior parte dei miei clienti, i piatti devono essere facili da preparare, devono avere un buon sapore e devono farvi bene.”

Lo scopo del libro?

Lo scopo di queste pagine è dunque insegnarvi a preparare del cibo fantastico, che vi faccia sentire fantastici e che vi dia un aspetto fantastico. Cibo che vi renderà orgogliosi, quando lo porterete in tavola per voi, per gli ospiti o per la vostra famiglia. Cucinare significa partecipare in modo attivo allo stare bene, è il tassello che permette di assumere il controllo della propria salute e di aggiustare un metabolismo che in qualche modo e in un dato momento lungo il cammino si è rotto.”

Un buon rapporto con il cibo è possibile

“Se l’alimentazione è stata la vostra nemica del passato, adesso è tutto finito. Qui comincia un futuro in cui il cibo è la vostra medicina: è l’unica cosa che abbiamo per costruire il nostro corpo, garantirci un cuore sano, ossa e muscoli robusti, e anche pelle, capelli e unghie in ottimo stato.”

Cosa non troveremo mai in questo libro?

“Ci sono tuttavia alcune cose che non troverete in questo libro. Per esempio, non sentirete parlare di ingredienti finti o confezionati. Non troverete dolcificanti artificiali né cibo che ne contenga, e nemmeno calcoli di calorie, carboidrati o grassi.

Se avete già letto La dieta del Supermetabolismo, sapete che “calorie assimilate e calorie bruciate” sono soltanto un mito, e che non dovete affatto tornare a calcolare calorie o carboidrati o grassi come forse avete fatto nelle diete precedenti.”

 

Il commissario Soneri ci scrive

Sì, è vero, ritorno molto arrabbiato. Del resto, calmo, mica lo sono mai stato. “Soneri, lei è un personaggio malinconico, nostalgico…” mi sentivo dire. Be’, la malinconia è colma di rimpianto ed è un sentimento tutto sommato tranquillo. Anche rassegnato di fronte all’ineluttabile trascolorare delle cose.

La rabbia, invece, non è né rassegnata né tranquilla. Ecco, io adesso sono così. Appartengo all’epoca dell’euforia del progresso e avrei voluto che si perpetuasse.

Mio padre mi ha consegnato un Paese migliore di come l’aveva ereditato e io consegnerò a mio figlio un Paese peggiore: ecco il mio cruccio!

Molti della mia età hanno tradito e contro questi combatto. Contro il loro mondo di interessi e corruzione come accade nella Parma vilipesa in cui indago ne La strategia della lucertola. E’ la stessa rabbia del mio autore, con cui convivo ormai da sedici anni. In questo, io e lui, siamo perfettamente d’accordo. Potremmo andare in tandem. Almeno qualcuno che è d’accordo con te, nella vita, ci vuole. Mica si può sempre essere contro tutti. Questo no, non lo può fare nemmeno un commissario.

Franco Soneri

In cerca di un lieto fine

“Una brava ragazza, questa Sara” commenta tra sé George, una sera, dopo averla accompagnata a casa, con la testa piena di pensieri positivi…

Ma Sara – la protagonista de La lettrice che partì inseguendo un lieto fine  non è esattamente una ragazza, è una donna che ha le idee poco chiare, che arriva dalla Svezia in un paesino dell’America (Broken Wheel) solo perché Amy, una vecchia signora, l’ha convinta a partire con delle lettere bellissime, che una volta arrivata a destinazione scopre di essere stata “abbandonata” (Amy è morta), che si sente fuori luogo e a disagio (addirittura non cucina perché non sa usare i fornelli a gas e non sa a chi chiedere…).

Insomma, un po’ imbranata (come Bridget Jones, che lei adora), un po’ secchiona, Sara si troverà a fare i conti con un paesino piccolo e con un tesoro immenso.

Sì, perché questa storia inizia con un libro e con una lettera, che dall’America arrivano in Svezia, e ruota intorno ai libri che, belli, tristi, allegri, tragici, appassionanti, non possono che portare a un lieto fine.

“Non è strano che i libri viaggino più lontano della persona che li possiede?”

Da leggere avvolti in una calda coperta mentre fuori il tempo è incerto.

Insieme a carta e penna: citazioni e spunti di lettura sono infiniti

Vi verrà voglia di pancake e sciroppo d’acero.

E poi ci sono delle belle sorprese!

Dal 10 al 21 Settembre nei punti vendita Acqua e Sapone e La Saponeria aderenti all’iniziativa, per ogni prodotto Spuma di Sciampagna acquistato riceverete in omaggio l’estratto del libro “La lettrice che partì inseguendo un lieto fine” e un campione di Bagnocrema Spuma di Sciampagna. Per maggiori informazioni sull’iniziativa visitate il sito http://www.spumadisciampagna.it/News 

 

La soluzione FastReset®

Ho sognato a lungo, da quando ho cominciato a esercitare la psicoterapia, di avere a disposizione un modo semplice, rapido, efficace e sicuro per trattare i traumi, i disagi emotivi e le convinzioni irrazionali, quelle che ci fanno dire: “tanto non ci riuscirò mai, non è per me!”.

Ho sperimentato, negli anni, diverse tecniche, molte delle quali assai utili. Però non sono una che si accontenta facilmente e speravo sempre di trovare qualcosa che mi convincesse fino in fondo.

Ecco perché ho continuato ad approfondire le mie ricerche, e alla fine sono riuscita a mettere a punto io stessa quello che cercavo: il FastReset®.

Si tratta di un vero e proprio “reset” emozionale, estremamente rapido, efficace e duraturo, ideale persino, in molte situazioni, per l’auto-aiuto. I due libri che ho scritto sono il risultato della mia esperienza con questo metodo e spiegano quando e come può essere utilizzato per sciogliere gli ingorghi emozionali, trasformare la rabbia, dissolvere l’ansia, le paure, le fobie, i residui dei traumi, le dipendenze. Il tutto senza un intervento esterno, senza doversi convincere di alcunché, in piena autonomia e libertà.

La soluzione FastReset® è una guida alla pronta e completa soluzione di piccoli (e grandi) disagi emotivi che costellano la vita e la giornata di chiunque di noi. Un vero manuale di sopravvivenza emozionale, alla portata di tutti e di facile applicazione. 

Maria Grazia Parisi

Dark Heaven #Blogtour e intervista alle autrici

DUE RIGHE SUL BLOGTOUR

“Dream with Dark Heaven”, sogna con Dark Heaven. Abbiamo scelto questo titolo perché ci sembrava più rappresentativo di questo terzo e ultimo volume della saga, volutamente più dark e movimentato, più vicino al terreno del sogno (o forse dell’incubo?).  Hanno aderito al blogtour dieci blog autorevoli che recensiscono i libri con serietà e passione: Sognandotralerighe, Coffee and Books, Libricheamore, ReadingatTiffany’s, Alicechimera, Romanticamente Fantasy, IlibridiLo, BookTime, Leggerefantastico, Mr. Ink-Diario di una dipendenza. Il progetto comincia con questo post e andrà avanti fino ai primi di ottobre, quasi un mese di tempo per raccontare gli ingredienti principali del romanzo e del nostro approccio alla scrittura. Abbiamo fornito dieci testi inediti (uno per ciascun blog) svelando i retroscena, raccontandoci. Speriamo che questo originale tour catturi i lettori, e li porti a camminare con noi sull’orlo dell’abisso.

Flavia e Lorenza

DOMANDE DI LORENZA A FLAVIA

D. Questa saga ci ha viste impegnate per cinque anni di entusiasmi e fatiche assieme. Qual è stato il momento più bello per te? E quello più brutto?

R. Sarebbe facile dire che i momenti più belli sono stati quando il nostro agente ci ha comunicato l’interesse di Sperling & Kupfer per Dark Heaven, o quando siamo andate a Milano a conoscere lo staff della Casa Editrice, o il momento della firma del contratto. Ma non sarebbe propriamente vero. Quelli sono stati tutti momenti emozionanti ma se devo pensare ai momenti più intimamente belli sono quelli in cui è scaturita un’idea al momento giusto o quando un personaggio cessava di essere tale ma si definiva sempre meglio, dandoci l’impressione di conoscerlo un po’ di più. Quando sentivo di aver scritto esattamente quello che volevo, riuscendo a comunicare le sensazioni che desideravo.

Il più brutto… mah, forse quando mi sono ammalata e l’unica cosa che volevo fare era andare a letto presto ma avendo delle scadenze non è stato possibile.

D. Questo terzo libro è più dark e meno giovanilistico dei precedenti. Entrambe abbiamo scelto questa via senza quasi accordarci in merito. Secondo te come mai?

R. Ma perché non vedevamo l’ora di poter far uscire la nostra anima letteraria profondamente gotica! Credo che a volte il genere “young adult” abbia ingabbiato alcune idee un po’ più audaci (sotto vari punti di vista, non ultimo quello lievemente splatter che da sempre ci delizia). D’altra parte il primo pseudonimo proposto alla nostra Casa Editrice (Stefania Re) altro non voleva essere che un omaggio al Re dell’orrore, quel Stephen King la cui anima nera abbiamo sempre adorato. Poter dunque parlare di luoghi lugubri pervasi da una costante un’atmosfera minacciosa e dove i nostri protagonisti potevano essere aggrediti da creature mostruose ed essere soggetti ad ogni tipo di tortura… come avrebbe potuto non trovarci profondamente d’accordo?

D. Perché ti sei affezionata così tanto a Lacombe da suggerire a più riprese di avvantaggiare lui rispetto a Damien?

R. Tu sai bene (anche a tuo discapito) quanto io non sia prevedibile e lineare, anche nella scrittura. Forse gli unici momenti di scontro sono nati proprio a causa del mio cambiare le carte in tavola rispetto i punti che avevamo deciso. Credo che sia una buona cosa in verità, molto stimolante… peccato lo facessi durante la scrittura e non in fase organizzativa. Quindi al mattino tu ti ritrovavi a leggere dei pezzi di una storia completamente stravolta rispetto gli accordi della notte prima. Però siamo state brave, dai, ci siamo venute incontro arrivando sempre a degli ottimi compromessi. Così è anche nato Francesco, il primo personaggio per cui ho avuto una cotta dopo che è uscito dai tasti del pc, alternativo, ironico ed eccessivo, il contrario di ciò che avevamo deciso che doveva essere. In qualche modo anche Lacombe si è sviluppato contro il mio volere (ricordi? all’inizio doveva uscire di scena al quinto capitolo…) e si è imposto all’attenzione di entrambe. Mi piacciono i personaggi che ci sfuggono di mano perché mi sembra che abbiano da dire qualcosa in più rispetto a quello che decidiamo noi per loro. E Lacombe in particolar modo ha il mio benvolere perché trovo che sia il personaggio che più è cambiato durante questa trilogia, che è maturato e che ha capito più cose di tutta la vicenda. E’ vero, c’è stato un momento in cui l’avrei voluto protagonista assoluto della storia a scapito di Damien, stravolgendo il finale. Ma in effetti questa volta sarebbe stato davvero troppo!

DOMANDE DI FLAVIA A LORENZA

  1. D. Abbiamo spesso detto che noi siamo le prime e più severe critiche di noi stesse, l’una nei confronti dell’altra. In questo terzo libro, in qualche momento mi sono sentita addirittura un po’ feroce. Eppure non ti sei mai ribellata alle mie critiche ma hai sempre acconsentito a modifiche o a compromessi. La domanda è: in verità nel profondo hai dovuto controllare una rabbia cieca ed assassina per terminare la saga senza fare vittime? Invece per quanto riguarda le mie parti sei stata decisamente buona, a tuo parere andavano bene così com’erano tanto che a volte temevo non le avessi neanche lette. La seconda parte di questa domanda è: devo forse pensare di essere diventata una scrittrice formidabile?

R. Le tue critiche sono quasi sempre motivate e costruttive (a parte quando ti fai prendere dall’aura negativa…). Le uniche volte in cui mi fanno arrabbiare sono quelle per cui non va bene niente: ovvero quando la parte che ho scritto è da rifare interamente perché secondo te non è nel mood giusto oppure il punto di vista non è centrato. Allora mi imbestialisco, ma più per il tempo “perso” e per tutto ciò che avevo investito in quella parte. Perché, come tu sai, dietro a ogni testo scritto e alla modalità di affrontarlo, c’è una scelta precisa – oltre che una fatica e una passione, naturalmente. Nulla viene affrontato con semplicità, anche se l’entusiasmo a volte porta a voli pindarici…

Per quanto riguarda il tuo contributo a Dark Heaven… In questo terzo capitolo ti ho dovuto “tirare” meno del solito. Un po’ probabilmente perché i tempi erano più contingentati, un po’ perché ti sei responsabilizzata strada facendo (mi viene da ridere al pensiero della tua faccia in questo momento), ad ogni modo non ti ho dovuto stressare troppo affinché scrivessi. E di questo tuo nuovo slancio responsabile ha “goduto” anche la scrittura, che ho trovato più matura e più centrata.

D. Siamo arrivate alla fine della trilogia e siamo costrette ad abbandonare i personaggi che abbiamo coccolato (e che a volte abbiamo strapazzato) per più di tre anni. Sei soddisfatta di come li abbiamo raccontati? O secondo te qualcuno aveva ancora qualcosa da dire?

R. Mah, un po’ dispiaciuta di lasciarne qualcuno, ma abbastanza soddisfatta in linea di massima. Credo che entrambe abbiamo un piccolo conto in sospeso con Lacombe che temo non riusciremo a riparare. Ma chissà, magari il futuro offrirà nuove sorprese… Invece una cosa che mi dispiace è non aver potuto far parlare tre personaggi che sono stati censurati strada facendo e alla fine non sono proprio comparsi nella saga: mi riferisco alla zia di Penny, Dafne, insegnante di yoga sui generis; a Jeremy, splendido fotografo di origini bretoni che faceva il filo a Penny; e alla Ale, quarta compare del gruppo Virginia-Emma-Penny, la più simpatica ed eccentrica, che abbiamo dovuto tagliare per evitare che il romanzo andasse in troppe direzioni. Infine colgo l’occasione per dedicare un ricordo “esequia” anche alla prima versione di Penny, quella “bambina d’acqua” che abbiamo dovuto dimenticare sulla carta, ma che è rimasta nei nostri cuori (i più curiosi possono trovare un breve spin off del secondo libro in www.darkheaven.it, tra gli extra…).

D. Ti “giro” la domanda sul personaggio preferito: come mai Damien non ti ha ancora stufato? Come un po’ tutti i “belli e dannati” non ti pare un po’ statico come personaggio?

R. Damien non mi stufa mai, lo trovo divertente nel suo essere “orso” (anche se non lo vorrei mai al mio fianco!) e ha una dote che ho sempre amato in un uomo: la coerenza (non la definirei “staticità”), che nel suo caso a volte significa ostinarsi a ripetere gli stessi comportamenti da testone “so tutto io”, ma più spesso è una qualità che lo rende affidabile e coraggioso. E poi è misterioso, complesso. Senza contare che il nostro “Generale Oscuro” è il più “vecchio” del gruppo (quindi più vicino a noi di età…).

Volete sapere di più sui precedenti capitoli della saga?

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Ecco qui un contributo speciale delle autrici!

Premio Capalbio a Cristina Cassar Scalia per l’opera prima

Assegnato lo scorso 6 settembre il Premio Capalbio Internazionale Piazza Magenta.

La giuria ha valutato nel corso di vari incontri e secondo il regolamento del Premio, le opere e le pubblicazioni dal settembre 2013 a tutto maggio 2014. Per la sezione Opera Prima il premio è andato a Cristina Cassar Scalia per il romanzo “La seconda estate”

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Oroscopo dello scrittore – settembre

Oroscopo dello scrittore.  SETTEMBRE

Lo scrittore dell’Ariete soffrirà della costante opposizione di Mercurio che sconsiglia di iniziare ora un lavoro nuovo. Giove vi solletica, ma non è questo il momento indicato dalle stelle, voi tenete a bada Zeus.

Lo scrittore del Toro farebbe bene a descrivere l’amore, la pace, le tematiche che raccontano qualcosa di bello. Perché sarete amati da Venere e malvisti da Marte sino a metà del mese. Adattatevi alle energie del cosmo.  

Lo scrittore dei Gemelli può felicemente contare su Mercurio, il pianeta della scrittura. Datevi da fare soprattutto nella prima metà del mese, quando Marte non vi ostacolerà minacciando stanchezza e svogliatezza.

Lo scrittore del Cancro soffre un po’ a causa della quadratura di Mercurio. Peccato, perché le altre forze del cosmo vi aiutano e vi sono amiche. Sfruttate il momento per coltivare progetti e idee, per l’azione aspettate ottobre.     

Lo scrittore del Leone può contare sul sostegno di Mercurio, pianeta decisivo per le idee e le forme espressive. Marte, invece, vi spronerà spingendovi a fare, a creare anche quando non ne siete davvero convinti. Tenetelo a bada.  

Lo scrittore della Vergine capirà che il assaggio di Mercurio al segno successivo indica il bisogno di mettere in pratica, di dare forma e spessore a tutto ciò che, sino ad oggi, avete solo accarezzato con il pensiero. Action.          

Lo scrittore della Bilancia sembra essere il più amato dalle stelle. Mercurio farà capolino nel segno per tutto settembre, una garanzia di forza e capacità mentali, di abilità e padronanza della lingua e dello stile.

Lo scrittore dello Scorpione non sembra vivere un momento troppo intenso o importante per lo scrivere e il creare. Mercurio, in posizione defilata, assopisce lo spirito creativo. Meglio aspettare ottobre e l’arrivo delle idee.            

Lo scrittore del Sagittario appare molto favorito dagli astri. Marte lo renderà infaticabile e instancabile, Mercurio infonderà in lui lo spirito giusto per creare, immaginare, per sospirare davanti alle idee.    

Lo scrittore del Capricorno può tranquillamente proseguire la vacanza. Ma non per mancanza di forze o di volontà (quelle proprio non vi mancano), quanto per la quadratura di Mercurio che impedisce una buona espressione e creatività.    

Lo scrittore dell’Acquario godrà del bellissimo trigono di Mercurio, l’aspetto migliore per fare e creare. Dovrete solo combattere la svogliatezza o la stanchezza dettate da un Marte nemico nella prima metà del mese. Poi sarà gioia.

Lo scrittore dei Pesci sappia che l’opposizione di Sole e Venere faranno, di tanto in tanto, mancare la voglia e la giusta energia per creare. Meglio prendersi un momento di pausa aspettando Mercurio, e i suoi favori, dal giorno 27. 

In vacanza con gli ebook di Stephen King

Non è impossibile portarsi dietro (quasi) tutti i romanzi di Stpehen King, basta avere un e-reader e comprare gli ebook dei suoi capolavori, finalmente disponibili anche in Italia. Ne abbiamo pubblicati quasi cinquanta, tra cui ben tre original.

Quali scegliere? Difficile consigliarne uno in particolare ma… bè alcuni rimangono proprio nel cuore.

Come Cuori in Atlantide, che richiederebbe certo un’infarinatura de La torre nera per capire i personaggi misteriosi del primo racconto. Ma anche senza approfondire chi sono e perché lo fanno (fanno cosa?), la storia è di quelle bellissime, commoventi nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza, dalla giovinezza alla maturità. E se la prima cesura è scandita dalla scoperta della verità del brutto mondo degli adulti, a determinare la seconda ci sarà il Vietnam.

Come Il miglio verde. Pochi cattivi sono cattivi come Wild Bill Wharton e pochi buoni lo sono così profondamente come John Coffey. Sono rinchiusi nello stesso carcere ed entrambi sono condannati a percorre il loro ultimo miglio di libertà (verde per il colore delle pareti) che li condurrà alla sedia elettrica. Non si può salvare un nero dall’accusa di stupro e omicidio di due bambine bianche, John Coffey percorrerà quel miglio, ma Paul – che lavora nel carcere dove sconterà la pena – è intenzionato a scoprire la verità.

22/11/’63: in assoluto uno dei migliori King degli ultimi anni. Un romanzo magistrale in cui non manca nulla: suspense, thriller, amore, storia, fatalità. La vita è un lancio di monetina, lo sapevate? Fate un salto con Jake Epping nel 1958: c’è buona musica, una ragazza speciale che ama ballare, a Derry Bill e Bev hanno da poco sconfitto un mostro, la vita costa poco e bisogna salvare Kennedy.

E da qualche giorno i nuovi arrivati tra gli ebook di King: DOLORES CLAIBORNE, LA STORIA DI LISEY, ROSE MADDERMUCCHIO D’OSSA, LA BAMBINA CHE AMAVA TOM GORDON.

E per settembre, in attesa di leggere Mr Mercedes, avremo in ebook anche Joyland

Esserci o non esserci? Il crime al tempo del web: “Reality Crime”

Reality Crime di Lafani & Renault

Esserci o non esserci?

La risposta è scontata nell’epoca dei social: se non hai un profilo di qualche tipo non sei nessuno (e devi pure giustificarti). “Connesso” o “Non connesso”: ecco lo stato che ci identifica oggi.

Ormai è un dato di fatto che Facebook funzioni da vetrina per quel lato vero o presunto di noi che vogliamo mettere in mostra, o che Twitter sia una piattaforma di discussione istantanea della realtà.

La novità di Reality Crime, il thriller a puntate di Florian Lafani e Gautier Renault, è che apre un’altra frontiera: il web come scena del crimine – una scena manipolabile e interattiva. Diventa infatti palcoscenico di un rapimento che si fa evento mediatico: sei ostaggi vengono filmati, “postati”, sacrificati in streaming, in una sorta di reality 2.0.

Chi è il pazzo o il genio del male capace di tutto questo? Quali sono le sue vere intenzioni?

Ma l’interrogativo più inquietante, alla fine, non è nessuno di questi. La domanda che spaventa è quella che ci riguarda più da vicino: se ci venisse chiesto di votare chi può continuare a vivere, condannando automaticamente chi perde a morire, cosa faremmo?

Qui non si tratta di scegliere chi può continuare a cantare, chi può continuare a cucinare, chi può continuare a sbadigliare sul divano. Si tratta di decidere della vita o della morte di un essere umano. Di diventare arbitri della giustizia o di rendersi complici di un omicidio: non c’è un confine, i due opposti coincidono, uniti da un gesto semplice come un clic.

Esserci o non esserci? Forse la risposta non è poi così scontata.

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