Morgan Freeman consegna un premio a Stephen King

MORGAN FREEMAN CONSEGNA UN PREMIO A STEPHEN KING, AUTORE DI SHAWSHANK

Le strade di Freeman e King si incrociano per la seconda volta.

In esclusiva, Page Six annuncia che Morgan Freeman, star del film del 1994 Le ali della libertà, consegnerà un premio a Stephen King al PEN America Literary Gala.

Il film è basato sul racconto di King Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank (nella raccolta Stagioni diverse) e l’autore riceverà il PEN America Literary Service Award alla festa che si terrà all’American Museum of Natural History il 22 maggio.

 

Qui la news originale.

Madri, più o meno ordinarie

Madri, più o meno ordinarie.
Stiamo ancora elaborando la notizia che La casa del padre sarà un film con Alicia Vikander (la notizia l’abbiamo data qui) – secondo Variety le riprese iniziano la prossima estate – e intanto proviamo a immaginare la bella attrice svedese nei panni di Helena Pelletier, la protagonista del romanzo La casa del padre. E la vediamo benissimo. Perché Alicia, come Helena ha una fisicità molto femminile ma con qualcosa di selvaggio, con quei capelli neri, gli occhi a mandorla, la carnagione ambrata. Potrebbe benissimo essere figlia di un nativo americano, e potrebbe benissimo essere cresciuta tra paludi e foreste, come Helena.

La vediamo da piccola seguire il padre nella sua vita selvaggia, imparare da lui le tecniche della caccia e l’economia della natura, accettare le lodi e le punizioni, amarlo ciecamente come il suo dio dei boschi. Ancora di più, adulta, riusciamo a immaginarla felice, con la sua famiglia e le sue bambine, tanto diverse da lei, con la loro infanzia normale, tra scuola e capricci, tra scoperte e paure prima di addormentarsi.

Pregustiamo l’intensità che riuscirà a esprimere nell’amarle, come la madre di Helena non è riuscita a fare. Forse condivideremo persino l’intensità del suo desiderio, quando supererà ogni limite per difendere le sue figlie da una minaccia incombente.

Di certo ci chiederemo quale limite saremmo disposte a superare noi, per difendere i nostri bambini. E qualsiasi risposta, sarà una risposta più o meno ordinaria.

CERN – ricerca continua (Fabio Fracas n.32)

Per un fisico – specie per chi, come me, ha un background in spettroscopia atomica – il CERN di Ginevra (il Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare) non è solamente il più grande laboratorio al mondo dedicato alla fisica delle particelle elementari ma qualcosa di molto più importante: la concretizzazione di un ideale di ricerca, di studio, di sviluppo tecnologico e di dialogo scientifico.

 

Presentare il mio nuovo lavoro “Il mondo secondo la Fisica Quantistica” nel Main Auditorium del CERN lo sorso 22 marzo – lo stesso prestigioso spazio in cui parlò anche il Premio Nobel Richard Feynman – davanti a decine di fisici e docenti di fisica e di scienza, confrontandomi con loro sui vari temi affrontati fra le sue pagine, ha rappresentato un momento di grande soddisfazione e di enorme crescita sia personale sia professionale.

 

Un grazie, di cuore, a Federico Carminati (con me, a destra nella foto) e a Giuliana Galli Carminati che mi hanno accompagnato in questa fantastica esperienza. Grazie ad Antonella Del Rosso che ha coordinato gli eventi dell’Italian Teacher Program, a Tullio Basaglia, che ha organizzato la presentazione, e naturalmente, a tutti coloro che vi hanno partecipato.

 

Il mio grazie, poi, va a tutti gli scienziati del CERN per il lavoro che fanno quotidianamente e che ci permette di conoscere ogni giorno un ulteriore tassello del mondo che ci circonda.
Fabio Fracas

Italian Job #2 di Maurizio di Fazio

C’era una volta l’uomo, col suo lavoro, al centro di tutto. E oggi?

Operai, cassiere dei supermercati costrette a farsi la pipì addosso pur di non bloccare nemmeno per un minuto la sacra produzione. L’abolizione dell’articolo 18 che ci ha reso tutti tranquillamente licenziabili. La forbice tra ricchi e poveri che si allarga sempre di più. I lavori a tempo determinato, a somministrazione che diventano lo standard e durano un mese quando va bene.

Il fallimento dell’ennesima rivoluzione d’argilla: l’alternanza scuola-lavoro, che doveva accorciare le distanze tra i ragazzi e le imprese, sta programmando lavoratori di domani disposti a tutto. Lavoreremo gratis?

Alicia Vikander protagonista del thriller “La casa del padre”

Alicia Vikander sarà la protagonista del thriller diretto da Morten Tyldum La casa del padre, i cui diritti internazionali saranno venduti a Berlino da STXintl

 

Black Bear Pictures finanzierà e produrrà con Anonymous Content quello che si annuncia come uno dei titoli hot del prossimo festival di Berlino, il thriller diretto da Morten Tyldum La casa del padre (The Marsh King’s Daughter). Alicia Vikander, già vincitrice di un Oscar, avrà il ruolo della protagonista. STXinternational si è aggiudicata la cessione dei diritti internazionali a Berlino. Il film è un adattamento del bestseller internazionale di Karen Dionne pubblicato in America nel 2017 (e in Italia il 27 febbraio 2018).

Gli autori della sceneggiatura sono Elle Smith e l’autore di The Revenant Mark L. Smith. Vikander sarà Helena Pelletier, una giovane donna dalla vita apparentemente perfetta, con un marito straordinario e due figlie dolcissime. Helena ha però un segreto: sua madre era stata rapita da ragazzina e Helena è il prodotto della relazione tra prigioniera e carceriere. Da bambina ha vissuto per dodici anni sotto il controllo del padre, finché questi non è stato catturato e mandato in prigione. Ma quindici anni dopo l’uomo evade, dopo aver ucciso due guardie, e Helena è costretta a fare i conti con la propria storia, e soprattutto con quel padre da cui ha imparato come difendersi. Definito dai giornali dell’epoca della cattura il Re della Palude, perché aveva tenuto una donna e sua figlia segregate per anni in mezzo alla foresta, il mostro è ora un pericolo anche per la nuova famiglia di Helena, che decide quindi di combatterlo. Un nuovo ruolo d’azione per la Vikander, dopo quello di Lara Croft in Tomb Raider.

 

Il film riunisce Teddy Schwarzman di Black Bear e Tyldum; Black Bear ha prodotto The Imitation Game, candidato a otto Oscar, compreso quello per il miglior film. Black Bear, il cui film più recente è Mudbound di Dee Rees, anch’esso candidato all’Oscar, produce con Anonymous Content, artefice di successi come Spotlight e The Revenant. Schwarzman, Keith Redmon, Tyldum e Mark L. Smith sono i produttori. Bard Dorros di Anonymous Content e Vikander i produttori esecutivi.

 

STXinternational, divisione della STX Entertainment, si occuperà della distribuzione internazionale e distribuirà il film nel Regno Unito e in Irlanda.

 

La casa del padre è un dei thriller più ipnotici che abbia mai letto, assolutamente paragonabile a Uomini che odiano le donne e Gone Girl. Chi meglio di Morten Tyldum può dirigere una storia tanto intensa e farne un film complesso e affascinante sui temi della prigionia e della redenzione?” ha detto David Kosse, presidente della STXinternational. “Siamo molto contenti di presentare questo progetto eccezionale di un gruppo di filmaker bravi e famosi ai nostri partner internazionali sulla scena berlinese.”

E se così fosse? (Fabio Fracas n.31)

E se così fosse?

“If we cannot disprove Bohm, then we must agree to ignore him”. “Se non possiamo smentire Bohm, allora dobbiamo concordare di ignorarlo”.

Queste durissime parole – così come riportate nel volume “Infinite Potential: The Life and Times of David Bohm, 1997, di F. David Peat – vennero pronunciate dal grande fisico J. Robert Oppenheimer dopo la pubblicazione, nel gennaio 1952, dei due articoli di David Bohm dal titolo “A Suggested Interpretation of the Quantum Theory in Terms of ‘Hidden” Variables’”.

 

L’idea che venisse suggerita un’interpretazione della Teoria Quantistica basata su delle “Variabili Nascoste”, fu bollata da Oppenheimer come una “devianza giovanile”, ma anche altri famosi fisici non furono meno critici. Leon Rosenfeld dichiarò che era “realmente ingegnosa ma fondamentalmente sbagliata” mentre Wolfgang Pauli, con il suo consueto cinismo, affermò: “semplicemente folle… oltre ogni aiuto”. Eppure, oggi, l’interpretazione a Variabili Nascoste di Bohm rimane uno dei possibili approcci alla Fisica Quantistica e grazie anche al lavoro di Basil Hiley e all’integrazione con l’algebra di Clifford, consente di integrare al proprio interno gli effetti relativistici.

 

Ogni preclusione dogmatica alla conoscenza, anche se portata avanti in buona fede, non può che rivelarsi per quello che è: un limite insormontabile. Come affermava nel 1962 il Filosofo della Scienza Thomas Kuhn – nel volume “La struttura della rivoluzione scientifica” – il progresso scientifico non è mai un’evoluzione lineare quanto una “serie di pacifici interludi interrotti da violente rivoluzioni intellettuali”, e in queste rivoluzioni «una visione concettuale del mondo è sostituita da un’altra».

 

Fabio Fracas

Italian Job #1 Maurizio Di Fazio

Italian Job è un viaggio nel gorgo oscuro dei nuovi lavori all’italiana. Lavori cosiddetti 4.0, ma in verità dal retrogusto primitivo. Nel mio libro racconto la guerra darwiniana per non perdere il posto. Un posto non più fisso, un salario che non è più un salario.

Si sono liquefatte garanzie e diritti che si pensavano scolpiti per sempre. E nessun settore sembra risparmiato, nemmeno categorie un tempo privilegiate (resiste solo la classe politica). Dallo sfruttamento esasperato nei centri commerciali, negli ospedali e nei call-center, ai misteriosi algoritmi di Amazon e delle app del food delivery; dall’outsourcing, il lavoro dato in subappalto e al ribasso alle cooperative e alle agenzie interinali, all’obsolescenza programmata della manodopera.

Per non parlare del dilagare di sempre più subdole forme di caporalato, demansionamento e mobbing. Vittime sacrificali, soprattutto i giovani. Colpa della globalizzazione, di sindacati arrendevoli o di vent’anni di riforme del lavoro, dal pacchetto Treu al Jobs Act?

AGAIN e COVERSTORE

SPERLING & KUPFER e COVERSTORE ITALIA INSIEME PER AGAIN

#coverstoreagain

La serie Again, dell’autrice tedesca Mona Kasten, arriva in Italia con il suo primo capitolo Begin Again.

Per Anna Todd, autrice bestseller di After, è una lettura da non perdere perché è «una storia intrigante e romantica! Vi farà ridere, piangere e innamorare».

 

Cover Store Italia in occasione dell’uscita del libro ha pensato ad una Capsule Collection per i più accaniti e fedeli lettori e lettrici, per vestire il proprio smartphone con le più belle frasi e le grafiche più romantiche ispirate ad “Again”, alla sua storia e alle sue atmosfere.

Saranno sei le cover ufficiali lanciate proprio in occasione dell’uscita del primo libro di Mona Kasten in libreria: Sperling & Kupfer e Cover Store Italia vogliono dare l’occasione a tutti i fan di portare sempre con sé la storia di Allie e Kaden. Una collaborazione speciale, che vuole unire il pubblico giovane e dinamico delle due aziende attraverso una passione comune.

I colori pop che contraddistinguono la filosofia di Cover Store si sposano così con le parole romantiche tratte dalle pagine del romanzo new adult e con le immagini poetiche e suggestive della storia d’amore.

 

“Tutto di te mi entra nella pelle”; “Le sue carezze sono una miscela perfetta di forza e struggente dolcezza”; 

“Di cosa hai bisogno?” “Di te”: nei Cover Store di tutta Italia i fan troveranno per un mese la capsule collection con le cover del romanzo d’esordio della giovane scrittrice tedesca, con un angolo dedicato interamente a “Begin Again” e alla sua favola romantica, con le cover, il libro e i segnalibri ufficiali.

 

Dal 13 marzo 2018 saranno disponibili in tutti i punti vendita CoverStore Italia e sul sito www.coverstoreitalia.it le cover ufficiali di Again: romantiche, colorate e personalizzate con le frasi più indimenticabili della serie.

Il libro e le cover sono state presentate in anteprima a Tempo di Libri 2018.

La chiesa d’ossa di Stephen King: una nuova serie TV

La Cedar Park Entertainment di Chris Long e David Ayer ha acquisito i diritti de La chiesa d’ossa di Stephen King per farne una serie TV. La chiesa d’ossa è un breve poema scritto negli anni Sessanta dall’autore, che lo ha rivisto e inserito nella recente raccolta Il bazar dei brutti sogni. È la storia di un avventuriero che organizza una spedizione nella giungla alla ricerca della mitica Chiesa d’Ossa, un luogo misterioso e potenzialmente letale. Infatti, solo tre dei trentadue esploratori sopravvivranno, ed è la voce di uno di loro a rievocare i macabri eventi. Purché gli altri avventori del bar dove siede da tempo immemorabile gli paghino da bere.

È già il secondo progetto che vede Long e King insieme. Long, infatti, è stato produttore esecutivo di Mr. Mercedes, l’ottimo adattamento del bestseller di King per Audience Network, dove il produttore ha lavorato per quasi vent’anni prima di fondare la Cedar Park con Ayer. Il quale, a sua volta, ha diretto per Netflix Bright, un successo che ha dato il via libera alla realizzazione di un secondo episodio.

Per quanto riguarda King, molti sono i nuovi film tratti dai suoi libri, compreso il blockbuster It diretto da Andy Muschietti, che tornerà presto con il sequel, e la prossima serie Hulu Castle Rock. Inoltre Mike Flanagan ha appena firmato per dirigere Doctor Sleep, sequel di The Shining.

Dai buchi neri ai gravitoni (Fabio Fracas n.30)

Dai buchi neri ai gravitoni
Esiste una relazione fra le onde gravitazionali predette da Albert Einstein – e scoperte nel settembre del 2015 grazie all’interazione fra due buchi neri –, e il gravitone: la particella mediatrice della forza gravitazionale ipotizzata nella Teoria Quantistica?
 
Nel quinto capitolo de “Il mondo secondo la Fisica Quantistica”, questo affascinante tema viene affrontato grazie al confronto con il ricercatore padovano Marco Drago che, come responsabile di una delle analisi in tempo reale dei dati ricevuti dai rivelatori LIGO-Virgo, è stato il primo uomo al mondo a osservare un’onda gravitazionale.
 
“Per rispondere a questo quesito dobbiamo rimanere esclusivamente nell’ambito della Meccanica Quantistica: la Relatività, infatti, non ci dice nulla sul gravitone. Al momento resta difficile dimostrare l’esistenza – oppure, al contrario, l’inesistenza – del gravitone tramite la rilevazione delle onde gravitazionali. Però qualcosa possiamo fare al riguardo: possiamo cercare di misurarne la massa. Quello che la Fisica Quantistica ci dice, infatti, è che se il gravitone ha una massa allora la velocità delle onde gravitazionali dev’essere diversa da quella della luce.”
 
“Questo tipo di verifica è quella che stiamo portando avanti attualmente e che, tramite le rilevazioni effettuate finora, ci ha permesso di stimare un limite superiore per l’eventuale massa del gravitone pari a 7,7 10-23 elettronvolt/c2.” In altre parole, cercando di dare un senso intuitivo a questo valore, il gravitone risulterebbe avere una massa limite 10 miliardi di miliardi di miliardi di volte più piccola di quella di un elettrone!

Fabio Fracas

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