BOOKPOWER

Partecipa anche tu all’iniziativa BOOK POWER recandoti in una delle librerie Mondadori aderenti all’iniziativa o sul sito mondadoristore.it.

 

Concorso valido dal 30 gennaio 2024 al 18 febbraio 2024.

Leggi il regolamento completo e scopri i romanzi coinvolti.

SCOPRI L’ELENCO DELLE LIBRERIE ADERENTI ALL’INIZIATIVA

 

ELENCO LIBRI PROMOZIONATI:

Blue Camy – Le stelle non fanno rumore

Castiello Claudia – Doctor Dream vol 1. Tra sogno e incubo

Castiello Claudia – Doctor Dream vol 2. Tra verità e inganno

Castiello Claudia – Doctor Dream vol 3. Tra luce e ombra

Elle A.A. – You make me ache I crave you

Emanuelli Roberto – Tutta la verità, nient’altro che una bugia

Fiorella Giorgia – Call me Michael

Graciotti Camilla – L’estate dei bravi ragazzi

Halley Ribes – Dance of bulls vol 1. Tempo siderale

Halley Ribes – Dance of bulls vol 2. Corpi celesti

Hazelwood Ali – Bride

Hazelwood Ali – Love, theoretically. La fisica dell’amore

Heather Fannie – Offline. Hold your darkness

Heather Fannie – Offline something dark

Hoover Colleen – It starts with us

Hoover Colleen – Reminders of him

Hoover Colleen – Ugly love

Hoover Colleen – Verity

Hoover Colleen, Fisher Tarryn – Never never

Lancali – Un amore da morire

Luin Ellie B. – Deviant 1

Luin Ellie B. – Deviant 2

Mantovani Ginevra – soul

Mikaelson Christina – La sindrome di Didone. Tracotanza

Mikaelson Christina – La sindrome di Didone 2. Superbia

Ollerongis Mattia – Quanto ci siamo voluti bene

Ollerongis Mattia – Ti penso (ancora)

Piromallo Selene – Scacco matto. The black rose (vol.3)

Piromallo Selene -The black rose

Piromallo selene – The black rose 2

Rigodanza Nadia – Baciami solo un’altra volta

Riley Hazel – Game of gods. Discesa agli inferi

Stefania S. – Love me love me 1

Stefania S. – Love me love me 2

Stefania S. – Love me love me 3

Shell Kira – Kiss me like you love me 1. Let the game begin

Shell Kira – Kiss me like you love me 2. A dangerous game

Shell Kira – Kiss me like you love me 3. Game over

Shell Kira – Kiss me like you love me 4 + 5

Sole Francesco – Il segreto della donna più felice del mondo

Yarros Rebecca – Fourth wing

Yarros Rebecca – Iron flame

 

 

 

Benvenuto nel mondo di… ENGAGED!

Ecco il video realizzato per la saga Engaged di Beppe Roncari dal regista David Costa per The Cube Magazine.
Ringraziamenti a Maria Dolores Vargas come editrice e ad Alberto Corrado per il supporto.

Scopri i temi storici di “Engaged” di Beppe Roncari, il retelling in chiave fantasy storica de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni.

Buona lettura!

1) Sono una strega, non sono una santa

“Tremate, tremate, le streghe son tornate!” Questa vecchia filastrocca per bambini divenne il motto del movimento femminista degli anni Settanta. E non avrebbe potuto essere più appropriato…


Sono una strega, non sono una santa! (
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2) Una magia… che lascia il segno

Come funzionava la magia popolare a inizio Seicento? A differenza di quella colta, praticata da negromanti e alchimisti alle corti dei sovrani…


Una magia… che lascia il segno. (
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3) Inquisitori… inquisiti!

Lo sapevate che spesso a finire inquisiti dal Sant’Uffizio erano… gli inquisitori stessi? E che sono esistiti inquisitori che si sono tassati personalmente per curare e risarcire gli eretici pentiti all’ultimo minuto?


Inquisitori… inquisiti! (
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4) Manzoni VS Arrigoni

È possibile che alla base dei Promessi Sposi si nasconda una faida famigliare?
Leggendo i documenti sembrerebbe proprio di sì, e affiora addirittura l’ipotesi che Manzoni non fosse del tutto ironico quando affermava di aver ritrovato un vecchio manoscritto “dilavato e graffiato”.


Manzoni VS Arrigoni (
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5) Gli untori della peste

Nella stampa coeva che accompagnava la Descrizione della esecuzione di giustizia fata in Milano contro alcuni li quali hanno composto e sparso gli unti pestiferi del 1630 si leggono alcuni nomi, e soprattutto un cognome, che lasciano esterrefatti: «Francesco Manzone soprannominato Bonazzo».


Gli untori della peste (
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La stoccata vincente, Paolo Pizzo

La stoccata vincente, il libro di Paolo Pizzo, scritto con Maurizio Nicita, che ha ispirato l’omonimo film tv di Rai 1, è dedicato a tutti quelli che ogni giorno lottano per la vita distillandone ogni goccia con gioia.
La storia del pluricampione di scherma racconta non solo una straordinaria carriera sportiva, ma anche la battaglia con un tumore al cervello e il percorso tra sofferenze e sconfitte fino alla realizzazione del sogno più grande che Paolo coltivava fin da ragazzo.
Una vicenda che dimostra come la tenacia e la determinazione siano la chiave per superare le crisi con le quali la vita ci mette alla prova.
“Tutti si possono immedesimare in questa storia”, ha dichiarato Alessio Vassallo che ha interpretato Pizzo sullo schermo, “perché tutti cadono e non bisogna avere vergogna di parlarne.”

Anna Bonacina ci racconta come è nato il suo primo romanzo “L’estate in cui fiorirono le fragole”

In occasione dell’uscita del suo primo romanzo, “L’estate in cui fiorirono le fragole“, abbiamo chiesto ad Anna Bonacina di raccontarci come è nato il libro.

Scrivere L’Estate in cui fiorirono le fragole è stata un’avventura.
Per mesi mi sono trasferita a Tigliobianco e mi sono aggirata fra le piccole vie di quel paesino creando e facendo la conoscenza dei suoi bizzarri e a volte surreali abitanti.
Ho esplorato Villa Edera assieme a Priscilla e con lei ho vissuto l’emozione di ritrovarmi in un luogo quasi incantato, dove tutti si conoscono e dove tutti – o quasi – si vogliono bene.
Muovere assieme tutti quei personaggi era come giocare al teatrino delle marionette, tirare i fili delle loro vite e farli muovere fino a creare legami fra loro e storie e vite, è stato un gioco bellissimo.
Ho cercato di metterci l’amore. Non solo quello che sboccia fra la delusa Priscilla e Cesare, ma anche quello che lega Ettore ad Amanda e l’amore giocoso che unisce Virginia e i bambini o quello doloroso e antico fra Penelope e il suo innamorato scomparso. Volevo che molte forme di amore abitassero le vie di Tigliobianco e i cuori dei suoi personaggi.
Così, farli collaborare fra loro per falsificare una lettera, per ordire una caccia al tesoro o per aiutare Cesare e Priscilla a superare gli ostacoli che si trovavano davanti, mi ha regalato l’emozione di creare un piccolo mondo. Un mondo in miniatura dentro il quale costruire piano piano le loro vite.
E poi, naturalmente, c’era la Suprema. Quella torta di fragole così sublime da avere un nome e la cui ricetta è andata perduta. La Suprema è stata una sfida, con quella sua mitologica ricetta che doveva contenere un ingrediente segreto ma una fattura che andasse d’accordo con gli anni Settanta e che potesse essere il capolavoro di una donna che era la perpetua di un piccolo paese.
Ho passato giorni pensando a come potesse essere la Suprema.
Ho chiesto aiuto alle amiche, ho fatto con loro delle prove e riso molto quando, sfornandola, scoprivamo che era un disastro.
E allora serviva modificare, togliere e aggiungere, cambiare.
Perché fra gli ingredienti che servono per fare una torta e quelli che servono per scrivere un romanzo la differenza non è poi molta ed entrambi, alla fine, sarebbe bello che lasciassero a chi li assaggia la voglia di poterne avere ancora un’altra fetta e un’altra pagina.

Porta in vacanza un libro e …zitto!

Vai in libreria e acquista uno dei 15 libri con la fascetta Zitto!
All’interno della fascetta troverai un codice sconto del 40% da utilizzare sul sito www.zittomilano.com per l’acquisto online di almeno 2 prodotti tra quelli proposti.

Per scoprire la selezione dei prodotti Zitto aderenti all’iniziativa vai su https://www.zittomilano.com/summer23/

Clicca qui per il regolamento completo della campagna.

GLI APPUNTAMENTI SPERLING & KUPFER DI NARRATIVA E SAGGISTICA AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2023

Giovedì 18 maggio

Ore 17.15 Ameya Canovi presenta Di troppa (o poca) famiglia (Sperling & Kupfer), Sala Ambra pad. 1

Ameya Gabriella Canovi, psicologa esperta nello studio delle relazioni e della dipendenza affettiva, e già autrice del saggio di successo Di troppo amore, punta i riflettori dove tutto inizia: la famiglia, alla scoperta delle radici che ci rendono ciò che siamo oggi.

Ore 18.30 Panel “Wattpad e Sperling & Kupfer” con Ribes Halley, Fannie Heather, Ellie B. Luin e Selene Piromallo, Arena Bookstock Pad. 2

Dalla piattaforma alla libreria, un binomio di successo

Le amatissime autrici, divenute celebri grazie a Wattpad, si interfacciano con i rappresentanti editoriali di Sperling & Kupfer e della piattaforma Wattpad sulla collaborazione di successo tra la casa editrice e la piattaforma.

 

Domenica 21 maggio

Ore 13.30 Kira Shell con Grazia Rusticali e Serena Izzo @Ideserveabook, Arena Bookstock (Sperling & Kupfer)

La regina del dark romance incontra per la prima volta dal vivo il suo pubblico. Le due saghe Kiss me like you love me e Meet Efrem Krugher hanno venduto oltre 600.000 copie e conquistato le classifiche, i lettori e Ii social. L’#kissmelikeyouloveme ha oltre 190 milioni di visualizzazioni su TikTok. La storia di Kiss me like you love me è nata su Wattpad, dove ha ottenuto 6 milioni di visualizzazioni, poi autopubblicata su Amazon e poi è arrivata in libreria a fine 2019 con Sperling che da lì ne ha decretato l’affermazione anche con la seconda saga, Meet Efrem Krugher.

Ore 15.30 Grazia Rusticali, responsabile editoriale della narrativa Sperling & Kupfer, in dialogo con il bookclub Heloola su Daisy Jones & The Six (Sperling & Kupfer), stand Heloola Pad. 3

Intervista a Paloma Sánchez-Garnica

In occasione dell’uscita di Ultimi giorni a Berlino, la nostra editor Linda Poncetta ha intervistato l’autrice Paloma Sánchez-Garnica.

 

Prima di incontrarla, Paloma Sánchez-Garnica era per me “solo” una scrittrice pluripremiata, tra le più importanti del panorama spagnolo contemporaneo. Quando, nei giorni scorsi, è stata nostra ospite a Milano, dove ha incontrato giornalisti, librai, agenti e bookblogger, ho conosciuto una donna colta, decisa, intraprendente, che non ha paura di esporsi.

Parlare con lei è stato piacevole e illuminante, mi è venuta voglia di rileggere i suoi romanzi perché so che ora li apprezzerei ancora di più, sapendo dello scrupoloso lavoro che li precede e dello spirito che anima la mente che ci sta dietro.

In occasione dell’uscita del suo ultimo libro, Ultimi giorni a Berlino, disponibile online e in tutte le librerie, le ho fatto qualche domanda.

In tutti i tuoi romanzi, la Storia, con la S maiuscola, è un personaggio fondamentale, ma tu non ti definisci autrice di romanzi storici.

Nei miei libri non prendo un fatto o un personaggio storico come elemento centrale: pongo i miei personaggi in un’epoca determinata e ne racconto la vita quando si incontra con una determinata legge, una tradizione, dei principi morali e una precisa pressione sociale. È la gente comune a essere protagonista.

La mia intenzione è comprendere e far comprendere un’epoca attraverso gli occhi di persone come noi. Il contesto sociale, storico, geografico, infatti, ci cambia, tutto quello che ci circonda ci condiziona. E ai personaggi di Ultimi giorni a Berlino è toccato vivere in un’epoca molto dura: due guerre mondiali, crisi e totalitarismi.

Chi è il tuo preferito?

È una domanda difficile, ciascuno ha le sue peculiarità. Ci sono Claudia e Krista, le due donne protagoniste, complementari e contraddittorie, che rappresentano la realtà dell’epoca: una coscientemente antinazista, l’altra convinta che il nazismo sia la salvezza per la società, per la nazione, per il suo Paese umiliato, afflitto da crisi e problemi. Poi ci sono gli uomini, personaggi buoni ma trasformati dall’ideologia: Eric Villanueva, che ha una storia tutta particolare; il padre di Yuri, che preferisce assumersi la colpa contro di sé perché suo figlio mantenga l’immagine che ha di sua madre. Tutti loro hanno un po’ della mia ammirazione.

Il tuo ultimo romanzo è ambientato principalmente nella capitale tedesca, come il precedente, Il confine segreto dei ricordi. Sei molto legata a questa città?

Berlino mi ha sempre affascinata molto. Ci sono stata per la prima volta nel settembre del 1989, insieme a mio marito: avevo ventisette anni e per Madrid quello era il momento della liberazione, della movida, della libertà, dopo la fine del franchismo. Il passaggio in auto da una parte all’altra della città fu molto angoscioso, non sapevamo il tedesco e ci sembrò di viaggiare nel tempo. Quaranta giorni dopo, assistemmo in televisione alla caduta del muro e quello fu il momento storico che avrei voluto vivere. A partire da allora, ho seguito l’evoluzione del Paese, l’unità e la ricostruzione e mi ha sempre affascinata come la città abbia saputo imparare dalla storia, sia stata distrutta più volte e ogni volta sia stata in grado di ricostruirsi. È una città perfetta per essere raccontata in un romanzo.

Credi che in Ultimi giorni a Berlino ci siano delle somiglianze con la situazione politica attuale?

Alla fine dell’Ottocento, con la Belle Époque, l’Europa visse un’epoca di sviluppo, di scoperte, di innovamento scientifico e delle comunicazioni. Poi, i nazionalismi provocarono la Prima guerra mondiale, il cui esito destabilizzante fu causa di quella successiva, dopo l’apparizione sulla scena politica di personaggi mediocri. Oggi, siamo nella medesima situazione, come alla fine della Belle Époque: abbiamo vissuto per mezzo secolo in prosperità, poi ci siamo trovati ad affrontare una crisi sanitaria, economica e politica. Siamo vulnerabili e una società vulnerabile è facilmente manipolabile. Per questo dobbiamo contrastare i politici mediocri ed estremisti che stanno prendendo piede in Europa, affinché si garantisca l’equilibrio e si protegga la democrazia.

In questo i libri possono essere di aiuto alla società.

I libri sono fondamentali. Una società che legge è una società che ha capacità di giudizio, ha un vocabolario più ampio, maggiori capacità di analisi, è una società meno manipolabile che può sfuggire a un potere che pretende di guidarla da una parte o dall’altra. La lettura è uno strumento potentissimo e alla portata di tutti.

Parlando invece del processo di scrittura: come ti documenti per scrivere i tuoi romanzi?

Principalmente con la lettura. Quando ho un’idea e un’epoca in mente, per comprenderla leggo tutti i libri tradotti in spagnolo che la raccontano: saggi, romanzi, resoconti, testimonianze e diari della gente che l’ha vissuta. Poi guardo film e documentari sull’argomento. Trascorro molti mesi pensando, prendendo appunti a mano, immedesimandomi nelle situazioni. Una volta che mi sono immersa nella mentalità di quell’epoca, arriva il momento in cui sento la necessità di mettermi a scrivere. E durante la fase di scrittura sono molto disciplinata, mi metto nel mio ufficio e scrivo.

Hai una routine?

L’ispirazione viene scrivendo. Nessuno mi impone niente, quindi devo impormi io di lavorare. All’inizio mi costa molto, non sono sicura di niente almeno fino a pagina cento e mi capita di scartare quello che ho già scritto, perché non sono convinta o la storia non mi appassiona, quando non voglio sapere cosa succede ai personaggi che sto conoscendo.

[ndr. Curiosità: l’autrice è di Madrid, ma ha una casa vicino a Malaga, a Marbella, sul mare, che è il suo buen retiro per scrivere].

C’è qualcuno che ti aiuta durante questa fase?

Mio marito è il compagno perfetto, il mio primo lettore. Gli scrittori si sentono speciali, unici, ma serve equilibrio: quando sono euforica o, al contrario, affranta, ne parlo con lui. Lui legge e insieme discutiamo molto fino a trovare una soluzione che convinca entrambi.

E com’è invece il rapporto con la tua editor?

Lavoriamo insieme dal 2010, dall’uscita della Cattedrale ai confini del mondo. Il nostro rapporto è molto personale, quasi mi conosce meglio di me, almeno dal punto di vista narrativo. Lei non mi pone alcun limite, né di tempo, né di argomento, e mentre scrivo non mi chiede nulla. Quando la storia è pressoché completa e strutturata, comincio a lavorare con lei. Riesce a cogliere la sostanza dei personaggi, di cui parliamo per ore, come se li conoscessimo davvero, e mi aiuta a lavorarci senza che la mia vanità si senta lesa, una cosa che è molto importante per un autore. Sa come prendermi, come farmi arrivare a cambiare qualcosa senza impormelo.

Cosa significa per te essere una scrittrice donna in Spagna?

Siamo in molte donne a scrivere in Spagna. E molte sono le donne che comprano e leggono libri. In generale, però, c’è la tendenza a giudicare con pregiudizio quello che scrivono: si crede che le donne scrivano per le donne, principalmente libri banali, facili. Il serio, al contrario, è ciò che è difficile, impossibile da capire, quindi tradizionalmente attribuito agli uomini. Ma in fondo, se un libro viene pubblicato e ha successo, non è perché è stato scritto da un uomo o da una donna, ma perché è un buon libro e piace ai lettori.

[ndr. Paloma mi ha confessato di non sopportare la categorizzazione di romanzi femminili: «Vuol dire che un uomo non può leggerli?» mi ha chiesto, provocatoria. In effetti, come darle torto?]

Tutti i colori tranne uno

In occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo “Tutti i colori tranne uno”, la nostra editor Linda Poncetta ha intervistato Luca Ammirati sulla sua ultima storia.
Ecco che cosa ci ha raccontato.

Chi è Damiano, il protagonista di questo tuo nuovo romanzo?

Damiano è figlio di un viticoltore, il padre Vittorio è produttore del Rossese di Dolceacqua, il vino rosso principe della Liguria. Fin da bambino è stato abituato a correre tra i filari d’uva e ha partecipato a più di una vendemmia. Ma, contrariamente a quanto avrebbe desiderato il suo amato genitore, quando è cresciuto non si è occupato dell’azienda di famiglia, in parte a causa degli screzi con la madre, Ester, con la quale ha sempre avuto un rapporto conflittuale, un po’ per la convinzione di non essere all’altezza della situazione. Damiano infatti è daltonico, lo ha scoperto alle elementari in modo traumatico sbagliando a colorare un disegno, e i suoi occhi non sono in grado di percepire il rosso, il colore delle passioni, delle emozioni forti, dell’amore, dello slancio vitale. Crescendo in mezzo a quel senso di insicurezza è diventato un adulto incompleto, proprio come il suo corredo genetico. Un uomo che ha abdicato a tantissimi buoni propositi, che non ha mantenuto quello che gli anni giovanili promettevano e che forse ha perso il gusto per la vita stessa. Solo che, come è inevitabile, quest’ultima prima o poi chiama, e quando lo farà nella maniera più dura starà a Damiano capire se finalmente prendere atto delle proprie mancanze, abbracciare i cambiamenti e farci i conti una volta per tutte.

Il vino è per i personaggi di questa storia un lavoro e una passione, ma dalle parole del padre di Damiano diventa, in un certo senso, metafora della vita.

Nei vari flashback che lo vedono coinvolto con il figlio, Vittorio appare come una figura presente e rassicurante, nonché come una sorta di filosofo, di artista, di maestro. Lasciava che Damiano, prima bambino e poi ragazzo, lo seguisse nelle vigne e in cantina, dispensava i suoi insegnamenti sul vino e intanto condivideva con lui la sua visione del mondo. Vino e vita, per certi versi, vanno di pari passo. Prima di tutto perché sono divisi in annate, e ogni annata è una storia a sé: ci sono quelle buone, caratterizzate da momenti importanti e indimenticabili, e ci sono quelle in cui invece è necessario farsi forza. E poi perché il vino è sinonimo di aggregazione, dello stare insieme, un qualcosa che è prezioso tanto nella felicità quanto nella tristezza. Accompagna le domeniche in famiglia, le giornate con gli amici, le occasioni speciali, serve a festeggiare le belle notizie ricevute e a confortare quando si ricevono quelle cattive. Scorre dove scorre la vita. E infatti, ultimo parallelismo ma non meno importante, il vino è anche metafora dell’invecchiamento inteso come risorsa.

Come in tutti i tuoi romanzi, a fare da sfondo è la tua Liguria, i suoi paesaggi, le sue tradizioni e i suoi abitanti. Dove è ambientato Tutti i colori tranne uno?

Amo moltissimo raccontare il mio territorio, la mia Sanremo, il Ponente Ligure e in particolar modo il suo spettacolare entroterra. Dopo aver raccontato il suggestivo Osservatorio astronomico di Perinaldo in “Se i pesci guardassero le stelle” e l’affascinante villaggio degli artisti, Bussana Vecchia, ne “L’inizio di ogni cosa”, ho sentito il desiderio di ambientare una storia a Dolceacqua, il borgo reso celebre e immortale da un dipinto di Claude Monet, durante il suo soggiorno in Riviera nel 1884. Mi sono divertito a tratteggiare gli scorci, i colori, i caruggi e i sapori di questo luogo, che per me ha un significato particolare. Dolceacqua, infatti, ha dato i natali a mio nonno materno. E anche se non l’ho mai conosciuto perché se ne è andato diversi anni prima che nascessi, anch’io, come il mio protagonista, fin da piccolo mi sono ritrovato sul vecchio ponte a schiena d’asino con il castello dei Doria sullo sfondo, un vero e proprio paesaggio impressionista, con le mani sporche dello zucchero delle michette, un dolcetto dalla storia importante che vi invito a leggere. Devo ammettere che, personalmente, è poi motivo di grande orgoglio constatare, da parte dei lettori che mi scrivono messaggi, quanto affetto ci sia nelle altre parti d’Italia e all’estero verso il nostro territorio, le nostre eccellenze. È emozionante ricevere le loro testimonianze sull’accuratezza delle descrizioni che faccio e addirittura le loro foto dai posti che racconto perché, una volta terminato il libro, desiderano andare a vedere con i loro occhi quanto ho narrato. Mi auguro che, come successo in passato, in tanti possano innamorarsi di Dolceacqua, merita assolutamente una visita. Piccolo spoiler: nel romanzo sono presenti alcuni capitoli ambientati a Monte Carlo. Lascio a voi scoprire come, dove e perché…

Nuova campagna sconti Pickwick!

È tornato l’imperdibile appuntamento con la nostra Campagna Sconti! Dal 7 Aprile al 7 Maggio TUTTO* il catalogo PICKWICK è scontato del 20%.

Le cose scontate nella nostra vita di tutti i giorni ormai non sono più molte. Il primo caldo ad aprile? Nah… Lo scudetto alla Juventus? Nah… Gli ingredienti della carbonara? Non ne parliamo. Fatti salvi gli aumenti in bolletta e i tempi di attesa per una tac, ormai di certezze ce ne restano poche. È quindi fondamentale approfittare delle cose scontate quando appaiono all’orizzonte, specialmente se si tratta di LIBRI!
Quale piacere più grande che rifugiarsi fra le pagine di un thriller di Michael Connelly o Alafair Burke o Paula Hawkins, per non pensare all’imminente dichiarazione dei redditi? Come non approfittare della penna incantatrice di Stephen King o non farsi travolgere dall’onda di sentimenti che sollevano i romanzi di Nicholas Sparks, Sveva Casati Modignani o Francesco Sole? Preferite un romanzo storico? Nessun problema, la scelta è ampia, così come per i titoli inspirational, le biografie, i saggi, i libri utilissimi della collana Wellness – che vi aiuteranno a rimettere in forma corpo, mente e anche il vostro spirito. Se poi siete appassionati di film e serie TV, scoprirete con piacere che molti prodotti cinematografici hanno preso spunto proprio da libri presenti nel nostro catalogo. Ad esempio? L’intramontabile Storia di una ladra di libri, After, It, The Tender Bar, I ponti di Madison County, Vita di Pi, La ragazza del treno, Le pagine della nostra vita… e ancora, ancora… E poi, come tutti gli anni, arriveranno le vacanze! Fate ora incetta dei libri che vi terranno compagnia sotto l’ombrellone o di fronte alle vette montane. Non rischiate di affrontare un lungo e magari noioso viaggio senza un bel libro nella borsa. Scorrete il nostro catalogo, c’è davvero una proposta per tutti i gusti, gli interessi e le età. Approfittarne è… scontato!

Consulta il listino completo (PDF).

Una pioggia da brivido

Dal 17 al 31 marzo 2023, grazie a Sperling & Kupfer e Picwick puoi avere anche tu l’iconica mantellina realizzata in omaggio a Stephen King.
All’acquisto di due titoli di King, sia trade che paperback, e/o della collana Macabre, riceverai in omaggio la mantellina di Stephen King.
In tutti i negozi e gli store online aderenti, tra cui Mondadori Store, Giunti e il Libraccio.

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