CogitaZiones di Massimo Roscia CONNESSIONE
CogitaZiones
a cura di Massimo Roscia
CONNESSIONE
La parola connessione, sostantivo femminile singolare, deriva – e non bisogna essere Marco Tullio Cicerone per intuirlo – dal latino connexio (da connĕxus, participio passato di connectĕre, che significa – non ci crederete mai – connettere) e sta a indicare uno stretto legame tra due o più cose.
Questa relazione, spesso interdipendente, la troviamo ovunque: nelle variabili statistiche, nelle aule dei tribunali, nelle organizzazioni criminali, nei cavi elettrici, nei ponteggi tubolari, negli snodi ferroviari e in ogni concatenazione, reale o allegorica, di fatti e di idee. Ma è nel mirabolante mondo delle telecomunicazioni e dell’informatica che la parola magica (che questa volta si riferisce al collegamento del telefonino, del tablet o del computer alla rete delle reti) diventa un mantra. Banda larga, banda ultralarga, banda Bassotti.
La signora che attraversa piazza Maggiore con il braccio teso al cielo non sta indicando alla comitiva di turisti cinesi il campanone della Torre dell’Arengo, ma è alla disperata ricerca della connessione perduta. «Ma qui non c’è campo», «Avete il wifi?», «Maledizione! Mi sono finiti i giga».
Chi più chi meno, siamo tutti ossessionati dalla connessione, questa eterea divinità pagana del terzo millennio. La bramiamo, la rincorriamo, la adoriamo, la celebriamo e… [Connessione Assente].