Dai buchi neri ai gravitoni (Fabio Fracas n.30)
Dai buchi neri ai gravitoni
Esiste una relazione fra le onde gravitazionali predette da Albert Einstein – e scoperte nel settembre del 2015 grazie all’interazione fra due buchi neri –, e il gravitone: la particella mediatrice della forza gravitazionale ipotizzata nella Teoria Quantistica?
Nel quinto capitolo de “Il mondo secondo la Fisica Quantistica”, questo affascinante tema viene affrontato grazie al confronto con il ricercatore padovano Marco Drago che, come responsabile di una delle analisi in tempo reale dei dati ricevuti dai rivelatori LIGO-Virgo, è stato il primo uomo al mondo a osservare un’onda gravitazionale.
“Per rispondere a questo quesito dobbiamo rimanere esclusivamente nell’ambito della Meccanica Quantistica: la Relatività, infatti, non ci dice nulla sul gravitone. Al momento resta difficile dimostrare l’esistenza – oppure, al contrario, l’inesistenza – del gravitone tramite la rilevazione delle onde gravitazionali. Però qualcosa possiamo fare al riguardo: possiamo cercare di misurarne la massa. Quello che la Fisica Quantistica ci dice, infatti, è che se il gravitone ha una massa allora la velocità delle onde gravitazionali dev’essere diversa da quella della luce.”
“Questo tipo di verifica è quella che stiamo portando avanti attualmente e che, tramite le rilevazioni effettuate finora, ci ha permesso di stimare un limite superiore per l’eventuale massa del gravitone pari a 7,7 10-23 elettronvolt/c2.” In altre parole, cercando di dare un senso intuitivo a questo valore, il gravitone risulterebbe avere una massa limite 10 miliardi di miliardi di miliardi di volte più piccola di quella di un elettrone!
Fabio Fracas