Daniela Volontè: Ti scrivo una canzone
Vi è mai capitato di ascoltare una canzone e di innamorarvene all’istante?
A me, no! Almeno non fino al giorno in cui mio marito mi ha fatto ascoltare una canzone italiana che mi ha completamente stregato.
Ma per farmi capire meglio, devo fare un piccolo passo indietro e spiegarvi che non sono una grande ascoltatrice di musica, anzi… Non vado ai concerti, non canto a squarciagola sotto la doccia e accendo la radio solo quando sono in auto e devo affrontare un lungo viaggio. Non amo quando esco con le amiche e nei pub alzano il volume della stereo, perché non riesco più ad ascoltare chi mi sta accanto. C’è soltanto un momento in cui mi lascio cullare dal ritmo di una canzone: quando scrivo. Infatti, secondo me, per ogni romanzo deve esserci una colonna sonora ben definita.
Da ciò si desume che io e la musica viaggiamo su binari ben distanti, eppure… Appena ho sentito per la prima volta la canzone a cui vi accennavo, ho cambiato completamente prospettiva. Ogni cosa mi ha intrigato di quella canzone e più la ascoltavo, o leggevo il testo, più nella mia testa si faceva largo una storia. Di norma non ho le idee chiare fin dall’inizio circa lo sviluppo di una nuova trama, invece, questa volta il romanzo è nato in una maniera tanto spontanea da stupire anche me. Inoltre, io, che di solito sono ipercritica su ciò che scrivo, ho adorato mettere nero su bianco alcune scene che nella mia testa continuavo a rivedere, come la sequenza preferita di un film amato.
Il risultato finale di questo processo lo metto nelle vostre mani e ovviamente mi auguro che sia un bellissimo “film da vedere”. Se volete conoscere il titolo della canzone che ha ispirato l’intero romanzo, non dovete far altro che leggerlo e arrivare all’ultima pagina, dove la vostra curiosità troverà di sicuro soddisfazione.
Prima che la lettura inizi, non posso che ringraziare tutti coloro che si lasceranno condurre per mano in un mondo fatto di musica e di parole.
Buon viaggio da parte mia e da parte dei Sonder.