Diversi modelli, un’unica realtà
Diversi modelli, un’unica realtà
Ci sono molti esempi di come la storia delle scoperte scientifiche risulti essere scritta un po’ alla volta e da più mani diverse.
Nel caso del modello atomico questo è particolarmente vero, dato che dopo i contributi di Joseph John Thomson – il modello atomico a panettone, del 1904 –; di Ernest Rutherford – con la scoperta del nucleo, nel 1911 –; di Niels Bohr, che nel 1913 propose il modello quantistico, dovettero passare ancora sei anni prima che lo stesso Rutherford riuscisse a identificare i protoni e altri diciannove anni prima dell’individuazione dei neutroni, nel 1932, da parte di Sir James Chadwick. Un lasso di tempo enorme durante il quale vennero sviluppati molteplici e differenti approcci sia alla nascente Teoria Atomica sia alla già consolidata, anche se in modo disorganico, Teoria Quantistica.
Alle formulazioni della teoria atomica e alle sue implicazioni, che vanno dalla Fisica Quantistica alla Teoria Particellare per arrivare al Modello Standard di tutte le particelle subatomiche, è dedicato il secondo capitolo de “Il mondo secondo la Fisica Quantistica”. Un viaggio appassionante sia nel tempo sia nelle logiche stesse dell’approccio scientifico. Un viaggio che ripercorre anche i rapporti professionali e umani che coinvolsero quegli stessi scienziati e ricercatori che con mezzi a volte limitati ma con un’immensa capacità di vedere “oltre” seppero gettare le basi per una nuova, rivoluzionaria, visione della realtà.
Fabio Fracas