Itinerari del mistero: Toscana settentrionale
Dopo aver scoperto le meraviglie nascoste di Venezia, del Giardino di Bomarzo, della Liguria e dell’incantevole città di Catania; dopo averci raccontato la storia di Halloween e Triora, Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu (autori del libro LUOGHI DI FORZA) ci portano a visitare i luoghi abbandonati della Toscana settentrionale.
Mirteto, Un luogo abbandonato in armonia con la natura
Questo borgo, ormai in stato di abbandono, sorge sulle pendici del Monte della Conserva sopra San Giuliano Terme. La struttura che colpisce subito è costituita dai resti della chiesa romanica di Santa Maria di Mirteto, di cui rimane, oltre alle mura, l’antico altare che conferisce all’intero complesso una parvenza di “tempio aperto” in sacra armonia con la natura circostante.
L’abbandono dell’edificio da parte dell’uomo non significa necessariamente che l’ambiente perda “importanza”, o che svanisca la sua natura religiosa, anzi, l’averlo in qualche modo “ridonato alla Terra” ha contribuito ad una naturale metamorfosi e, facendolo rimodellare dagli eventi naturali, acquisendo una diversa struttura, pregno di quella magia cristiana/pagana di cui solo un antico luogo abbandonato può esserne pregno.
Mai come oggi è corretto il nome che porta, “Mirteto”, il nome di un bosco, perché anche se i mirti quasi non esistono più, rimane questo antico borgo a ricordarci le origini dell’uomo e della natura stessa.
L’inespugnabile rocca della Verruca
Questo luogo era il centro di un complesso sistema di difesa costituito da rocche e torri che comunicavano tra loro con lenzuola, funi, stendardi e fiocchi, attraverso un codice segreto che solo in pochi conoscevano. Ad oggi la Rocca è purtroppo in stato di abbandono perché circondata e ricoperta dalla vegetazione che ne mina giorno dopo giorno l’antica solidità.
Il castello si chiama “della Verruca” per via del monte omonimo così denominato per la forma che ricorda proprio una verruca. La vegetazione che la circonda ha preso possesso anche di questo luogo trasmettendo quell’aspetto affascinante di “tempio sepolto nei boschi”.
In essa sono tuttora presenti diverse stanze sotterranee raggiungibili percorrendo alcuni scalini ed aperture nel terreno. Nei pressi del bastione Nord-Ovest è presente un’ampia stanza dove un tempo vi era un passaggio segreto che portava all’esterno del castello in caso di fuga d’emergenza. Secondo una leggenda questo stesso passaggio condurrebbe ad un sorprendente tunnel tramite il quale sarebbe possibile raggiungere Pisa. Inoltre pare che in questa galleria sia stato nascosto un tesoro di inestimabile valore.
Nessuno, per secoli, ha avuto mai notizie di quel tesoro. Ma diversi anni fa, a Montemagno si diceva che qualcuno, girovagando tra le rocce che affioravano sul costone che dalla Verruca scende fino a Nicosia, avesse trovato oggetti preziosi e alcune armature. Non si è mai saputo chi fosse stato il fortunato, riuscendo così a tenere nascosto anche questo segreto.
Un’altra leggenda narra che lo stesso Leonardo Da Vinci avrebbe preso ispirazione proprio dall’altezza ripida in cui si trova la rocca per progettare le sue macchine per il volo.
Toiano, la città fantasma
Questo antico borgo, al quale si accede da un ponte (un tempo un ponte levatoio) risale all’alto medioevo, ma oggi è completamente abbandonato e disabitato, costituendo un reale pericolo di degrado.
Ci si arriva solo percorrendo una strada di 5 km lungo le colline toscane, larga solo 3 metri, che termina qui, oltre non è possibile proseguire, a riprova del forte isolamento di questo luogo. Il borgo è infatti attraversato da un’unica strada chiamata via del Castello, lunga appena 50 metri.
E’ il paese fantasma per eccellenza, affascinante a tal punto che chi si reca viene inevitabilmente investito dall’atmosfera di rovina e abbandono, senza una considerevole distanza dall’ultimo centro abitato e senza l’ambiente deserto che lo circonda, non avrebbe avuto questa veste così misteriosa e intrigante.
Oliviero Toscani, il famoso fotografo anticonformista, ha un tempo organizzato un concorso di fotografia, per far immortalare da occhi diversi ogni angolo di Toiano, perché ogni anfratto evoca una suggestione unica e irripetibile.
E’ d’obbligo cercare di preservarlo affinché non si sbricioli in polvere e non divengano fantasmi le stesse case. Occorre difenderne la sua anima, apparentemente sembra un luogo “morto”, ma esso vive e vivrà in eterno come luogo di bellezza incontaminata.