Le stanze dei ricordi
Le stanze dei ricordi non sono semplici stanze, e i ricordi non sono sono semplici fatti avvenuti e archiviati nel passato. Ciò che afferisce all’uomo è per sua natura mutevole, effimero e soggetto alle emozioni. Edwina lo sa bene, e anche i proptagonisti del libro di Jenny Eclair piano piano se ne rendono conto.
Partiamo da una villa, dalla sua planimetria fuggente, con una forma strana, camere stipate di oggetti che hanno perso colore e valore. Edwina, che ha tanti anni sulle spalle quanti pensieri confusi nella testa, si muove in questa casa con un agente immobiliare e, decisa a venderla e quindi a mostrarla, deve fare i conti con le cose (non solo fisiche) che dalle stanze saltano fuori. Ci sono persone nascoste negli angoli, stralci di pensieri, ricordi non chiari o falsati, parole ormai coperte di polvere. Insomma la sua vita, e quella dei due mariti, dei gemelli, del figliastro, di tutti quei personaggi che nella sua casa sono passati, anche se per un attimo, anche se portati solo da un sorriso o da una foglia di felce appesa al collo.
Edwina è solo un ponte e dalla sua vecchia casa, che sa di muffa e tristezza, si fa un salto indietro nel tempo ma non per ricostruire la storia in maniera lineare, piuttosto per dare la possibilità ad altri due personaggi (Fern e Lucas) di narrare, dal loro punto di vista, gli avvenimenti che hanno portanto a un punto di rottura.
E qui il romanzo esplode in pagine dense e commoventi: l’amore dolcissimo e dannato tra Fern e Charlie, il disprezzo di Lucas per Charlie e sua sorella Rowena e per la loro madre Edwina, la bellezza di Fern, la passione di Charlie, la freddezza di Rowena (che poi freddezza non è), i rossetti a poco prezzo, la rabbia, le fughe, i ritorni, le lettere, le fotografie, i disegni, i gioielli rubati e i pentimenti.
Dalla villa di Rowena a Londra, si passa in una casa di studenti a Manchester, dove Fern scopre il suo corpo e l’amore, si arriva in uno squallido appartamento in cui Lucas fa i conti con i propri fallimenti. Ma non è troppo, perché ogni passaggio, ogni ingranaggio è ben oleato e la storia scorre veloce, anche troppo, fino a svelare il segreto che pesa, da anni, come un macigno, sulle vite di tutti.
A questo romanzo non manca davvero nullla. Ha tutto per essere amato.