Lui è Arturo. Il resto è ossigeno.
Se avesse dovuto parlare di sé un mese fa, Arturo non avrebbe avuto problemi. Una moglie, una figlia, un lavoro interessante, tanti viaggi in giro per il mondo. Quella voce bambina che lo accoglieva ogni sera, e gli occhi di lei, della donna che ha sposato, che sapevano capire al volo che tipo di giornata aveva vissuto.
Oggi però non è semplice per lui raccontarsi. C’è stato un giorno, era il 5 di aprile, in cui è scappato via da tutto. Da loro due, dal suo lavoro e dalla sua vita.
Ha cominciato a camminare, ore e ore in giro per Torino. Più cammina più lo raggiungono i ricordi: il ragazzo che era, i sogni che a un certo punto ha smesso di ascoltare, le scelte che ha fatto senza accorgersene.
Lui è Arturo, un uomo normale che non riesce più a riconoscersi.
Lui è Arturo. Il resto è ossigeno.
Qui, invece, parla la loro città, Torino.