Madri, più o meno ordinarie
Madri, più o meno ordinarie.
Stiamo ancora elaborando la notizia che La casa del padre sarà un film con Alicia Vikander (la notizia l’abbiamo data qui) – secondo Variety le riprese iniziano la prossima estate – e intanto proviamo a immaginare la bella attrice svedese nei panni di Helena Pelletier, la protagonista del romanzo La casa del padre. E la vediamo benissimo. Perché Alicia, come Helena ha una fisicità molto femminile ma con qualcosa di selvaggio, con quei capelli neri, gli occhi a mandorla, la carnagione ambrata. Potrebbe benissimo essere figlia di un nativo americano, e potrebbe benissimo essere cresciuta tra paludi e foreste, come Helena.
La vediamo da piccola seguire il padre nella sua vita selvaggia, imparare da lui le tecniche della caccia e l’economia della natura, accettare le lodi e le punizioni, amarlo ciecamente come il suo dio dei boschi. Ancora di più, adulta, riusciamo a immaginarla felice, con la sua famiglia e le sue bambine, tanto diverse da lei, con la loro infanzia normale, tra scuola e capricci, tra scoperte e paure prima di addormentarsi.
Pregustiamo l’intensità che riuscirà a esprimere nell’amarle, come la madre di Helena non è riuscita a fare. Forse condivideremo persino l’intensità del suo desiderio, quando supererà ogni limite per difendere le sue figlie da una minaccia incombente.
Di certo ci chiederemo quale limite saremmo disposte a superare noi, per difendere i nostri bambini. E qualsiasi risposta, sarà una risposta più o meno ordinaria.