Pessima mossa, maestro Petrosi
Paolo Fiorelli racconta «Pessima mossa, Maestro Petrosi»
Ho sempre amato i Microcosmi. Cosa intendo con questa parola? Il monastero del Nome della rosa, il sanatorio della Montagna incantata, la fortezza del Deserto dei tartari… luoghi chiusi, delimitati, che però racchiudono tutta la vita, tutto l’universo.
Anche nel mio libro c’è un Microcosmo. È il mondo degli scacchi. Un mondo segreto, affascinante, con leggi e tradizioni tutte sue, che gli affiliati difendono gelosamente, come i membri di una setta.
Ma un delitto arriva a turbare la vita protetta e isolata di questo piccolo mondo. E il Grande Maestro Achille Petrosi, che lo abita e non vorrebbe mai uscirne, si deve improvvisare detective. Sarà un detective come non lo avete mai visto, timido e goffo, ma a suo modo efficiente. Anche perché ha due assi nella manica. Da una parte, una variopinta task-force di aiutanti, composta dal sanguigno Daxa, dalla maliziosa Alexandra, e soprattutto dall’energica mamma, con cui Achille ancora vive, e che ancora lo dirige a bacchetta. E poi Petrosi può contare sul suo istinto di giocatore, che lo rende molto più simile a un detective di quanto possa sembrare a prima vista. In fondo, entrambi vivono per mettere ordine nel Caos e scoprire la verità (e che sia quella di una partita o di un delitto, poco cambia). Così mi sono divertito a immaginare le rocambolesche indagini di Achille, che dalla sua Urbavia, una città del centro Italia, lo condurranno fino a Cannes, dove affronterà in una drammatica partita il suo più terribile avversario. Chi? Questo è un colpo di scena che non vi posso rivelare…