Che palle, ogni anno è la stessa storia: non si fa in tempo ad archiviare le foto delle vacanze estive e dire mestamente ciao all'abbronzatura, che comincia ad affacciarsi, strisciante e insidioso, il conto alla rovescia per il Natale. Basta distrarsi un attimo, e ci si ritrova invischiati tra luminarie e lieve panico, tra cene aziendali e intolleranze relazionali, tra regali da acquistare e altri da riciclare senza farsi beccare, tra tacchini e capitoni e tutta quella pletora di riti un filino molesti a cui è impossibile sottrarsi. Quest'anno, però, in aiuto della popolazione accorre un team di esimi studiosi - capitanati dall'impavida Rossella Calabrò - per analizzare e sdrammatizzare l'odierno concetto di festività natalizie. I piccoli orrori, le frasi fatte, le famigerate riunioni di famiglia, gli eccessi culinari, la retorica buonista: questo pamphlet non risparmia niente e nessuno. E dispensa una serie di impagabili consigli pratici per gestire il trauma natalizio e uscirne con le palle, sì, incrinate, ma non frantumate del tutto. Perché in fondo il Natale non è cattivo: è solo che lo disegnano così.
Rossella Calabrò
Rossella Calabrò, milanese, come si evince dal cognome, parla fluentemente il gattese e traduce il clorofilliano a occhi chiusi. Divora romanzi e pandori con la stessa voracità, cambia in continuazione il colore delle pareti di casa e frequenta con scarso profitto ma molto divertimento un corso di danza. Di mestiere scrive libri e insegna Scrittura creativa. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato, tra gli altri, i bestseller Cinquanta sbavature di Gigio e Cinquanta smagliature di Gina.
Le cinque lezioni sulla felicità che ho imparato dalle piante:
* troppa acqua brucia, troppa attenzione distrae, troppo amore uccide
* la lentezza è il modo più veloce per stare meglio
* la soluzione, certe volte, è così vicina che non si riesce a vedere
* tagliare i rami secchi è indispensabile, sul balcone come nella vita
* solo chi sbaglia può insegnare.