Se Massimo Roscia salisse (e non salirebbe) in cattedra per spiegare le regole della lingua italiana, la sua lezione sarebbe (e non fosse) sicuramente all'insegna dell'anticonformismo. Perché nella grammatica crede fermamente, un po' meno nel vecchio approccio tutto nozioni e casi noiosi. Così ha deciso di svecchiarlo, per far sì che tutti, perfino gli «allergici» alle regole, possano innamorarsi della nostra bella lingua. In questo libro ci dimostra che le norme possono essere semplici e persino amichevoli e, con esempi contemporanei (dai ritmi rap alle serie tv), passa in rassegna i fondamenti dell'italiano in maniera pratica e divertente.
Massimo Roscia
MASSIMO ROSCIA, nato a Roma nel 1970 circa, è un personaggio proteiforme e di difficile catalogazione. Critico enogastronomico, collaboratore del Gambero Rosso, già condirettore editoriale del periodico Il Turismo Culturale, pifferaio magico, mimo parlante, imbonitore, decente docente (insegna, tra l'altro, comunicazione, tecniche di scrittura, editing e marketing territoriale), esperto di «HTTP Error 404 ¿ File not found», incensurato, automunito, militassolto, collezionista di periodi ipotetici del terzo tipo e, non ultimo, scrittore. Autore di romanzi, racconti, saggi, guide turistiche, sceneggiature televisive e biglietti per biscotti della fortuna, vincitore di diversi premi letterari e partite a tressette, ha esordito con Uno strano morso ovvero sulla fagoterapia e altre ossessioni per il cibo (Edizioni della Meridiana, 2006). Dopo il fortunatissimo romanzo La strage dei congiuntivi (Exòrma, 2014), è tornato a occuparsi della lingua italiana con il saggio Di grammatica non si muore (Sperling & Kupfer, 2016). Non pago, ha scritto anche Peste & Corna.