"È partito stamani, alle 11, dall'aeroporto di Linate. È una giornata fredda, tersa, azzurra. Gli ho telefonato, al suo arrivo all'Hotel Royal di Napoli." Già dalle battute iniziali, nel cominciare la cronaca del primo processo subìto nel 1983 dal fratello Enzo, Anna Tortora sembra munita di un'invisibile telecamera. Una telecamera che indaga, sosta, scruta nei momenti salienti di un incredibile caso giudiziario e mediatico di cui il famoso presentatore rimase vittima, al culmine della carriera, a causa delle false dichiarazioni di alcuni camorristi. Magistrati e pentiti, giornalisti, avvocati e giuristi si confrontano in sequenze che danno vita a un racconto di forte impatto emotivo che ha l'andamento di uno sceneggiato. E come in un filmato, improvvisi flashback si aprono nella successione dei fatti, spalancando ampie finestre sull'infanzia di tre fratelli, su una casa amata, sugli anni passati a lavorare a fianco a fianco in televisione. Un ritratto intimo, in punta di matita, di un personaggio che oggi appare ancora più degno di attenzione e che la Rai ha voluto ricordare con la fiction "Il caso Enzo Tortora - Dove eravamo rimasti?" dedicata alla sua storia, simbolo di una giustizia ingiusta.
Anna Tortora
Anna Tortora (1935-2003) ha diretto per lungo tempo settori creativi di agenzie internazionali
di pubblicità e marketing. In seguito si è dedicata alla televisione. Fra le trasmissioni
di cui è stata autrice, alcuni titoli hanno fatto la storia della Tv: da Portobello a L'altra
campana, da Giallo a Mi manda Lubrano.