Prossimo al matrimonio e spronato da un amico, l'anonimo protagonista del romanzo decide di aderire ai Trasgressionisti; come suggerisce il nome, questa setta si propone, attraverso trasgressioni man mano sempre più eversive, di sovvertire le consuetudini, l'ordine sociale, il potere costituito e l'egemonia del pensiero dominante. Riuscirà il nostro antieroe a sfuggire alle nozze abbandonando la sposa all'altare? Avrà il coraggio di varare una nuova esistenza all'insegna di piccole e grandi ribellioni? La risposta agli interrogativi sarà svelata in questo stesso libro, ma solo alla fine, quindi meglio non sbirciare o barare sfogliando veloci le pagine, anche se forse sarebbe abbastanza trasgressivo. Dopo il successo postumo di Le venti giornate di Torino, long-seller internazionale dall'incredibile fortuna, Giorgio De Maria torna con un'opera di nuovo ripescata da un ingiusto oblio, sempre ambientata a Torino e sempre con un protagonista senza nome, ancora una volta premonitrice, spiazzante, oscura, ironica ai limiti del cinismo. Se Le venti giornate è stato a buona ragione definito «l'unico, autentico romanzo maledetto italiano», I Trasgressionisti è un manuale sulla disobbedienza come regola di vita, perfidamente originale e allo stesso tempo alla stregua di classici moderni come Lo straniero, Fight Club e Trainspotting.
Giovanni Arduino
Giorgio De Maria
GIORGIO DE MARIA è nato nel 1924 a Torino.
È stato critico teatrale per l'Unità torinese
dal 1958 al 1965. Nel 1958 ha fatto parte con Liberovici,
Straniero, Calvino, Fortini e Amodei
del gruppo «Cantacronache» per il rinnovamento
della canzone italiana. Ha pubblicato, tra l'altro,
Le canzoni della cattiva coscienza (1964, in collaborazione
con Eco, Straniero, Liberovici e Jona) e
i romanzi I trasgressionisti (1968), I dorsi dei bufali
(1973), La morte segreta di Josif Giugasvili (1976).
Le venti giornate di Torino uscì per le edizioni
Il Formichiere nel 1977.
In seguito Giorgio De Maria non ha più pubblicato
nulla, ed è morto nel 2009.