Basta poco per scaldare la piccola scena letteraria della Portland dei primi anni Sessanta: grazie a un racconto venduto a "Playboy" per tremila dollari, Dick Dubonet è l'unico autore pubblicato della zona e si accompagna alla bellissima Linda McNeill, nota per le sue frequentazioni disinibite della cerchia Beat. Inevitabile che a Dick guardino con ammirazione – e una certa invidia – i tanti aspiranti scrittori che affollano bar e party. Come Stan Winger, che dimostra uno spiccato talento, benché ancora grezzo e inesplorato, per il genere pulp, ispirato dalla sua segreta attività di ladro di appartamenti. A credere in lui è il suo insegnante di scrittura creativa al college: Charlie Monel, veterano della guerra di Corea, trasferitosi in Oregon dalla rutilante San Francisco, dove ha a lungo cullato il sogno di scrivere un'opera tale da imprimere un nuovo corso alla letteratura americana. Ma a cambiargli la vita, per ora, è stata soprattutto la nascita di una figlia e la presenza di una famiglia da mantenere. È proprio sua moglie, Jaime, a conoscere prima di lui e di chiunque altro un'inattesa fortuna editoriale, grazie al romanzo che ha partorito in segreto nella solitudine deprimente di provincia, ispirandosi alle sue memorie famigliari: sarà soltanto il primo di una lunga scia di successi. I destini di Jaime, Charlie e dei loro amici scrittori s'intrecciano per vent'anni, con sorti alterne, approdando talvolta a Hollywood, là dove la distanza tra scrivere e guadagnare può essere molto più breve, ma spesso al costo di snaturare la prima ispirazione: così pura, così indimenticabile. Sogni e ambizioni, esordi imbarazzanti e disperati tentativi di non cadere nella mediocrità e nell'oblio, amori che non salvano e serate dall'alto tasso alcolico: Don Carpenter ripercorre con dolente e ironica nostalgia una parabola che ha vissuto in prima persona e che ha segnato un'intera generazione di scrittori.
Don Carpenter
Don Carpenter è considerato ormai un classico
moderno dalla critica statunitense e internazionale.
Nacque a Berkeley, California, nel 1931. Durante la
guerra di Corea si arruolò in aviazione. Al ritorno
in patria si stabilì a San Francisco.
Autore di dieci romanzi e numerosi racconti, fu
molto apprezzato dalla critica e dai colleghi scrittori,
ma non ottenne mai, in vita, il successo di
pubblico che desiderava.
Tra gli anni Sessanta e Ottanta si guadagnò
da
vivere scrivendo per Hollywood, e di Hollywood:
proprio nella capitale del cinema ha ambientato
infatti alcuni dei suoi romanzi più significativi,
tra i quali La sceneggiatura.
Segnato da gravi problemi di salute, morì suicida
nel 1995: quasi vent'anni dopo, nel 2014, è stato
pubblicato, grazie al lavoro di Jonathan Lethem,
il suo ultimo romanzo, I venerdì da Enrico's (Frassinelli)