Kabul, anni `90. La vita della piccola Nadia scorre serena tra i banchi di scuola e i giochi all'aria aperta. Ma, allo scoppio della guerra civile, tutto cambia. La città precipita nell'orrore, e la bambina rimane gravemente ustionata durante un'esplosione. Sfigurata, è sottoposta a una lunga serie di interventi chirurgici, mentre l'amato fratello Zelmai viene ucciso e il padre, reso pazzo dal dolore, diventa incapace di sostenere i suoi cari. Nel Paese dei talebani, che escludono le donne dalla società, una famiglia senza un uomo non può sopravvivere. È allora che Nadia prende l'unica decisione che può cambiare il tragico destino che la attende: nasconde i capelli sotto un turbante, si fascia il petto, indossa abiti maschili e si fa chiamare con il nome del fratello morto. Diventa così Zelmai, e per dieci anni lavora a fianco dei talebani, sfidando la sorveglianza del regime, pur di mantenere la propria famiglia.