Sposata a Charles Bovary, un modesto medico di campagna, Emma Rouault, figlia di un proprietario terriero, è insoddisfatta. Il marito la porta a Yonville, sperando nel cambiamento d'aria, e qui un praticante notaio, Léon, la corteggia senza dichiararsi. Rodolphe Boulanger, invece, un dongiovanni locale, non si tira indietro: per Emma è un breve momento di felicità. Ma l'uomo si stanca presto di lei, e spaventato dalla proposta della donna di fuggire insieme, l'abbandona. Sconvolta, Emma ritrova un Léon più sicuro di sé, e crede di poterlo legare a sé. Ma anche questa volta verrà abbandonata. Oppressa dai debiti contratti all'insaputa del marito con un usuraio, senza gli aiuti di Rodolphe o di Léon, a Emma non rimane che il suicidio. Charles Bovary, che aveva perdonato alla moglie i tradimenti, si lascia morire lentamente.
Gustave Flaubert
Gustave Flaubert (Rouen 1821 - Croisset 1880), figlio di un medico, cominciò a scrivere giovanissimo. Nel 1844 avvertì i primi sintomi della malattia nervosa che lo afflisse per il resto della vita e che lo costrinse a lasciare gli studi e a ritirarsi a Croisset, sua dimora definitiva salvo i soggiorni invernali a Parigi e alcuni viaggi all'estero, in Medio Oriente, in Grecia e in Italia. Nel 1856 Madame Bovary cominciò a comparire a puntate sulla "Revue de Paris", diretta da Du Camp, e nel 1857 venne incriminata per oltraggio alla morale e alla religione: il processo si concluse con l'assoluzione dello scrittore, e il romanzo incontrò il favore del pubblico. Nel 1869 fu pubblicata L'educazione sentimentale, nel 1874 cominciò a scrivere Bouvard et Pécuchet, rimasto incompiuto. Nel 1875 fu coinvolto nel dissesto finanziario del marito della nipote, e fino alla morte fu afflitto da difficoltà economiche: vendette gran parte delle sue proprietà riducendosi a vivere degli scarsi proventi della sua attività di scrittore, accettando con riluttanza, negli ultimi anni, una modesta pensione governativa.