«Tutto ciò che sento per quell'uomo è nuovo, è strano, è spaventoso... Questo è quello che al mondo chiamano amore.» Il volume raccoglie tre romanzi giovanili di Giovanni Verga. Storia di una capinera racconta la storia di Maria, una ragazza costretta dal padre a chiudersi in convento senza vocazione, che per la prima volta vive un sentimento d'amore struggente e passionale. Una peccatrice vede protagonista Narcisa, moglie di un conte, che cede alle lusinghe di uno studente di legge con velleità letterarie, dopo che lui è divenuto famoso. Ma il loro amore non sarà destinato alla felicità. Tigre reale è invece il racconto della passione incontrollabile di Giorgio La Ferlita, diplomatico siciliano, per una sconosciuta contessa russa che incontra per caso a Firenze, durante un ballo. L'amicizia iniziale si trasforma in attrazione e metterà in discussione i rispettivi matrimoni. Tre romanzi che raccontano il tema sempre attuale dell'amore appassionato e conflittuale, in continuo scontro con le convenzioni sociali.
Giovanni Verga
Giovanni Verga nacque a Catania nel 1840 in una famiglia di origini nobili e di tradizioni liberali. Abbandonati gli studi, fondò diversi periodici politico-letterari e cominciò a scrivere romanzi di contenuto storico-patriottico. Nel 1865 andò a Firenze, allora capitale del Regno d'Italia; nel 1866 pubblicò Una peccatrice e nel 1871 Storia di una capinera. A Milano, dove si trasferì nel 1872 e dove scrisse quasi tutte le sue opere narrative e teatrali, frequentò gli ambienti letterari e conobbe Arrigo Boito, Federico De Roberto e Luigi Capuana. Al racconto Nedda (1874), che inaugura una nuova stagione verista, seguono opere narrative in cui l'attenzione si concentra sulla realtà degli umili e sulla poetica verista dell'impersonalità: la raccolta Vita dei campi, I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo, Novelle rusticane. Nel 1893 tornò a Catania per periodi sempre più lunghi, e qui morì nel 1922.