È il 1986, il muro di Berlino non è ancora caduto e la Guerra fredda non è ancora finita. Blocco occidentale e blocco sovietico combattono sul terreno delle guerre locali, accrescono gli arsenali nucleari, ma soprattutto si spiano. E la CIA recluta le menti migliori. Marie Mitchell, giovane e nera, è un'agente in gamba, ma al momento le tocca un monotono lavoro d'ufficio. Perciò, quando le offrono di unirsi a un gruppo in missione in Africa, non esita un istante ad accettare. La missione è far cadere il carismatico presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara, il Che Guevara africano, troppo rivoluzionario e comunista per piacere agli americani. Marie partecipa alla missione, anche se in realtà ammira Sankara e quello che fa per il suo Paese. Marie parte anche se ha appena perso la sorella, che amava tanto da seguirne le orme professionali. Accetta nonostante sappia in cuor suo che è stata reclutata più per l'aspetto fisico che per il talento. Perché, prima di tutto, vuole essere una brava americana. Nei mesi che seguono, avrà modo di osservare Sankara da vicino, fino a entrare nella sua sfera più intima, fino a guadagnarsi la sua fiducia, forse il suo amore. E allora dovrà decidere verso chi essere leale. Dovrà scegliere se superare o no un'altra sottile, profondissima linea d'ombra. Con il ritmo e le sfumature di una spy story alla le Carré, Lauren Wilkinson conduce il lettore dietro le quinte della Guerra fredda, mostrando, attraverso lo sguardo ancora ingenuo della sua protagonista, il vero volto del potere. Quello nascosto.
Lauren Wilkinson
Lauren Wilkinson si è laureata in letteratura alla Columbia University, dove poi è rimasta come insegnante, e vive a New York. American Spy è il suo primo romanzo.