La prima volta in cui ho visto Colazione da Tiffany ero una ragazzina: e sono rimasta totalmente affascinata. Dal personaggio di Holly, da Gatto, dalla storia d’amore. Tanto che quando lo hanno programmato di nuovo in Tv, qualche tempo dopo, ne ho registrato, con il mangiacassette, alcune parti (non esistevano ancora i VHS e dunque si sentiva solo l’audio).
L’idea di un romanzo-omaggio al film, invece, mi è venuta assai più di recente, dando un’occhiata alle trame dei romanzi che recavano nel titolo la parola Tiffany. La copertina ricordava il film, ma la storia… niente! Nemmeno una citazione.
Io invece volevo scrivere qualcosa di speciale: una storia mia, personalissima, ma che fosse anche un omaggio al film che ho amato di più in assoluto. E un omaggio a lei, a Audrey. Una “persona di famiglia”, come dice Angy, appunto, nel romanzo stesso…
Del resto questo desiderio di scrivere “storie mie, personalissime”, è stata la molla che mi ha spinto a tentare l’esperienza di self publisher. Ho sempre scritto per riviste rispettando certi standard, e sentivo il bisogno di reinventarmi, per conto mio. Mi sono divertita moltissimo!
E chi immaginava tanto successo? Malgrado questo, sono stata così sorpresa, quando ho ricevuto una telefonata da parte dell’editore, che… quasi non ci credevo. Ve lo confesso: ho pensato allo scherzo di qualche lettrice birbantella…
Francesca Baldacci