Il nuovo romanzo di Valerio Varesi, Ultime notizie da una fuga, ci fa fare un salto indietro nel tempo e racconta la prima avventura di un commissario al quale ormai siamo tutti molto affezionati, Franco Soneri.
L’introduzione al libro è una dichiarazione di intenti, un “manifesto del giallo” che Varesi esprime in maniera chiara: “per me l’indagine non si sarebbe fermata allascoperta del colpevole, ma poteva (e doveva) essere dilatata al contesto, svelandone le contraddizioni e le potenzialità criminogene.”
Qui si chiama in causa la grande tradizione italiana di Scerbanenco, Sciascia e Gadda, autori che hanno raccontato al meglio il nostro Paese partendo dal “pretesto” di un delitto per sconfinare in quello che può essere definito il “romanzo sociale”.
Il personaggio adatto a questo tipo di ricerca, ampia e “sofferta”, non legata al semplice schema delitto-indagine-soluzione, poteva essere solo “un uomo poco appariscente, schivo, taciturno, politicamente incazzato e segnato da una doppia tragedia”.
Ecco Franco Soneri.
Ecco che tutto inizia da qui.