Annunciato da tempo e preceduto da foto di scena che dicono tutto nel loro commovente silenzio, il 23 febbraio uscirà il biopic su Jacqueline Kennedy. Una donna che è stata tutto e che forse ha perso tutto, almeno una volta nella vita. Natalie Portman, fragile e potente al contempo, ne incarna la tragica figura proprio nel momento più terribile della sua vita: l’attentato di Dallas, il 22 novembre 1963, il giorno della morte di JFK. Lei indossava un tailleur rosa e teneva in mano un magnifico mazzo di rose rosse.
Quell’immagine terribile nella sua colorata vivacità, ci ha fatto venire in mente subito due libri molto belli che abbiamo pubblicato qualche anno fa, entrambi americani, che citano in copertina proprio il vestito rosa di Jackie, e abbiamo pensato di ricordarveli.
Il primo, lo avrete immaginato, è proprio 22/11/’63, forse uno dei romanzi più struggenti di Stephen King, uno di quei libri che trascendono i generi per raccontare invece le speranze di ogni essere umano. È la storia di Jake, un professore di letteratura del Maine, che scopre di poter viaggiare indietro nel tempo (per gli scettici: non bisogna crederci, basta lasciarselo raccontare). Forse di poter cambiare la Storia, perché è in grado di tornare a quel giorno di novembre, a quella città del Texas. Però c’è un però, e ve lo lasciamo gustare leggendo il romanzo, che è esso stesso un meraviglioso atto d’amore di King per gli anni Sessanta, in qualche modo una perduta età dell’innocenza.
Il secondo libro è meno imponente, ma ha un punto di vista piuttosto originale: è Il vestito rosa di Nicole Kelby. E il punto di vista è proprio quello del tailleur di Jackie, o meglio di una sartina della boutique di New York, dove rinascevano le creazioni europee, da Chanel a Dior; una giovanissima immigrata irlandese (come i Kennedy) che per un breve, straordinario periodo ha potuto sognare di essere come Jacqueline Bouvier. Ha potuto sognare l’ultimo sogno americano.