Niko Romito, il cuoco di Castel di Sangro che ha ricevuto le tre stelle Michelin, ha scritto per Sperling Apparentemente semplice: la sua storia, da autodidatta (finito in cucina per caso) ai vertici della gastronomia mondiale. Il coautore Leopoldo Gasbarro intervista Niko Romito sul libro.
Perché hai deciso di scrivere questo libro?
Devo ammettere che era da un po’ che ci pensavo. Tuttavia a quarant’anni mi sembrava eccessivo scrivere un libro che raccontasse la mia storia. Poi parlandone con te, Leopoldo, ho compreso che forse il mio esempio, in questo momento particolare della nostra epoca, potesse davvero diventare un punto di riferimento anche per altri che, a prescindere dal settore d’appartenenza, hanno voglia di costruire e portare avanti il loro progetto di vita. Così, eccoci qua.
Ma questo è un libro che parla di cucina?
La cucina rappresenta l’elemento di fondo della mia storia, come potrei non parlarne? Ma non è assolutamente un libro di cucina, così come lo intenderebbe la maggior parte delle persone. Non ci sono ricette, non ci sono ingredienti segreti di cui parlare. Qui trovate la mia storia, i miei sogni, i miei progetti, insomma la mia vita che, come la gastronomia, è ricerca, studio, forza di volontà e sacrificio costante.
Perché Apparentemente semplice?
Perché oggi che i riflettori sono accesi su di me sembra tutto facile: il successo, i titoli in tv e suoi giornali, le tre stelle Michelin. Invece è una semplicità apparente, perché deriva da un percorso pieno di difficoltà, un percorso in cui ho sempre creduto, superando ostacoli che a volte sembravano insormontabili.
La mia vita come i piatti. In quelli racconto la semplicità, l’essenza del sapore, ma per arrivare a quel sapore il procedimento è tutt’altro che semplice… Apparentemente semplice, appunto.