Il 21 aprile 2016 la regina d’Inghilterra compirà 90 anni: Antonio Caprarica ne racconta la vita e la storia in un nuovo appassionante libro: INTRAMONTABILE ELISABETTA.
Elisabetta ha vissuto in gran parte sotto i riflettori, ciò che ha detto (pochissimo) e fatto risulta in gran parte registrato, eppure una fitta coltre di riservatezza continua a coprire vaste zone della sua sfera privata e anche del suo agire pubblico. E soprattutto in queste aree opache che le prossime pagine cercheranno di condurvi.
La piccola principessa
Il primo discorso radiofonico di Elisabetta d’Inghilterra andò in onda il 13 ottobre 1940 nel programma Children’s Hour, L’ora dei bambini, della Bbc. Il discorso che le fecero leggere appare retorico e zuccheroso ma lei fu efficace e convincente, e il colpo di propaganda un trionfo. A differenza del padre, terrorizzato dai discorsi in pubblico, Elisabetta si mostrava in grado di usare la radio con assoluta padronanza. La trasmissione fu un tale successo che la Bbc ne fece anche un disco da mettere in commercio in America e nei territori dell’Impero.
Notti principesche
Secondo la tradizione dell’upper class, la principessa Elisabetta e Filippo dormivano in camere separate ma comunicanti. A rischio d’imbarazzo erano soprattutto i servitori. Come il valletto di Giorgio VI, James Macdonald, che una volta entrò nella camera di Filippo a Buckingham per scoprire la presenza di una visitatrice notturna: Elisabetta era ancora li, nel letto del marito, in camicia da notte di seta. Il principe, per arte sua, era nudo – “e non gliene importava affatto”, commento Macdonald. La Corte dei Windsor era molto più formale e puritana. Elisabetta aveva l’abitudine di bussare delicatamente sulla porta per avvertire il valletto che poteva entrare.
Coronation day, 2 giugno 1953
Elisabetta si era alzata all’alba. Alle dieci e mezzo, aveva fatto la sua apparizione in scena: la carrozza di Stato, una colossale zucca tutta dipinta d’oro, emerse dai cancelli della reggia tra le prime ovazioni degli spettatori che intravedevano il bel volto sorridente della sovrana dietro gli ampi finestrini. Su tutto l’ampio viale del Mall decine di migliaia di sudditi assiepati, infreddoliti e bagnati applaudivano e gridavano. Lei aveva voluto che il tragitto della parata si allungasse in un percorso circolare fino a Westminster, regalando al maggior numero di sudditi la visione fiabesca del suo passaggio.
Vita politica
I dissensi con Blair avevano del resto argomenti seri. A Sua Maestà non piaceva lo stile presidenziale di primo ministro e consorte. Non piaceva che sua moglie Cherie si rifiutasse di farle l’inchino o di indossare il cappello alle cerimonie religiose ufficiali. Non piaceva che il sorridente Tony, dopo aver vinto le elezioni, riunisse il governo prima ancora di rendere omaggio alla regina. Nonostante ciò, il fascinoso Blair cominciò a mostrare pure lui di gradire sempre piu le udienze settimanali, fino al punto che i collaboratori più stretti scherzavano sulla sua “infatuazione”.
Vita politica (cose che non si dimenticano)
Elisabetta non sembra aver mai perdonato a Blair il titolo di People’s Princess, principessa del popolo, che lui inventò per Diana. Né l’aiuto che il primo ministro diede alla monarchia nei giorni successivi alla sua morte. Fu lui a suggerire alla regina l’appello televisivo, lui a far issare la Union Jack a mezz’asta su Buckingham Palace placando la rabbia della folla davanti all’apparente indifferenza reale. È un debito di gratitudine che Sua Maestà appare riluttante a riconoscere. Sta di fatto che mentre tutti gli altri ex premier viventi erano presenti a Westminster Abbey, Blair non fu invitato alle nozze di William e Kate nell’aprile 2011.
Più regina che madre
I bambini erano solo una piccola parte della sua vita. E sebbene non sia vero che li ami più di loro, è però dimostrabile che abbia dedicato più tempo alla cura dei diletti corgi che a quella della prole. Non a caso i ragazzi, una volta cresciuti, dicevano scherzando che era difficile per loro vedere la madre da sola, e impossibile vederla senza i cani attorno.
Guai di famiglia
Alla regina dev’essere apparso sconfortante che le crisi più gravi dei suoi sessant’anni di regno non siano state di ordine politico o costituzionale ma invece il prodotto di scabrosi problemi personali all’interno della famiglia. La sua vita inappuntabile, segnata da dedizione al dovere e dignità, ha finito con l’essere oscurata dalle vicende fin troppo umane dei suoi figli. Un terzo dei matrimoni in Gran Bretagna finisce con un divorzio, e che a tre figli della regina su quattro sia successa la stessa cosa non sconvolge nessuno. Tranne lei.
Guai di famiglia (Diana)
Nell’autunno del 1992 la regina consultò i maggiori esperti della non-scritta Costituzione britannica. Alla fine cercò un’ultima volta di rimettere assieme i cocci di un matrimonio di facciata. Carlo si disse completamente disponibile in nome della salvezza della Casa di Windsor. Diana rispose scuotendo la testa e chiese il permesso di separarsi. Elisabetta non aveva altra scelta. Il 9 dicembre 1992 il premier Major annunciava che il principe e la principessa di Galles avevano deciso amichevolmente di dividersi dopo undici anni di matrimonio. Non ci sarebbe stata nessuna implicazione di carattere costituzionale e Diana a suo tempo sarebbe stata ancora incoronata regina.