La storia di Elle (ambientata in una Parigi cupa e poco turistica) è diversa dalle trilogie erotiche a cui, ultimamente, siamo stati abituati.
Elle non è una ragazza innocente e sprovveduta (forse un po’ ingenua, ma è anche molto giovane), fa la escort per aiutare la madre malata e con una certa convinzione considera andare a letto con gli sconosciuti una seduta di ginnastica.
È bella e morbida (nessuna bellezza scheletrica o filiforme), è un po’ impacciata con le sue forme ma sa come utilizzarle per far parlare gli uomini (il che denota che è un po’ scafata).
Il primo capitolo de La trilogia delle stanze ruota intorno a Pigalle, iniziazioni erotiche, conflitti e ambiguità e a una ragazza molto combattuta, perché la situazione in cui si trova non è semplice.
Da escort, Elle diventa la fidanzata di un pezzo grosso che ama più per il suo romanticismo e per le attenzioni che le dedica che per le sue doti sessuali.
La parte fisica la vive (in maniera molto particolare) con un cliente sconosciuto, che scopre essere il fratello del suo futuro sposo.
Sì, perché Elle continua a fare la escort anche con l’anello di fidanzamento al dito, inizialmente perché ha bisogno di soldi per un regalo speciale al futuro sposo, poi perché sente nascere una certa passione per il cognato misterioso.
Insomma, in questo romanzo niente è come sembra: messaggi scritti, regali, camere di hotel, amici, amanti, mamme e maggiordomi. Trovami, la prima stanza della trilogia, ha non pochi colpi di scena.
Eros (molto, a volte raffinato a volte sconcertante), sesso (anche un po’ perverso per certi versi), mistero, amore: gli ingredienti per piacere ci sono tutti.
La consigliamo a chi:
ama l’eros raffinato e non ne può più di frustini e manette
ama Parigi perché Parigi è sempre Parigi
ama le atmosfere cupe, i luoghi ambigui, i personaggi foschi
Da leggere con:
macarones e caffè lungo.